Su te io lascio le testa leggera, è un gesto che faccio ogni sera, un bisogno che imbelle, eppur essa sprofonda, ma senza irritarmi la pelle. Oggi vestito d'azzurro come il principe che mai arriva e che nemmeno aspetto, perché voglio un uomo, non un cosetto perfetto e senza difetto. Il colore ti dona, t'abborbidisce, m'ammorba, ti rende accogliente, persiste. Pigiama in pile, non troppo sensuale, ma tanto nessuno mi vede, tu solo, a luci spente, son io e la mia tosse, ma meglio che star sotto alle luci rosse. Cascata spumosa, i capelli, che accogli con superficie spugnosa, ribelli, sono umidi ancora, la doccia veloce e il phon mi han cacciata, mi han detto che è tardi per altri rumori, la notte è inoltrata. Il solito libro lì a destra, mi guarda a mani congiunte. Mi prega, ma anche stasera ne è certo: starà a bocca chiusa, ad attender. La sveglia mi fa l'occhiolino, domenica è festa, può stare a dormire, mi sveglio per prima, la lascio a sognare il cucù, nel tempo che resta. Gemelle ai piedi del letto, staran lì per ore, pantofole rosa che adesso rilascian calore. Infine il compagno di tutta la notte, dà luce alla stanza: un televisore che si prepara alla lunga danza. Guarda me come una musa, nella posa mia preferita. Ti abbraccio cuscino e inizio a dormire, sognandomi in un'altra vita.
STAI LEGGENDO
Sbocchi Ematici
PoetryEmorragie di pensieri implosi che a tentoni cercano sbocchi. Non c'è da capire, ma da perdersi, Son sbocchi ematici, non convenzionali versi. *Scusate per l'indecifrabilità dei deliri che scrivo qui. Questo libro è nato proprio per questo. Son cose...