(Quella che leggerete è una collaborazione con Raflow. Le mie parti saranno contraddistinte dal corsivo.
Buona lettura.)Raflow
Entro nella mia stanza,
Quella dove ho versato fiumi di lacrime
Non sono mai stato abbastanza,
Nella mia testa sta passando una brutta immagine,
Vedo il vecchio me in una foto,
Ripenso a quando ero solo con 2 Winston spezzate
Qualche grammo e un cuore rotto,
Avevo come migliore amico un pacco di sigarette,
Ho un brutto presentimento
Come se il passato mi venisse a riprendere Spero che non riuscirà nel suo intento,
Non voglio iniziare di nuovo a scendere.
E mi ricordo quando andavo a scuola
All'uscita nessuno che mi aspettava,
Un padre che ha giocato a tira e molla
La vita mi piano piano mi calpestava,
Senza mai chiedermi scusa,
Io continuavo ad andare avanti
In cerca della mia musa
La poesia mi ha regalato diamanti,
Ex pezzi di cuore senza valore
Sono diventati pietre preziose
Lo sbalza tra odio e amore
Mi ha dato aspettative pretenziose.
Sulle braccia avevo qualche taglio
Segni che la mia adolescenza mi ha lasciato,
Forse qualcuno ha commesso uno sbaglio
O peggio ancora mi ha abbandonato e dimenticato,
Ma io non dimentico e me lo segno,
Un giorno toccherà a me
Colpirò a sangue freddo dritto a segno
Finché non ne resterà nulla di te.Corri,
compagno vento che spingi e dipingi,
con i complici capricci
dei miei capelli ricci
e rompi la tela di un ragno
che per troppo tempo mi ha tenuta nel suo sporco stagno.
Perché più di un aracne, quel ragazzo scomposto posato sopra ad un loto,
era un verrucoso rospo
che saltava goffo con la sua barbetta
ed il baffo che teneva incolto sul perenne broncio.
Lo amavo quel balordo,
ma di salto in salto, di ninfea in ninfea,
mi chiarì che in fondo non ero la sua dea, perché la sua idea di compagna fissa,
era quella che non s'immischia,
che se ne sta al suo posto
e che vive al comando imposto.
Quante notti, vento,
per lui ho versato sale,
ho pianto...
Quante volte avrei voluto esser te,
solo più bufera,
tornado,
perché credevo in una chimera,
volevo ogni sua fibra,
ogni suo dannato strato...
Desideri mai esauditi,
sogni infranti, esauriti.
Impaurita,
col timor di perder fiato,
ubriaca di lui come del vino invecchiato, tenuto in cantina,
damigiana pregiata e divina.
E quanti insulti DOC gli ho lanciato,
divisa tra amor e odio,
nell'osso,
fin dentro il costato.
Vento,
quasi non credo più al sentimento.
Se mi ascolti, vento,
fa che possa esser come te,
che corri svelto e non ti fermi ad un rimpianto,
non torni indietro,
ma prendi detriti
e li scaraventi lontano,
nel fischio del tuo solitario canto.~
L'amore è veramente strano, non lo pensi anche tu?
A volte non vorrei portar rancore anche se amore non è più.
Sai che bello se anche tu impararassi che non serve a niente?
Una testa dura come me non impara mai e cade sbagliando continuamente.
~
Grazie per aver lavorato con me a questa parte, boy. È stato un piacere ;-)
Alla prossima!
STAI LEGGENDO
Sbocchi Ematici
PoetryEmorragie di pensieri implosi che a tentoni cercano sbocchi. Non c'è da capire, ma da perdersi, Son sbocchi ematici, non convenzionali versi. *Scusate per l'indecifrabilità dei deliri che scrivo qui. Questo libro è nato proprio per questo. Son cose...