~Iridescente~

87 29 26
                                    

Mi manca il tetro svolazzar dell'ali tue, la bianca riflessa luce sulle allungate piume. Bianco che divora, che si spande sulle penne. Che esplode in fasci e fascia a strisce. Concupisce. Perché lei vuole la lode, l'estensione, il dilagarsi, impossessarsi e illuminare ogni tuo orrore, abbagliarti. Ma l'ego tuo non vuole e si lega e si nasconde, in ombra scura lui si fonde e piega. Bianco e buio che si mischia, il colore che produce è una bocca sbrana luce. Resta il niente che t'assorbe perché è questo che ti nutre. Il luminare nella notte, bianca, tonda, zuccherata, senza vena o venatura, non è dolce, lei ti svela, vuol scovarti, illuminare i tuoi riflessi ed accender contro i sensi che tu taci e non dispensi. E vedo te nel buio, con il piccolo tuo neo, bianco. Schermo acceso che riflette l'alba dentro alla tua notte, stanco. Sole finto, raggi accesi, viso sfatto di chi dorme come un gatto. E dal nero è assorbito, tu alla morte eguagliato, tetro fato che va contro alla sua sorte, ti ho toccato. Eri freddo, sconsolato, incastrato in un quadrato. Ma i riflessi iridescenti ti hanno acceso e mi hanno preso: l'afferrare con dolcezza, fermo in ogni posizione, tu ossimoro eterno leso, messo in contrapposizione. La corazza fatta veste, giace a terra, cosa resta? Ira contro la paura, becco arguto, faccia dura. 

Ti ho destato o ti ho assonnato col mio lungo romanzare? È per dirti che mi manca il tuo tetro svolazzare...

Sbocchi EmaticiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora