~Refuso io~

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Ribelle. Pecora nera tra tante sorelle. Un refuso io, reflusso di me stessa, sfogo gastrico che si mescola e scava il solco dove passa, terra arsa dietro avvalla. Come Attila mi appello, dove bazzico faccio un flagello. Ogni notte materializzi le tue critiche, ridicolizzi me e le mie natiche. E giungi, occhi sbarrati, evidenziando i miei peccati. Uno sbaglio. Un buco nel profilattico. Un errore di travaglio. Gettata sotto a un attico. Tra la prole la più brutta, la più attaccata alla pastasciutta. Dall'alto ti guardavo, dal seggiolone già parlavo, otto mesi e in bocca versi e pretendevo rispondessi. Bronzo in faccia a colazione, mai vergogna, destinata io alla gogna. Brucia la strega! Brucia il peccato! Svuota la teca, questo sbaglio va cancellato! Posta in centro, sguardi e ghiaccio, dai, ridete del pagliaccio! E uno strato è desquamato, acqua in bocca, pesce a galla, lascio andare la mia rabbia come ossigeno d'aria in bolla...

Progenie di Satana mi hai chiamato, ma ricorda: sei tu che mi ha generato!

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