Capitolo 11

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Siamo nel suv di Tony, sta guidando lui e io sono nel sedile del passeggero a piangere silenziosamente.
Non mi ha fatto salutare nessuno, e soprattutto non potrò rivederli per chissà quanto tempo.

"Keira io tengo troppo a te okay? Sei la figlia che non ho mai avuto, non voglio metterti in pericolo per cose che non ti riguardano, non ce la farei a vederti ferita o addirittura a non vederti piú, saresti un mio fallimento e non me lo perdonerei mai, non mi perdonerei mai il fatto di aver perso una ragazzina tanto impertinente quanto importante per me" dice per poi accostare davanti a un condominio, è l'ora del tramonto e ci sono due persone ad aspettarci sulla porta.

Prima di scendere Tony mi avvisa di qualche cosa "allora per lei" dice indicando la donna "tu sei mia nipote che ha fatto uno scambio con la scuola, te starai da loro e frequenterai tutti i corsi con il ragazzo che le sta affianco" mi giro e lo noto

Avrà si e no la mia età, forse è un po' piú grande, ha il viso dolce, il corpo muscoloso e tonico ma non troppo ma soprattutto ha un sorriso cosí tanto carino, okay a prima vista so già che sarà un ragazzo amichevole

Tony schiocca le dita davanti a me per riprendermi "il ragazzino invece sa già tutto di te e spetterà a lui a decidere se dirti la sua vera identità o no" conclude scendendo e prendendo parte della mia roba.

Niente super poteri quindi, bene. Inizio a prendere qualche scatolone ma il ragazzo mi viene subito ad aiutare

"Peter" si presenta prendendomi lo scatolone dalle mani
"Keira" gli sorrido ringraziandolo
"Dormirai nella mia stessa stanza, non per altro ma l'apartamento è piccolo e non c'è posto per un'altra stanza" mi avvisa
"Tranquillo va benissimo anche dormire nella tua stanza" gli sorrido, non sono abbituata alle case piccole ma c'è sempre una prima volta no?

Andiamo di sopra e Tony continua a dare delle raccomandazioni su di me alla zia di Peter "miraccomando se c'è da sgridarla non farti problemi, trattala come se fosse tua figlia" conclude il discorso

"Keira io devo tornare a casa ora, quindi-" non lo lascio finire che lo abbraccio stretto a me
"M-mi mancherai" singhiozzo "prima Steve e ora te, poi chi altro?" Dico in modo che lo sentisse solo lui
Si stacca da me e mi asciuga le lacrime
"Bambina mia non mi perderai, ci sarò sempre se hai bisogno ti raggiungerò il prima possibile okay? Però promettimi che starai fuori da tutto questo" mi chiede
"Tony non posso farlo e lo sai" dico sincera
"Almeno provaci" ritenta ma sa che è invano

Mi abbraccia di nuovo, mi asciuga le ultime lacrime e se ne va salutando tutti

"Allora Keira io sono la zia di Peter chiamami pure May" si presenta con un largo sorriso sembra tanto la mamma
"Va bene, devo comunque complimentarmi con la casa non ne avevo mai vista una cosí accogliente" mi giro intorno meravigliata

Lo stile è vintage e tutti i mobili sono in coordinato fra loro

"Oh grazie mille" continua a sorridermi "forza Peter falle vedere dove dormirà" incita il nipote e poi ci dirigiamo un camera sua.

È piccola ma c'è abbastanza spazio per due letti singoli attaccati, un armadio che prende la parete, una finestra che dà sulla strada e una piccola scrivania dove c'è sopra tutta la roba di Peter.

"Allora i vestiti puoi metterli pure insieme ai miei" indica l'armadio "e soprattutto stai sempre attenta a non far uscire mai questa" si avvicina all'armadio e mi mostra una valigetta
"Cos'è?" Chiedo incuriosita "ti puoi fidare di me tranquillo"
Mi guarda con sospetto
"Sono la figlia di Odino penso proprio che di cose strane ne ho già viste abbastanza quindi questa non mi stupirà" mi guarda sbalordito
"Aspetta il signor Stark mi aveva detto che tu eri un Avenger della nuova squadra ma non mi aveva detto che eri la sorella del dio del tuono" dice incredulo "e-e cosa sai fare?" Dice ancora piú curioso
"Te lo faccio vedere solo se mi fai vedere cosa c'è dentro quella cosa" indico l'oggetto che ha nell'armadio
"Quando zia May va a dormire te lo farò vedere" dice facendomi l'occhiolino

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