quaranta

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Sono in corridoio, la terapia intensiva é uno di quei reparti in cui preferirei non entrare, ma stamattina diciamo che ho un appuntamento...
Cammino nervosamente su e giù per il corridoio, ma non ho ancora il coraggio di avvicinarmi all'uscio della stanza, osservo il via vai di medici ed infermieri e i volti di parenti ed amici che pregano per la salvezza dei propri cari, Ilaria é stata fortunata, lo é stata davvero, questo reparto non conduce spesso ad un epilogo felice.
"Il dottor Ettore?" Una vocetta alle mie spalle mi fa sussultare.
" S-si?" Mi volto e una signora sulla sessantina dal viso affilato mi saluta con un sorriso appena accennato.
" La...la stavo aspettando." Sussurra con gli occhi lucidi.
"Davvero?" Chiedo in imbarazzo.
" Sì, Ilaria ha detto che sarebbe venuto, dopotutto è o no un cavaliere?"
" Beh...non saprei... c'è per chi sono un cavaliere e... c'è per chi no...ma con chi ho il piacere di parlare?"
" Vanessa...la mamma di Ilaria...chiedo scusa, non mi sono presentata."
" Piacere...io ero venuto per vedere come sta sua figlia."
" Immaginavo, lei era certa che sarebbe arrivato, ma ora non la può vedere, sta riposando."
" Vorrà dire che ripasserò in un altro momento."
" Ma non si preoccupi, avviserò Ilaria che é passato, ma mi dica, ha fretta?"
" No...sono libero per un'altra oretta."
" Benissimo, allora posso tentarla con un caffè? Vorrei... parlarle."

La signora Vanessa si accomoda ad un tavolino ed aspetta paziente che un cameriere ci noti, io mi siedo difronte e osservo il suo viso non più giovane, ma comunque piacente.
" Sa, Dottore..." Esordisce. " Ilaria ha sempre parlato molto di lei, non sempre in termini lusinghieri, purtroppo, ma era spesso e volentieri argomento di conversazione..."
" Ah, si?" Sono visibilmente a disagio, non mi aspettavo che Ilaria parlasse di me in famiglia.
" Si...ha sempre detto che é un ottimo professionista, ma come uomo, non fraintenda, lascia un po'a desiderare."
" No, non fraintendo, so esattamente cosa voleva dire sua figlia."
" Meglio così, ma se devo essere sincera, ero certa che fosse lei l'uomo più grande con cui si vedeva, la nominava sempre e nei suoi confronti ha sempre avuto sentimenti contrastanti... ammirazione...odio...stizza e credo anche amore...ma non quell'amore, un amore più...come dire idealizzato, secondo me nella sua testa quando lei, dottore, si innamorava, dava alla sua donna quel tipo di amore che Ilaria avrebbe voluto avere...non so, é una cosa complicata."
" Mi sa che è molto più che una cosa complicata."
" Ilaria é sempre sta un po' così...storie senza futuro, uomini sbagliati e...figli mai nati...speravo che dopo la laurea le cose potessero essere diverse, che avesse trovato l'uomo giusto... speravo che, nonostante le opinioni altalenanti, fosse lei quello giusto, strano vero?"
" Ma... perché avrebbe voluto che fossi io quello giusto? Nemmeno mi conosce!"
" Perché su di una cosa Ilaria non è mai stata volubile...ha sempre affermato che per quanti disastri possa creare ad una donna, lei sarebbe sempre corso in suo aiuto."
Saluto la signora Vanessa con il cuore un po'più leggero, Ilaria é una ragazza complessa, veniale, ma estremamente bisognosa, mi auguro davvero che un giorno possa trovare pace e soprattutto l'uomo che le dia tutto l'amore di cui ha tanto bisogno, nessuno merita di essere ridotto ai minimi termini da chi dovrebbe amarti.

Salgo le scale rapidamente, in mano ho un mazzo di anemoni e in tasca...beh... ragazzi immaginate, infilo le chiavi nella toppa ed entro.
" Tris!" Chiamo a gran voce.
Beatrice non risponde, la casa è buia e soprattutto silenziosa.
" Tris, dove sei?" Nulla. "Tris!!!" Strillo esasperato.
"S-sono qui..." Una vocina mi chiama e dalla porta socchiusa del bagno.
" Tris, tutto ok?" Mi avvicino a grandi falcate e spalanco l'uscio, Beatrice é accoccolata a terra e ha il viso stravolto, ha pianto...ha pianto molto...
" E-Ettore...io..io.." mormora con un filo di voce.
" Ma che è successo?" Chiedo accoccolandomi difronte a lei.
" Mi dispiace...mi...mi dispiace..."
" Ti dispiace? Ma per cosa?"
Beatrice non risponde, nasconde il viso tra le mani e mi indica il piano del lavandino.
Mi sollevo e mi avvicino al lavabo, tra una marea disordinata di cosmetici, spazzole e dentifrici noto un piccolo oggetto lasciato in disparte, bianco, grande come una penna, lo esservo stranito, non credo di aver capito bene, sono titubante, ma alla fine lo prendo...mi tremano le gambe, due lacrime mi sgorgano dagli occhi, non so cosa dire e se dovesse venirmi in mente qualcosa, non saprei come dirlo, lo guardo e ciò che mi dice é inequivocabile...
" T-Tris...ma é...é un test di gravidanza..."mormoro più a me stesso, lei non risponde. " E tu...sei...oh, Dio...oh Dio!"
" Mi dispiace...mi dispiace...non doveva andare così...quella mattina...noi non... non abbiamo usato precauzioni...non era così che doveva andare..." Dice lei tra mille singhiozzi. " Dovevamo andare con calma...non doveva finire così!" Grida.
" Hai ragione...non doveva finire così..." Mi accovaccio nuovamente difronte a lei e prendo ciò che avevo in tasca.
" Tris... stamattina ho parlato con la mamma di Ilaria, mi ha detto che sua figlia ha sprecato anni a complicarsi la vita amando uomini sbagliati ed io non voglio che succeda lo stesso a noi...Io ho trovato te...ci conosciamo da poco, sta succedendo tutto troppo in fretta, ma tu SEI LA PERSONA GIUSTA... non voglio perdere tempo, non voglio complicarmi la vita, basta...ho perso anni preziosi rincorrendo chimere...ora ci siamo incontrati e, hai ragione, non doveva finire così...DEVE INIZIARE COSÌ! Beatrice Croce...mi vuoi sposare?"
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É una bellissima giornata, fa molto caldo, ma poco importa, il sole acceca e l'aria é rovente, ma nessuno sembra lamentarsi, questa estate é stata ricca di cambiamenti ed oggi è solo l'inizio dell'ennesima novità.
La mia prima discepola mi osserva dall'ultima fila, Giò stringe il piccolo Ettore tra le braccia e non era proprio il caso che si avvicinasse, quel fagottino é una vera peste, ha gli occhi lucidi e trasuda emozione, era tanto che aspettava questo momento, ma ammetto che non avrei mai immaginato che in questa situazione potesse trovarsi al fianco della mia piccola Sara... già...la mia piccola Sara, la guardo sistemarsi al suo posto con un sorriso appena accennato sulle labbra, é felice, lo vedo, mentre stringe la mano a suo marito la vedo serena, finalmente serena...non potevo sperare in niente di meglio per lei...le auguro tanta felicità.
Mia madre quasi ebbe un colpo apoplettico quando le comunicai la novità, ma oggi sia lei che mio padre fremono per l'impazienza, il loro più grande desiderio sta per realizzarsi, come posso dargli torto!? Osservo la chiesa gremita, gli invitati in attesa e mentre il mio sguardo vaga, una figura in blu mi saluta da lontano, Ilaria é appoggiata ad una colonna alle spalle dell'ultimo banco e con un sorriso mi mostra quanto sia cambiata dalla Lei di qualche mese fa....é sola, ma la cosa non sembra importarle, di Lucarelli non ne ha più voluto sapere, anzi, il giorno in cui il sommo lo ha buttato fuori dal reparto a causa della pessima immagine che ha dato della struttura ha comprato una cassa di prosecco e ha offerto da bere a tutti! Credo che abbia imparato ad amarsi, a non sprecare tempo con chi non ti ama, prima o poi la persona giusta arriverà, io ne sono un esempio...in una sola giornata ho comprato un anello di fidanzamento, ho scoperto di star per diventare padre e ho deciso di SPOSARMI!
Ebbene sì, mi sposo e lo sto facendo proprio oggi, é vero che in questi due anni le cose sono cambiate, ma credo che siano cambiate in meglio, alla fine... tutto é andato bene...e mentre la marcia nuziale inizia a riecheggiare tra queste mura e tutti si alzano in piedi per osservare meglio, io sono convinto che la meravigliosa donna in abito bianco che percorre a grandi falcate mostrando orgogliosa la vita che porta in grembo, sia il miglior cambiamento che potessi desiderare.
FINE.

Come quattro zeri sul cuore (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora