ventotto

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Un raggio di sole scampato dalle veneziane mi colpisce il viso, in lontananza sento suoni ovattati e l'aroma di caffè mi stuzzica le narici, tre dei miei cinque sensi mi dicono che è ora di alzarsi...
Mi stiracchio e scendo dal letto con l'agilità di un bradipo obeso, oggi non è una mattina come tante, anzi, é il preludio di una pessima serata, ma ho deciso di non pensarci, mi voglio godere il resto della giornata.
" Buongiorno..." Mormoro con la voce ancora impastata dal sonno appena mi affaccio in cucina.
" Holà!" Squittisce Tris mettendo sul tavolo un vasetto di marmellata. " Dormito bene?" Chiede invitandomi a sedere.
" Si...il tuo letto é letale!"
" Made in IKEA!" Esclama Beatrice.
" Svedesi! Società evoluta e mobili strabilianti!"
" Ahhh! Quindi sono solo i mobili a farti sentire a tuo agio? Altro che feng shui!" Commenta sorniona la mia bella collega.
" Beh...non sarebbero solo i mobili... anche quello che c'è sopra..." Insinuo a mia volta.
Facciamo colazione insieme nella tenue luce del primo mattino con la radio che suona per noi " Two harts" di Phil Collins, sembra il paradiso, ma, grazie a Dio, é la vita quotidiana.
" Ehi, dottore..." Esordisce la mia collega addentando un biscotto.
" Dimmi."
" I have a surprise!" Esclama facendo l'occhiolino.
" Ossia?"
Beatrice si alza e ancheggiando come suo solito si dirige verso il frigorifero e prende una bustina di carta appesa con una calamita.
"Tadaaaa!" Cinguetta passandomela.
La apro e resto un atto interdetto.
" Ma é...un biglietto per lo spettacolo di Moira... già ce l'ho..." Mugolo afflitto.
" Lo so...ma infatti non è per te...é per me! Ho deciso che non soffrirai da solo, io sono abituata da una vita a queste cose e dato che siamo una coppia ho voluto diluirti il dolore. E poi...immagina che faccia faranno i nostri genitori nel vederci arrivare assieme."
Mi alzo con un sorriso a trentadue denti stampato sul viso, la mia Tris é davvero fuori dal comune...e chi lo avrebbe mai immaginato che sarebbe finita così tra di noi. Appena la raggiungo la afferro per la vita e la tiro verso di me.
" E grazie a questo tuo gesto così magnanimo ti sei meritata un premio..." Le dico baciandola sulle labbra.

Esco dall'appartamento di Tris con un' espressione da ebete, l'amore appena fatto mi ha ricaricato di buon umore, ammetto che la prospettiva di questa sera non mi alletta particolarmente, ma vedere la faccia di mia madre quando capirà che io e Beatrice stiamo insieme sarà spettacolare!
Faccio la solita spesa del fine settimana e mi dirigo verso il mio appartamento, ammetto che mi irrita leggermente tornare lì, non mi aspetto nulla e nessuno ed é un luogo carico di ricordi non sempre piacevoli, per quanto sia modesta casa di Beatrice mi trasmette quella pace che tanto ho cercato, forse é arrivato il momento di lasciare anche quell'asettico nido che non ho più la forza di definire "casa".
Sto passeggiando sulla via dei negozi principale quando la mia attenzione viene catturata da una vetrina...su di un ammiccante manichino di Yamamay un completino di pizzo nero mi fa letteralmente girare la testa ed un'immagine si delinea nella mia mente...la mis bellissima Beatrice con indosso tale delizia sarebbe da mozzare il fiato, lei il mio meraviglioso angelo peccatore...ma ci vuole altro, qualcosa di speciale...

"Ettore! Sei a casa???" Strilla Tris entrando in cucina e lanciando le chiavi sul tavolo.
"Si, sono in camera da letto."
" Dai, iniziamo a cambiarci, altrimenti faremo tardi e, in tutta onestà, non vedo l'ora di far venire un infarto alla mia famiglia..." La sento arrivare a grandi falcate. " Sono atterrita, sono stata in giro a sbrigare commissioni tutto il pomeriggio, ma non ho la minima intenzione di fare tardi...oh!" La mandibola di Beatrice resta sospesa a mezz'aria e gli occhi le si spalancano appena il suo sguardo si posa sul letto...
"Ettore...ma cos'è?" Mormora sedendosi sul bordo e guardando i due pacchi d'avanti a lei.
" É per rendere tutto perfetto..."
Beatrice mi guarda con uno sguardo carico di riconoscenza ed io mi abbandono all'incantesimo di quegli occhi verdi come il mare più limpido, ma ora non é il tempo per l'amore, é il momento per uscire alla luce del sole!
Tris scarta il pacco con la scritta "Yamamay" e lancia un urletto di gioia quando scorge il completino intimo, ma resta letteralmente allibita quando apre l'altro incarto...
" Ettore...ma é un...un... Valentino!" Sussurra liberando dalla confezione il tubino rosso. " É... meraviglioso..." Mormora con le lacrime agli occhi. " Chissà quanto ti sarà costato..."
" Nulla paragonato al valore del tuo sorriso." E con tutto l'amore che riempie la mia anima la bacio.

Moira é sul palco vestita totalmente di bianco e ,mentre la luce del riflettore la investe con una lucentezza quasi innaturale, la sua voce da uccello roco declama un monologo straziante sulla vita oltre la vita...non è male...non è affatto male, oserei dire che é anche molto brava,ma...il teatro "moderno" non fa proprio per me, ma mi adatto e mi godo uno spettacolo parallelo...
Tris fasciata nel suo nuovo vestito rosso passione mi stringe la mano e con nonchalance guarda silenziosa sua sorella declamare versi sul palco, alle nostre spalle otto paia di occhi ci scrutano come se fossero in attesa del momento propizio per poterci sbranare, i miei genitori ed i signori Croce hanno quasi avuto un colpo apoplettico appena ci hanno visto arrivare stretti l'uno all'altra...ahhh mamma cara, mi sa che stasera l'agguato te l'ho fatto io!
" Che dici, saranno arrabbiati?" Sussurro all'orecchio di Beatrice con un mezzo sorriso sulle labbra.
" Incazzati neri, direi..." Dice ridacchiando. " Ehi, dolcezza mia, ti andrebbe di farli inferocire ancora di più?" Domanda lei sorniona.
" Perché no? Sarà uno spasso..."
" Ma devo chiederti se posso poco poco metterti in imbarazzo..."
" Tipo?"
" Beh...ha a che fare con la nostra vita... intima..." Resto un attimo perplesso, ma la prospettiva di poter far dare di matto mia madre mi alletta parecchio, accetto con un po'di riluttanza e la supplico di non fare eccessivo clamore.
Tris si sistema sulla poltroncina del teatro e con un sogghigno luciferino la vedo armeggiare con la borsetta, passano un paio di minuti fino a quando con un gesto palesemente innaturale la fa cadere e con un colpo di tacco la spinge verso la fila posteriore in direzione di mia madre.
" Ops! Questa non ci voleva!" Mormora con un'espressione contrita girandosi verso la sua quasi suocera. " Le chiedo scusa, signora, potrebbe gentilmente passarmi il cellulare che ho nella borsa? L' ho sentito vibrare e non vorrei che fosse una chiamata dall'ospedale...sa come vanno queste cose..." Sussurra Beatrice con uno sguardo così dolce stampato sul viso che stento quasi a riconoscerla.
" Ma non è meglio che le ripasso la pochette?" Chiede mamma visibilmente a disagio.
" Ehm...no no, oggi non sono riuscita a mettere le lenti a contatto e con questo buio non vedo nulla, la prego, sia così gentile da passarmelo, come vede sono così impedita da aver fatto cadere la borsetta...." Appena vedo mia madre iniziare a rovistare mi avvicino all'orecchio di Tris: " Lenti a contatto? Ma quando mai!" Le dico divertito.
" Ssst... lascia fare alla mia opera il suo corso... stiamo per arrivare all'atto decisivo." Risponde lei ridacchiando.
Ad un tratto mi volto verso la fila posteriore e scorgo la mia amata genitrice con un'espressione a dir poco sconvolta, la vedo afferrare qualcosa dalla borsetta e riporla nuovamente al suo interno in una frazione di secondo, resta come in trance per qualche istante e, come se una doccia fredda l'avesse investire, si da uno scossone e afferra il cellulare per passarlo a Beatrice con il viso letteralmente in fiamme.
" Ma cosa diavolo hai in quella borsa?" Domando a Tris notando che mia madre sussurra concitata qualcosa a mio padre e a Natalia.
" Oh! Nulla di che, beni di prima necessità."
" Ossia?"
" Una confezione nuova di zecca di preservativi!"
"Eh?" Ecco perché nelle retrovie stanno dando di matto! " Ma che te li porti a fare a spasso?"
" Beh...non si sa mai come può evolvere la serata." Risponde ammiccante.
Osservo il trambusto alle nostre spalle e quasi non riesco a trattenermi dal ridere, é incredibile quanta agitazione una confezione di profilattici ha creato in quei moralisti dei genitori, mi diverte da morire vederli annaspare per l'imbarazzo.
Guardo Tris negli occhi riconoscente per quel momento più unico che raro e un pensiero mi attraversa la mente, mai con nessuna mi sono sentito così, é tutto nuovo e voglio dimostrarle quanto lei sia unica per me.
" Ehi, Tris, so come possiamo usare quei preservativi stasera..."

Come quattro zeri sul cuore (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora