Sei la mia stupenda tentazione, quel cornetto che divorerei a colazione, il frutto offerto alla prima donna, quella folata che strafottente mi solleva la gonna. Sei sangue nobile e volgare insieme, blu d'argento e scarlatto nelle vene. Sei cremoso come un cannolo, gustoso da alzare il colesterolo, sei piccante che bruci il palato, incandescente da restar senza fiato.
Sei vero? Se esisti fammi un favore, non passare più delle ore a fissarmi mentre sorrido, scordati di questo mio viso, ché è già una dipendenza e so com'è subire una certa influenza. So anche che non ti lascerei più andare perché è nella mia indole farmi torturare. E di tormenti io vivo, mi lego solo se piango, se mi trascino, il trasporto dev'esser completo, corpo, anima e spirito e tu non sei di certo un santo, ma quando parli mi incanto, starei a leggerti per ore e ancor più tempo con te a far l'amore. Ma amore non è, allora scrivo e viaggio senza freno, penso a te che scendi da un treno e in una nuvola bianca ti avvicini, abbassi lo sciarpone e mi baci. Ma il tempo vola come la mente e la tua sciarpa torna in gola, non mi resta niente. Tu risali sul treno, salutandomi con la mano, sei e rimarrai un sogno vano, ad occhi aperti, dove cerco i tuoi perfetti. Sei follia, un'utopia, sei il fuoco che mi dà euforia, un diavolo di cartone, lasciami nel mio girone a dimenarmi con i dannati, lasciami così in eterno mentre scendi ancora, beato, nel tuo inferno.
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Sbocchi Ematici
PoesíaEmorragie di pensieri implosi che a tentoni cercano sbocchi. Non c'è da capire, ma da perdersi, Son sbocchi ematici, non convenzionali versi. *Scusate per l'indecifrabilità dei deliri che scrivo qui. Questo libro è nato proprio per questo. Son cose...