ventisette

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"Sei esattamente come quel coglione del professor Lucarelli!" Quelle parole mi tormentano da ieri notte e muoio dalla voglia di chiedere spiegazioni a Tris, ma chi l'ha vista!? Dopo la lite ha ben pensato di andare a dormire sul divano e quando questa mattina l'ho raggiunta in salotto era già uscita.
Sono irrequieto, come se quella frase mi avesse infettato il cervello, sospiro e Poggio la cartella che stavo leggendo sulla scrivania, onestamente non ci sto capendo molto...ma perché Tris ha tirato in ballo Lucarelli? Soprattutto in quel contesto!
Mentre mi lambico il cervello con certi pensieri sento bussare alla porta...

"Dalla vita hai molto da aspettarti...hai un mondo immenso di possibilità, una miriade di opportunità, quindi ti chiedo di liberarti, di vivere senza un peso come io posso essere, di respirare una nuova aria...nuova come sei tu, giovane, fresca, genuina. Tra noi é stato solo un errore, un magnifico, infuocato errore, quindi, mio angelo nero, vola via, dimenticati di me, della nostra passione, dimentica il dolore che ti ho causato, la sofferenza del non essere l'unica, l'indifferenza che hai subito per forza maggiore.... io, invece, non ti dimenticherò mai...
                                     Sergio."

Tris legge le parole scritte su quel minuscolo foglio a righe con voce atonale, quasi volesse mettere le distanze da quella prosa, mentre io la osservo in silenzio, in attesa di una spiegazione. É entrata senza proferire parola bloccando con un gesto repentino ogni mia possibile domanda ed ha iniziato a leggere.
" Ettore..." Mormora appena termina."Io... ecco...ti devo delle spiegazioni, ieri ti ho aggredito,ma...non avevo davvero intenzione di dirti quelle cose, tempo fa quando ero studentessa un uomo più grande e soprattutto sposato mi fece innamorare e quando gli chiesi di scegliere lui mi disse che avevo cercato di traviarlo e legarlo a me... quindi, quando ieri mi hai accusata di volerti incastrare con me é come se avessi avuto un dejavou e quel dolore sordo che mi porta dentro da allora si é fatto nuovamente acuto..."
" Tris...io...non...non volevo..." Balbetto, mi sento in colpa per quanto accaduto, soprattutto perché io ho innescato la sua reazione.
" No, Ettore, non dirlo neanche, so che non volevi, come sempre sono io che parto in quarta e attacco a mia volta per non essere ferita, quindi ti chiedo scusa, scusa davvero, ma sono venuta soprattutto per dirti che non ho nessuna intenzione di metterti contro Sara e che quello che ti ho detto nasce da una reale e sincera preoccupazione... possiamo anche non stare insieme, ma...ma io mi sono affezionata...ti...ti voglio bene e mi fa star male vederti soffrire...." Tris mi parla con la testa china e si tortura le mani per l'imbarazzo, sembra così fragile, così dolce ed io non riesco proprio a resistere, mi alzo e la stringo tra le mie braccia come a volerle far sentire il calore che ha trasmesso alla mia anima raffreddata dagli eventi.
" E-Ettore..." Esordisce timida.
" Dimmi."
" Penso che una mezza idea di chi fosse il tipo della mia storia te la sia fatta..." Dice poggiando la testa al mio petto.
" Lucarelli?" Chiedo con un pizzico di sarcasmo nella voce.
" Già, faceva il relatore ad un mster nella mia università...quello stronzo si é fottuto letteralmente la mia verginità e quel che è peggio è che glielo ho permesso..."
" Dicevo che aveva la faccia da figlio di puttana."
" Lo é! Sa come intortarsi le ragazze...furono mesi infuocati, lo ammetto, ma mi hanno lasciato il cuore a pezzi...sai se il vizietto di correre dietro le studentesse lo ha anche qui o se preferisce non lasciare prove?"
" Mah...non saprei anche se un mezzo sospetto lo avrei..."

