trentaquattro

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Tutti e tre fissiamo il display come in trance, osserviamo l'icona di wathsapp fare da padrona sullo schermo, ma nessuno ha il coraggio di aprire il messaggio.
" Io lo avevo detto! Cazzo, lo avevo detto che mi avrebbe cercata!" Esclama Tris agitata.
" Dai, non perdiamo la testa e vediamo cosa vuole." Esclamo cercando di essere il più risoluto possibile, ma nonostante il mio tentativo di mantenere il controllo della situazione non riesco a cliccare sullo schermo.
Passano secondi che sembrano ore e nessuno si decide a fare nulla, siamo in una situazione di stallo!
" Mi sa che qui facciamo notte! " Commenta Beatrice rassegnata.
" Bene...ho capito...mi sa proprio che lo faccio io!" Sara, ormai al limite della pazienza, afferra lo smartphone e apre l'SMS.

" Avevo sentito voci in merito, ma non ci ho badato, non credevo potesse essere vero, ma mi sono sbagliato... Beatrice, in tutti questi anni ho cercato di dimenticarti, ma ho mentito a me stesso per salvare il mio matrimonio...il vederti abbracciata ad Ettore é stato un duro colpo, una ferita riaperta...ti prego vediamoci...ho ancora bisogno di te...."

"Sembra una soap opera delirante..." Commenta Sara appena chiude il messaggio.
" Una soap delirante e melodrammatica..." Rincara la dose Tris. " Perfettamente in linea con lo stile di Lucarelli..."
" Beh...che dire...ci mancava solo questa..." Commento accasciandomi sullo schienale del divano.
" Lo avevo detto che quel porco di Sergio si è sentito pungere nel vivo, qualcun altro si sta trastullando con un giocattolo che era suo... che megalomane!" Tris si prende il viso tra le mani e sospira.
" Mi sa che siamo finiti in un quadrato amoroso!" Commento sempre più sconcertato.
" Ti prego, non mi ci far pensare, sembra una sceneggiatura da quattro soldi di qualche teen drama!" Gracchia la Croce sull'orlo di una crisi di nervi.
" Dai... non è proprio così grave..." Mormora Sara.
" Eh? Non è così grave!? Ci siamo messi in mezzo ad una situazione talmente complicata, talmente assurda, talmente... INCREDIBILE...che sta già danneggiando le nostre vite! Ettore é perseguitato da quella matta della tua amica che per vendicare il tuo onore ferito ha iniziato questa pantomima e già che c'era ha rincarato la dose per sottolineare quanto la mia relazione con Lucarelli dovesse essere abbondantemente morta e sepolta e ora ci si mette in mezzo anche quello stronzo di Lucarelli in persona che non farà altro che alimentare le ire della sua folle amante!" Beatrice é fuori di sé, scatta in piedi ed inizia a camminare per il salotto in preda ad una crisi isterica.
" Dai, Tris, non fare scene! Avevi detto che se ti avesse cercata lo avresti mandato a quel paese..." Le dico cercando di tranquillizzarla.
" Lo so...ma tra il dire e il fare..." Mormora lei con un nodo alla gola.
" Beh...forse la cosa può esserci di aiuto..." Commenta Sara meditabonda.
" Eh??? Ma sei scema?" Chiede Beatrice acida. " Come può una cosa del genere farci comodo!?"
" Insomma... poco fa non avevamo idea di come fare leva sul buon senso di Ilaria per farle chiudere questa storia malata e finirla di stalkerizzere il povero Ettore..." Continua lei guardandoci seria ." Ma adesso abbiamo il pretesto su di un piatto d'argento... credo proprio che l'approccio migliore sia che le parli direttamente della cosa, che le faccia presente che ormai è stata scoperta e soprattutto che non ha motivo di portare avanti questa pagliacciata perché Lucarelli la vede solo come il sollazzo del momento e se dovesse avere dubbi sulla veridicità delle mie parole...beh...la porterò da voi e la metterò di fronte al messaggio di quello stronzo..."
Io e Beatrice ci guardiamo perplessi, nessuno dei due è certo che, nonostante le prove messe nero su bianco, Ilaria possa mettere il punto a questa storia e soprattutto smetterla di darmi il tormento, ma nonostante le incertezze accettiamo la proposta di Sara, dobbiamo tentare il tutto e per tutto!

Tris é seduta in cucina con gli occhi fissi su di una tazza di tè fumante senza accennare neanche ad assaggiarla, é come se fosse in una dimensione astratta, come se si fosse chiusa in un mondo inaccessibile a chiunque, dopo che abbiamo salutato Sara non l'ho sentita profferir parole, cosa terribilmente anomala per lei...
"Ehi...mi vuoi dire dove sta vagando il tuo bel cervellino?" Le chiedo accomodandomi al suo fianco.
" Eh? Come?" Mi domanda come riemersa da un sogno torbido e confuso.
" Ti ho chiesto a cosa stavi pensando..."
" A tante cose... oggi si è...si è svegliato il mostro..."
" Chi?"
" Il mostro...quel dolore sordo e soffocante che speravo continuasse a dormire..."
" Quel messaggio ti ha portato a galla molti ricordi, vero? Dovevi amarlo parecchio quello stronzo, non è così?" Chiedo con una nota di amarezza nella voce.
" Non lo so, credo di sì, ma ero piccola, appena ventenne, a quell'età tutto è amore folle...ma non è il ricordo dell'amore che è stato a farmi questo effetto..."
" E cos'è?"
" É l'abbandono... quando iniziai la mia storia con Sergio mi sentii per la prima volta amata, accettata per quello che ero, in famiglia ero sempre stata come una bizzarra anomalia, ma per lui ero perfetta così com'ero! Ero io e solo io a piacergli...mi svegliavo la mattina finalmente felice per ciò che ero...ma quando il castello di carte venne giù mi sentii più sola di prima, mi sentii come quei fenomeni da circo che prima divertono il pubblico e poi vengono accantonati in un angolo in attesa che un altra platea li trovi attraenti...era come se il mondo continuasse a girare senza che io potessi stargli dietro, ero bloccata in un limbo e il dolore mi mangiava da dentro pezzo dopo pezzo, non ero nessuno e credevo che non lo sarei mai stata..."
" Ma credo che tu abbia capito che all'ora stavi sbagliando... altrimenti non sarei qui." Le dico dandole un buffetto sulla guancia.
" Si l'ho capito, ma quella spiacevole sensazione non mi lascia andare, è come una cicatrice che qualche volta fa male... ricordi quella notte quando ci addormentammo sul divano? Quando mi baciasti mentre dormivo?"
" Si, la ricordo..."
" Quella notte sognai di essere nuovamente sola, nuovamente piccola ed illusa e nel dormiveglia ti supplico di non lasciarmi, in quell'occasione non eravamo nulla l'uno per l'altra, ma ti implorato di non abbandonarmi perché qualche volta quel dolore si sveglia ancora..."
Abbraccio Tris e ascolto il suo respiro farsi pesante, é turbata ed io non voglio che questa inquietudine intacchi la sua energia, ha già subito abbastanza e molti di questi tormenti sono il riflesso dei miei.
" Mi...mi dispiace...é colpa mia se ti trovi in questo casino..." Le sussurro in un orecchio.
" Non dire cazzate, per quanto mi riguarda Sergio si sarebbe fatto vivo comunque appena gli fosse venuto il pallino!"
" Si, ma molte ansie te le sto creando io..."
" Beh...se non ero tu, sarebbe stato qualcos'altro a darmi grattacapi... comunque posso dirti una cosa senza che tu la prenda male?"
" Dimmi."
" In tutta onestà mi dispiace per Ilaria."
" Eh? Ma sei matta!? Perché ti dovrebbe dispiacere per quella iena?" Le chiedo allibito.
" Perché so come si sente... Io all'epoca sfogai sullo studio e poi sul lavoro...lei trasforma la frustrazioni in rabbia..."
Guardo Beatrice con immensa tenerezza, non credevo fosse capace di tanta empatia, non smette mai di stupirmi e questo mi piace, mi piace da impazzire, Tris riesce sempre ad essere una persona nuova senza perdere se stessa.
" Grazie di esistere..." Le soffio sulle labbra. " Tu mi piaci COSÌ COME SEI!"
Mentre la cullo tra le mie braccia cerco di tenere il mondo fuori, di ritagliare un momento solo per noi,ma sembra proprio che oggi di starsene in disparte il mondo non ne voglia sapere... proprio mentre stiamo riprendendo fiato dagli ultimi eventi, il mio cellulare inizia a suonare con insistenza, cerco di ignorarlo, ma squillo dopo squillo attira prepotente la nostra attenzione.
" Credo che tu debba rispondere...sta insistendo..." Mi sprona Tris.
Afferro quell'aggeggio infernale e appena leggo il nome sul display mi si ferma il cuore.
" Sara..." Sussurro.
" Mi sa che i disastri non sono ancora finiti." Beatrice si appoggia allo schienale della sedia ormai stremata.
" P-pronto?" Rispondo incerto.
" Ettore.... Ettore...é...é... sparita....non c'è..." Sara é agitata, ha il fiatone e la sua voce é spezzata da un pianto furioso.
" Sara...Dai.. calmati,chi non c'è? Chi é sparita? Dimmi che sta succedendo!"
" Ilaria.... Ilaria é sparita...non la trovo, i suoi genitori non sanno dove sia...in laboratorio non l'hanno vista! Io...io sono tornata a casa sperando di parlarle, ma lei non c'era... credevo fosse in reparto, ma é da ieri che nessuno la vede... Ettore...io...io me lo sento....le é successo qualcosa, qualcosa di brutto..."

Come quattro zeri sul cuore (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora