ventiquattro

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" E dire che non le volevi parlare..." Commenta Tris chiudendo la porta del mio studio.
" Ti prego, non infierire." Mormoro accasciandomi sulla poltrona.
" Sembra che ultimamente ti vada tutto storto." Dice lei sedendosi sulle mie ginocchia.
" Che vuoi che ti dica, meglio che non ci penso, se no mi faccio venire la depressione." Poggio la testa sul petto di Beatrice e lascio che il battito del suo cuore mi ipnotizzi.
" Direi che sei nervoso..." Dice lei civettuola.
" Ma va'..."
La Croce si solleva dalle mie gambe e ancheggiando si dirige verso la porta chiudendola, poi, a chiave.
" Che fai?" Chiedo interdetto vedendola abbassare la veneziana dell'ingresso.
" Secondo me dovresti rilassarti, ieri ti ho dato un assaggio, ma forse non basta..." Tris si inginocchia ai miei piedi e fa scorrere le dita affusolate sulle mie cosce.
" T-Tris...n-non mi sembra il caso...e se dovesse arrivare qualcuno?"
"E allora? Il brivido accende la passione." Schiocca lei maliziosa.
La mia intraprendente collega abbatte le mie resistenze appena libera la mia già prepotente erezione dai pantaloni,  la bacia, la prende tra le sue labbra e la stuzzica, ogni movimento, ogni contatto mi mandano fuori di testa.
" T-Tris..." Cerco di dire qualcosa, ma non ci riesco, sono completamente obnubilato.
" Ssst, ho appena iniziato." Mormora leccandosi le labbra.
La Croce si alza in piedi e mi sfila il portafogli dalla tasca.
" Cosa fai? Mi derubi dopo avermi stordito?" Chiedo con un sorriso sghembo.
" Potrei anche farlo, ma ho bisogno di altro."
Afferra il preservativo e lo scarta delicatamente, ha l'aria di chi sta giocando con la sua preda, Tris mi infila il profilattico e con un rapido movimento si sfila calze e biancheria da sotto la gonna di pelle rossa... peccato che di più rosso c'è l'incarnato del mio viso.
La bella Croce scivola sul mio sesso turgido gemendo ad ogni centimetro che ingloba dentro di sé, mi basta poco per perdere il controllo, mi sollevo di scatto e la afferro per le natiche tenendola sospesa, le mie spinte sono furiose, la sento cercare di sopprimere i gemiti di piacere, ma qualche gridolino non può fare a meno di sfuggirle.
Beatrice si aggrappa al mio collo ed io infierisco dentro di lei con una furia animale, Tris accompagna le mie stoccate con movimenti del bacino che mi mandano letteralmente in estasi, é bollente, bagnata, dannatamente spregiudicata...
Mi spingo sempre più dentro di lei,la voglio possedere, la voglio fare mia, solo ed esclusivamente mia, bramo quel corpo, quella mente completamente folle...
" Tris..." Grugnisco in preda al piacere, ma lei non risponde, si abbandona semplicemente ad orgasmo devastante, ma forzatamente silenzio, orgasmo a cui mi accodo immediatamente...

Riapriamo la porta ed usciamo ridacchiando come due adolescenti colpevoli di aver fatto una marachella, ci dirigiamo verso lo spogliatoio con un umore totalmente diverso, io in particolare, ma ciò che mi fa realmente sussultare il cuore é il gesto che compie Tris, mi afferra nuovamente la mano, non curante degli sguardi inquisitori dei presenti, mi guarda di sottecchi e dolcemente mi mormora: " Non farti strane idee, Dottore, non siamo fidanzati."
" Nessuna idea, mi godo il momento, sarebbe squallido un rapporto di solo sesso, almeno tra noi c'è affetto."
Mentre mi cambio sento l'odore di Beatrice sui miei vestiti, ammetto che con lei é diverso, non ho nel cuore quella strana sensazione di vuoto che mi lasciava Stefania, ammetto che con quella donna sono stato uno stronzo epocale, ma é dai propri errori che si impara, no?