Sono a cena a casa dei miei e ad ogni boccone mi sento lo sguardo indagatore di mia madre addosso.
" Mà...la vuoi piantare, per favore?" Sbotto esasperato.
" Di fare cosa, tesoro mio?" Chiede lei con ostentata nonchalance.
" Lo sai benissimo cosa! Di osservarmi come un iena affamata, avanti, dimmi cosa ti turba."
" Ma nulla, tesoro, una mamma non può osservare il suo tesorino mentre mangia?"
" Hai ficcato troppi tesoro  ed affini in un discorso, questo significa che nella testa stai macchinando qualcosa, avanti confessa!"
" Ma no...cosa vai dicendo?"
" Mamma...forza, non farmi innervosire!" Dico seccato.
" Beh...non sto macchinando nulla..." Mormora con un sorrisetto appena accennato sulle labbra. " Ma stavo organizzando...." Ecco! Ci risiamo! Mi sta appioppando qualche Speed date del cazzo!
" Che cosa, mamma?" Sbuffo esasperato.
" Visto che ti piace la famiglia Croce...."
" Bhe..."
" Ecco, ho pensato che potresti andare a vedere lo spettacolo che terrà Moira la prossima settimana al teatro cittadino...sai a lei farebbe piacere." Ecco la fregatura! Vuole rifilarmi la gattara depressa!
" Mamma, ma che ti salta in mente!? Io non voglio frequentare Moira! Se lo avessi voluto lo avrei fatto!"
" Ma perché dici così? É una così cara ragazza, perché non vuoi darle una possibilità?"
" Perché no!" Gracchio.
" É perché preferisci quella crumira poco di buono di sua sorella!!!" Esclama lei esasperata.
" Si! Preferisco Tris! A me Tris piace! E non é una poco di buono, tu non la conosci! Almeno lei ha avuto il coraggio di essere se stessa e non di infilarsi una maschera ed interpretare la parte dell'artista di bassa lega! A me Tris piace! PIACE!" Sbotto esasperato.
Mia madre resta in silenzio e mi osserva con aria severa facendo picchiettare le dita sulla superficie del tavolo: " Bene..." Esordisce gravemente. " Visto che le cose stanno così... Non ho altra scelta che metterti di fronte al fatto compiuto perché ho capito che non sei in grado di prendere le decisioni giuste da solo...."
" Che... che vuoi dire?" balbetto teso.
" Ho già preso il biglietto e ho detto a Ferdinando e Natalia che avresti assistito allo spettacolo di Moira... Ettore... farò tutto quanto in mio potere per evitare che quella strega di Beatrice ti ghermisca il cuore..."

Mi butto sotto il getto della doccia con il cuore pesante come un macigno, fantastico anche mia madre mi rema contro! Lo so che le sue intenzioni sono buone, che é stanca di vedermi soffrire per delle donne sbagliate, ma porca puttana, ho quarantaquattro anni! Decido io con chi uscire! Mentre tento di soffocare questi pensieri sento la porta del box doccia aprirsi, non ho bisogno di girarmi per capire di chi si tratta...
" Va meglio?" Mormora Beatrice mettendo il suo corpo nudo a contatto con il mio.
" Più o meno..." Dico girandomi e prendendo il suo viso tra le mani.
" Ma perché te la prendi così?" Chiede con una strana innocenza negli occhi, occhi in cui ho avuto il disperato bisogno di perdermi appena uscito da casa dei miei.
" Non lo so...forse perché mi dà veramente sui nervi il fatto che mia madre ti veda come una..."
"Zoccola..." Completa lei  baciandomi il naso.
" Si..." Chino il capo e la stringo forte, dopo la discussione sono corso da lei agognando il rifugio del suo caldo ed invitante abbraccio.
" Ma dai... non starci così male, non sono mica la tua ragazza..." Sussurra con un sorriso appena accennato sulle labbra carnose ed invitanti.
" Beh...no...ma..." La guardo con una strana inquietudine che mi smuove l'anima, sento che siamo qualcosa di diverso da ciò che avevamo progettato e vorrei che anche lei lo capisse, proprio come questa sera l'ho capito io..." Tris...tu non sei la mia ragazza...ma vorrei... che tu fossi...la mia DONNA..."
Ci guardiamo per un lungo istante, l'acqua cade incessante sui nostri corpi, il mondo sembra essersi fermato, ma i nostri cuori no, Beatrice affonda le sue mani tra i miei capelli e si lascia andare ad un bacio come avevo visto solo in quei vecchi e meravigliosi film d'amore...

Come quattro zeri sul cuore (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora