Ti volevo intero, scheletro di cartone, pieno in ogni occasione, ogni mattina a colazione. Senz'aggiungere zucchero, miele, né cacao. Senza scaldarti nel fornetto, ma nella mia mano. Solo latte parzialmente scremato, solido liquido che tu hai filtrato. E ho assaggiato di te quel poco che basta per un circolo vizioso, una danza. Tracotanza la tua nell'allungar le mani, nei miei fianchi affondar i tuoi sporchi sensi, umani. Dipendenza dal tuo gusto, come bocca sulla tazza, disegnando baffi bianchi che poi lecchi con la lingua. Intollerante io all'amore, lo sono certamente, oh lattosio ti ho bevuto, tutto un sorso, lentamente. Ti ho agitato e versato e poi spumoso in te ho intriso le mie labbra e ora resto chiusa nella tua gabbia, nel torace che ospita il tuo cuore rimbombante per un'altra dell'amore. Il passaggio mio hai occluso, spero tu non sia deluso, dopo averti salutato non ho pianto su quel latte versato.
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Sbocchi Ematici
PoezjaEmorragie di pensieri implosi che a tentoni cercano sbocchi. Non c'è da capire, ma da perdersi, Son sbocchi ematici, non convenzionali versi. *Scusate per l'indecifrabilità dei deliri che scrivo qui. Questo libro è nato proprio per questo. Son cose...