E lo guardavo giocare, al parco. Piccolo, ossuto, sembrava un folletto. Funghetto spuntato nel mio pomeriggio, avevo nubi in testa e il cielo era grigio. Avrà avuto tre anni ma era caparbio, una piccola palla e un secchiello il suo cesto. E faceva canestro una, tre, dieci volte e poi basta, s'era finita la forza. La palla non entrava e lui si innervosiva. E pensavo che così è la vita. Un tiro che non sai mai se entra o se ti aggira. E innalzavo la voce a vedere il suo pianto. "Dai piccolo provaci, un'altra volta soltanto!" Restò lì impalato, sentiva il mio tifo, guardò la sua mamma, lei fece un sorriso. Si armò allora il piccolo, con una rincorsa, tirò così forte, urlò dalla bocca. La palla sbatté contro i rami di un albero e il bimbo balzò indietro di un salto. Poi cadde nel cesto la sfera, per caso, lo gnomo gemette e si strinse il naso. Stupito in errore c'aveva azzeccato, fortuna voleva che avrebbe trionfato. Allora il pensiero che io avevo in mente, si è riformulato, perché è evidente: la vita è provare, sforzarsi a centrare, ma forse non è sol questione di ardire. Sbagliando si impara, ed è un tentativo. E forse può esser che non ne hai solo uno, ma vincere, a volte, l'insegna il bambino, può essere solo una botta di cu*o!
*Nota: mi autocensuro perché non amo il parlar volgare nei testi, ma qui ci stava troppo e cambiare parola non avrebbe avuto lo stesso effetto.
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Sbocchi Ematici
PoetryEmorragie di pensieri implosi che a tentoni cercano sbocchi. Non c'è da capire, ma da perdersi, Son sbocchi ematici, non convenzionali versi. *Scusate per l'indecifrabilità dei deliri che scrivo qui. Questo libro è nato proprio per questo. Son cose...