Sala operatoria...mia amata sala operatoria, ci sono giorni in cui vorrei che Giocasta non rientrasse mai dalla maternità, ma meglio non fantasticarci troppo su, per ora mi godo lo spettacolo di questa bella cisti che ho appena enucleato.
" Complimenti, Dottore, bell'intervento." Commenta l'anestesista.
" Grazie..." Rispondo leggermente in imbarazzo, non sono abituato a ricevere complimenti.
" Sa, la sto osservando da quando la De Gioia é in maternità, devo ammettere che non é male come chirurgo."
" Beh... ancora grazie..." Mormoro sempre più a disagio.
" A volte mi chiedo perché si sia dedicato principalmente alla conservativa e all' endodonzia..."
" Non so...in origine era la chirurgia la mia aspirazione."
" Si sa, nella vita le distrazioni che si incontrano posso essere molte e soprattutto possono portare a scelte poco oculate...' commenta sibillino mentre controlla i parametri vitali del paziente durante la riossogenazione.
" Come, prego?" Chiedo interdetto.
" Si, le distrazioni...forse preso da altri interessi più ludici ha optato per una branca più flessibile." Dice mellifluo.
" Ludici? Ma di cosa parla?" Sbotto seccato.
" Dottore, siamo onesti, con tutte quelle donne che le sono sempre ronzate attorno, qualche cantonata l'avrà presa...ma ammetto di invidiarla... meglio lei circondato sempre da carne fresca che io solo con la mia specializzazione..."
Resto allibito, le parole dell'anestesista mi colpiscono come un macigno, é questo che pensano di me? Che sono un uomo che aveva potenzialità e che ha buttato tutto alle ortiche per correre dietro a delle belle gambe?
" Ma...ma..." Provo a ribattere, ma non riesco ad articolare alcuna frase.
" Ah! Avessi io la possibilità di fare un video come il suo! Mica sarei rimasto qui a vita...avrei preso una bella figliola, avrei venduto tutto e sarei partito per qualche paradiso tropicale...mi sarei goduto il sole, il mare ed uno stuolo di belle gnocche. Ma pazienza, non possiamo essere tutti dei gran seduttori,no? Ma mi tolga una curiosità, com'è che hanno messo in giro quel filmato?"
" A saperlo... se ne fossi al corrente questo nostro discorso non sarebbe mai stato intavolato..." Mormoro sconsolato.

Sono a casa dei miei, non ho detto loro cosa é successo, ma hanno capito che qualcosa mi sta turbando.
" Ettore, possibile che non hai voglia di cenare?" Chiede mia madre visibilmente preoccupata per la mia repentina inappetenza.
" Possibile, mamma...non ho fame."
" Tesoro, dimmi, per carità, cosa ti sta succedendo, sei piombato qui dal nulla, non vuoi toccare cibo e hai una cera pietosa, mi stai allarmando! Problemi a lavoro?"
" Più o meno..."
" Problemi di cuore?"
" Quelli sempre..."
" Ettore, cos'hai combinato?" Mi chiede mamma sconsolata.
" Nulla..."
" Nulla lo dici a qualcun altro, sono tua madre, ti ho fatto io, so quando mi nascondi qualcosa." Sospiro e mi arrendo di fronte alla sua insistenza.
" Mamma... qualcuno in ospedale si sta prendendo la briga di mettermi in ridicolo, rendendo pubbliche cose riguardanti la mia vita intima... oltretutto questo fantomatico qualcuno mi sta anche stalkerizzando...mi contatta, mi manda messaggi...io...io non ce la faccio più! Mi sento in trappola, ho perso la privacy, la credibilità, tutto! E..."
" E?" Insiste mia madre.
" E il tutto é peggiorato da un sospetto...temo che dietro a tutto ci sia Sara..." Al suo nome mia madre sobbalza, come se le avessi detto una qualche abominevole bestemmia, so che quell' episodio le ha causato dolore ed imbarazzo, ma non ci posso fare nulla...fa parte della mia vita...
" Ettore...io...non..."
Aspetto avidamente una sua parola di conforto, una qualsiasi, ne ho bisogno, ne ho bisogno come l'aria, ma mamma non riesce ad articolare la frase, un suono ci interrompe...sul mio cellulare è arrivato un messaggio.
Numero sconosciuto...

Come quattro zeri sul cuore (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora