undici

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Sto cercando di addormentarmi, ma il sonno si sta facendo desiderare, ma cosa mi sarei dovuto aspettare da una nottata su di un divano, per di più non mio!? Sbuffo e cerco di mettermi comodo, peccato che qualcuno attira la mia attenzione...in un mondo davvero sui generis...
" Maledizione... maledetta influenza... maledetto organismo cagionevole..." Ad ogni invettiva un conato di vomito spezza la voce roca di Tris.
" Beatrice, tutto bene?" Chiedo da dietro l'uscio socchiuso del bagno.
" Bene il cazzo!" Conato di accompagnamento...
" Vuoi che entro?"
" Non ti permette!" E via con un altro po'di vomito.
" Dai, io entro!"
" Noooo!"
Ignoro le proteste della Croce ed apro la porta, quando la vedo mi si riempie il cuore di tenerezza ed un sorriso mi si disegna sulle labbra, Tris é in ginocchio sul pavimento con la testa sul water intenta a mantenersi i capelli.
" Ti aiuto..." Le dico chinandomi accanto a lei.
" Lasciami stare...odio farmi vedere così!" Risponde guardandomi in cagnesco e trattenendo un conato di vomito.
" Beatrice, non fare la bambina!" Le dico sorreggendole la fronte mentre lei si arrende alla nausea...rimette anche l'anima e ad ogni attacco non perde occasione per maledire ogni possibile virus, batterio o agente patogeno presente sulla faccia della terra.
" Ce la fai ad alzarti?" Le chiedo dopo dieci intensi minuti.
" S-si.. credo di aver finito..." Biascica cercando di tirarsi su, ma non ci riesce, barcolla e tenta di poggiarsi al lavandino, ma vedo le sue gambe cedere, l'afferro per la vita e cerco di sorreggerla.
" Che dici, Cenerentola, ti porto a letto?" Chiedo prendendola in braccio.
" Se lo dici a qualcuno... ti uccido..." Mormora poggiando la testa al mio petto.

Avviluppata tra le lenzuola Beatrice si lamenta sommessamente anche per il contratto tra il suo corpo ed il tessuto, é irrequieta, dolorante e spossata, le misuro la febbre e quasi mi viene un colpo quando leggo il valore, nonostante la Tachipirina ha trentanove... Mi stendo accanto a lei ed inizio ad accarezzarle i capelli, ammetto che sono un po'preoccupato, se la temperatura non scende dovrò provvedere a farle degli impacchi freddi sulla fronte.
" A che pensi?" Mormora.
" Al fatto che non ti posso lasciare sola..."
" Vedi se te ne vai...sono un dottore anche io, me la posso cavare."
" Credo di no...hai un febbrone!"
" Di la verità, é solo una scusa per dormire con me, ma sappi che questo non vale come ''andare a letto assieme''...sappilo." Dice Tris accoccolandosi al mio petto, non sembra neanche lei, é indifesa, remissiva, quasi quasi la vorrei vedere sempre influenzata, avrei molti problemi in meno.
" Non farti strane idee, il tuo pigiama con i gufetti é un deterrente per la mia libido." Le dico ridendo.
" Tanto meglio, non sei il mio tipo!"
" E quale sarebbe il tuo tipo?" Chiedo sistemandole la coperta sulle spalle.
" Meglio non dirtelo...resteresti sconcerto..."
" Lo sai, Croce, mi fai paura!"
" Tanto meglio... così ti faccio fuori prima..."
" Ma sei proprio fissata con questa storia! Ma cosa ti ho fatto?"
" Nulla, mi serve solo la cattedra di conservativa."
" Ma se ci siamo accordati per dividerci le lezioni!"
" Si, ma io devo emergere."
" Emergere? Scusa, ma perché? Non è hai bisogno, non passi mica inosservata!"
" Non mi basta essere notata...io voglio essere la migliore!"
" Sei un arcano...non capisco proprio queste tue fissazioni." Mentre parlo, la Croce si poggia al mio petto e stringe la camicia tra le sue dita affusolate, cerca il contatto con il mio corpo, ma nei suoi gesti non c'è lussuria, solo il bisogno di un po'di calore umano.
" E non sforzarti di farlo, come disse il joker in Suicide squad  Se provassi a capire la mia mente, impazziresti... " Mi guarda con gli occhi lucidi per la febbre e accenna un sorriso.
" Sei terribile..."
" Non immagini quanto!"
Ci addormentiamo così... quasi senza rendercene conto, lei stretta tra le mie braccia ed io con il viso sul suo capo, é davvero uno strano modo per seppellire l'ascia di guerra...

Quando apro gli occhi avverto un attimo di confusione, é come se stessi avendo ancora una volta un dejavu, solo che capisco subito che la donna al mio fianco non é colei che mi sarei aspettato, anzi, sarebbe meglio dire che avrei voluto...e la delusione si fa strada nel mio cuore, guardo la Croce e un sorriso amaro si disegna sulle mie labbra, Sara, perché non ci sei tu tra le mie braccia?
" B-buon giorno..." Mormora Tris stropicciandosi gli occhi.
" Ciao, come ti senti?"  Chiedo un po' in imbarazzo, dopotutto sono nel suo stesso letto, avvinghiato a lei.
" Così è così... comunque non dovevi disturbarti, non era necessario che restassi qui."
" E perché? Stavi male, anzi, stai male..."
" Si, ma hai dormito poco e per di più scomodo."
" Ma stai tranquilla, tanto oggi é domenica."
" E te la stai bruciando cosí?"
" Ma perché dici che me la sto bruciando?"
" Perché sei a letto con una donna che poco sopporti e con la quale non puoi farci nulla! Peggio di così non ti poteva andare."
" Sarà...ma in alternativa sarei stato nel mio letto da solo... quindi meglio svegliarsi in compagnia."
" Possibile che il dottor Lover non ha con chi svegliarsi?" Chiede lei tirandosi su e sedendosi a gambe incrociate sul materasso.
" No...non ho nessuno..." Rispondo con amarezza.
" Nessuno nessuno?"
" Se chiamo, qualcuno viene...é solo che non proprio lei che voglio..."
" Ma la lei che vuoi sta per sposarsi."
" Lo so...ma non posso farci nulla...la voglio e basta." Sospiro e mi metto anche io a sedere.
" E l'altra lei? Quella che vieni quando chiami? Non pensi che possa sentirsi un ripiego o peggio un oggetto? Tipo clinex che usi quando sei triste e poi butti via."
" Ci penso sempre...ma dimmi, mi stai psicanalizzando?"
" No, ti sto solo conoscendo meglio, dopotutto abbiamo dormito insieme."
" Effettivamente... comunque ora tocca a te farti conoscere, parlami di te."
" Beh...sono una stronza patentata, con manie di protagonismo e piena di aspettative! Ma credo che sono cose che già sai..."
" Io voglio conoscere la vera Beatrice Croce, questa non sei tu..."
" Cosa te lo fa pensare?" Chiede avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
" Nessuno vive solo di aspirazioni e poi questa notte hai abbattuto la muraglia che avevi messo su!"
" Fidati...sono così, per lo meno lo sono diventata, ma ora non ha importanza, adesso lo sono e basta."
" Mah... questa storia non mi convince...tu sei ben altro rispetto a quello che dai a vedere ed io lo scoprirò! Per adesso, però, mi accontento di sapere quanto hai di febbre!" E detto ciò le passo il termometro sfoggiando il mio miglior sorriso.

Come quattro zeri sul cuore (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora