Non so come sia non avere emozioni profonde;
anche quando non sento niente
lo sento completamente.
-A.R. Asher.Fissò il suo riflesso sul fondo del bicchiere quasi vuoto, vergognandosi di ciò che vedeva. I suoi occhi spenti, la sua espressione sconsolata, la sua pelle segnata dal tempo come quella di un vecchio nonostante avesse solo vent'anni.
Chiuse gli occhi.
Il buio attorno a lui si intensificò abbracciandolo completamente.
Gli sembrò quasi di essere cullato, ma aprendo gli occhi si rese conto di star barcollando per davvero nonostante fosse seduto. L'alcol stava facendo il suo solito effetto. Lui non vi badò, reggendosi la fronte con le mani per non perdere l'equilibrio. Puntò gli occhi sulla superficie del tavolo in mogano sforzandosi di tenerli aperti anche quando iniziarono a bruciare. Cercò disperatamente nel suo petto anche la più piccola sensazione, ma non trovò nulla. Non provava nulla.
Ormai era diventato un guscio vuoto, privo di qualsiasi sentimento, emozione, pensiero.Era uno zero.
Non aveva una motivazione per andare avanti, pensò.
Non era degno di essere definito "essere umano".A quel punto sarebbe stato meglio farla finita lì.
Alzò la testa piena di rimpianti lentamente, come se fosse un peso che le sue spalle non riuscivano più a sostenere.
I suoi occhi spenti incontrarono la bottiglia di sake che pareva sorridergli miserabilmente.
Non sarebbe male morire in questo modo, rifletté assaporando i residui che la bevanda gli aveva lasciato in bocca. Allungò la mano afferrando la bottiglia in modo impacciato e riempì il bicchiere fino all'orlo. Lo avvicinò alle labbra con dita tremanti facendo cadere qualche goccia. Bevve tutto d'un fiato
E finalmente sentì qualcosa.
Accolse lo stordimento che gli stava procurando la bevanda a braccia aperte mentre la stanza attorno a lui pareva in movimento, girava come una giostra impazzita, una sensazione di torpore irradiante. Sorrise inebetito versandosi altro sake mentre fuori imperversava l'odiosa primavera con i suoi profumi, il calore e il cielo terso. In quella stanza, invece, pareva che l'inverno non fosse mai andato via. Era tutto silenzioso, cupo, freddo come un corpo senza vita.
Dopo l'ennesimo bicchiere avvertì le forze venirgli meno e mentre lo stomaco si attorcigliava su se stesso, pensò che forse stava finalmente morendo.
Un conato di vomito lo fece ricredere, costringendolo a piegarsi in due e rigettare tutto l'alcol presente nel suo corpo sul pavimento.
Si rialzò tossendo e, pulendosi la bocca con la manica, si lasciò sfuggire una risata amara.
Quello che una volta era ritenuto il diavolo in persona, ora giaceva senza ritegno in una stanza che sapeva di alcol e lacrime mai versate, a bere come un povero fallito cercando tracce di un'umanità che non aveva mai posseduto."Niente in questo mondo può riempire il vuoto di solitudine che hai"
Quelle parole rimbombavano nella stanza come una maledizione. Lo avevano segnato come un pennarello indelebile. Era già consapevole di ciò, ma sentirle dire dal suo migliore amico proprio mentre la vita gli scivolava dalle mani... Si afferrò la testa tentando di far smettere alla stanza di girare. Dopo qualche minuto, quando quella fastidiosa sensazione si decise a lasciarlo andare, magari in un moto di pietà, Dazai lanciò uno sguardo al di là del vetro della finestra, facendo ricadere il suo sguardo sulle foglie verdi portate dalla primavera insieme alle rondini e ad un delicato profumo di fiori, che sbocciavano dopo un rigido inverno permettendo al sole di baciare le loro corolle.Avvertiva un macigno nel petto, quasi avesse appena finito di piangere, ma dai suoi occhi non era scesa nemmeno una lacrima. Erano più asciutti della terra arida di Aprile.Un sospiro tremolante fuggì dalle sue labbra.Il passato l'aveva lasciato con mille cicatrici, il presente gli stava scivolando addosso senza lasciar traccia, -come una goccia di sake che rotolava giù dalle sue labbra-, il futuro non sembrava dargli conforto.Non aveva nessuno, non provava più niente.Di lui non rimaneva che un guscio vuoto, una maschera di malinconia che si perdeva ad ammirare e invidiare i fiori nel loro sbocciare in quel maledetto mese di Aprile.
La storia di un uomo dannato, ripudiato dalla morte stessa. Un misero essere umano la cui vita pietà non concede.
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𝐓𝐢𝐧𝐲 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞𝐬 || 𝐵𝑢𝑛𝑔𝑜𝑢 𝑆𝑡𝑟𝑎𝑦 𝐷𝑜𝑔𝑠
Random' ⃟ ཹ։❀፧ 𝗕𝘂𝗻𝗴𝗼𝘂 𝗦𝘁𝗿𝗮𝘆 𝗗𝗼𝗴𝘀 ✃ 𝐶𝒉𝑎𝑟𝑎𝑐𝑡𝑒𝑟𝑠 𝑥 𝑟𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟 ⁺ #♡ " ꒰ ᵃˡˡ ᵗᵃᵍˢ ꒱ ༘⇠₊° ꕥྀ ❝L'ᴜɴɪᴠᴇʀsᴏ ɴᴏɴ è ғᴀᴛᴛᴏ ᴅɪ ᴀᴛᴏᴍɪ, è ғᴀᴛᴛᴏ ᴅɪ ᴘɪᴄᴄᴏʟᴇ sᴛᴏʀɪᴇ❞ -Muriel Rukeyser. ꕥྀ Piccole one-shot su Bungou Stray Dogs. ¡¡PERFAVORE, LE...