Son vestita di tutto punto: in tuta d'astronauta t'aspetto. Guardo gli astri, perché lì mi porterai, lo hai promesso. Un po' goffa vago per casa, mi guardo allo specchio e sembro quell'ometto bianco fatto di gomme, non riesco a muover le gambe e penso a quando saranno sospese, perché l'assenza di gravità le avrà combattute e vinte. E immagino noi su Marte, non riusciremo nemmeno a posar le scarpe, passeggeremo sugli anelli di Saturno, prima tu e poi sarà il mio turno. Sulle alture di Venere, per scordar quei giorni aridi come cenere. Mi bacerai tra le tempeste di Giove e ti guarderò al chiaror delle sue venti lune. Cercheremo il nostro razzo, ma non sarà più in orbita, non torneremo a casa, ché la testa tra le stelle, è quella la nostra meta. Realtà ed irreale, ci spoglieremo delle tute e dopo esserci amati, finiremo da un nero buco risucchiati. E passeggio ancora, imbottita di pensieri, mentre aspetto che scorrano le ore e che passi a prendermi con il tuo razzo a forma di cuore.
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Sbocchi Ematici
PoetryEmorragie di pensieri implosi che a tentoni cercano sbocchi. Non c'è da capire, ma da perdersi, Son sbocchi ematici, non convenzionali versi. *Scusate per l'indecifrabilità dei deliri che scrivo qui. Questo libro è nato proprio per questo. Son cose...