Of memories and starry nights || Dazai Osamu x lettrice

2.7K 144 101
                                    

My love for you shall live forever.
You, however, did not.

La luce che filtrava dalle grandi vetrate trasparenti si abbatteva dolcemente sul tavolo dove stavi consumando il tuo cappuccino. Nuvoloni temporaleschi dipinti di grigio osservavano mansueti la vita della città. Preoccupate per l'imminente pioggia che trasportavano, le persone avevano iniziato a tornare a casa con passo svelto. Tu non sembravi curartene mentre, dal confortevole tepore del bar, assistevi al via vai che dominava le strade.
Stanotte, pensasti, non si vedranno le stelle.
-C'è il clima ideale per starsene a casa e guardare un film, non trovi?
Voltasti il capo davanti a te dove un ragazzo dai capelli mossi e gli occhi d'ambra ti osservava con un sorriso compiaciuto.
Non ti eri accorta del suo arrivo e per un attimo ti chiedesti se non fosse stato sempre lì.
-Già, aggiungiamo anche una ciotola di pop corn- dicesti posando la tazza mezza vuota sul tavolo. Tentasti di mantenere un tono tranquillo, perfino scherzoso, accompagnandolo con un sorriso, ma la tensione era soffocante. Solo in quel momento, osservandolo con maggiore attenzione, notasti due cose: la prima era che Dazai non si era nemmeno tolto l'impermeabile, come se fosse passato per un saluto veloce prima di partire; l'altra, invece, era quella per cui non sapevi più come ti saresti dovuta sentire: il suo sguardo era tranquillo come non l'avevi mai visto prima. Non era paragonabile ai cumulonembi sparsi nel cielo che, di solito, si riflettevano nei suoi occhi anche quando c'era il sole. Era lo sguardo di chi era finalmente in pace. Quasi lo invidiavi.
-Ti ricordi quella notte di qualche anno fa?- domandò Dazai di punto in bianco facendoti ritornare con i piedi per terra.

Rimanesti immobile come una statua. Ogni volta che ti poneva quella domanda a rispondere ci pensava il silenzio, carico di un peso schiacciante che il detective aveva lasciato sulle tue spalle quella stessa notte che continuava imperterrito a rievocare, sebbene tu ti ostinassi a fuggire dal suo ricordo.
-C'erano così tante stelle...
Nel silenzio ti parve quasi di udire delle grida.
-Lo sai che mi dispiace, vero?
Lo guardasti atona.
-Sì. E tu sai che ti ho perdonato.
Ma non era vero. Sapevi -e lo sapeva anche lui- che se lo avessi fatto ora non sarebbe stato davanti a te a farti la stessa domanda di sempre, a chiederti scusa per averti fatto -e starti facendo- soffrire come un cane.
A quel punto Dazai si ammutolì e tu tornasti a guardare fuori.

-Ti amo.

Il tuo cuore tremò al suono di quelle parole. Era da tanto che non le udivi e per un attimo ti chiedesti se le avresti mai sentite di nuovo. Chiudesti gli occhi tentando di ammutolire il fracasso nella tua testa e fu allora che, per niente impietosito, un tuono rimbombò facendo vacillare le vetrate e il tuo autocontrollo. Ma fu quando Dazai ti regalò il sorriso più ampio e triste che tu gli avessi mai visto fare che le lacrime presero a scorrere incessanti. Non riuscisti più a fingere, eri stanca di ripararti dietro quel velo di indifferenza che speravi ti avrebbe avvolto il cuore, impedendoti di soffrire ancora, -quindi facesti per aprire bocca con l'intento di dirgli tutto ciò che per anni ti eri tenuta dentro: che se ne avessi avuto la possibilità l'avresti amato meglio, che, infondo, ti eri sempre pentita di non avergli dimostrato appieno cosa lui significasse per te; che lo amavi dannatamente tanto e che ti dispiaceva, ti devastava l'impotenza di cui eri rivestita, per non parlare dell'orgoglio, che era solo riuscito a portarti lontano da lui. E ora la ferita pulsava viva nella tua carne, consumandoti le notti e le giornate.
Una cameriera ti interruppe ancora prima che potessi pronunciare anche solo una parola, lasciandoti in bocca l'amaro sapore del rimpianto.
-Desidera qualcos'altro?- domandò dolcemente.

Ti asciugasti le lacrime in fretta, indossando nuovamente la maschera del sorriso. Imbarazzata negasti cordialmente.
Quando la ragazza se ne fu andata il tuo sguardo fu riproiettato davanti, ma Dazai non c'era. Tutto ciò che era rimasto di lui era il ricordo scarno, ma ancora dolorante di quella notte stellata di tanti anni fa.

Il suicidio non pone fine al dolore, lo passa a qualcun altro.





Angolo autrice

Non siete soli ragazzi.

I miei dms sono sempre a vostra disposizione, così come le mie storie.
Stay strong.♡

𝐓𝐢𝐧𝐲 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞𝐬 || 𝐵𝑢𝑛𝑔𝑜𝑢 𝑆𝑡𝑟𝑎𝑦 𝐷𝑜𝑔𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora