venticinque

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Guardo il display ed un senso di nausea mi attanaglia lo stomaco, mi sudano le mani, ammetto che ho paura di ciò che potrebbe accadere se toccassi l'icona che ritrae la letterina.
" Coraggio..." Mormora mia madre. " Se pensi sia quella persona, dovresti leggere subito." Dice posando le mani sulla mia.
Sospiro rassegnato e clicco.

"Dottor Lover, Dottor Lover, sempre peggio va'? Ora anche in ospedale con la Croce sta? Ormai si sa, se continui così più nulla ti resterà!"

Deglutisco rumorosamente, questa é una minaccia bella e buona, guardo mia madre negli occhi e il mio primo impulso é cercare conforto tra le sue braccia.
" Immagino si tratti proprio di quello..." Mormora.
" Già."
" E che non è nulla di buono."
" Per niente, questa persona mi odia dal profondo del cuore ed io mi sto offrendo su di un piatto d'argento!"
" Ettore, che hai fatto?" Mi chiede rassegnata.
" Non so come spiegarlo...ecco...non so neanche cos'è..."
" Un'altra donna..." Geme mesta mia madre.
" Si...una collega...e questa persona sta facendo leva anche su questa... frequentazione..."
" Ettore, perché fai così? Perché corri come una banderuola dietro a ogni donna che ti si para sulla strada? Vedi come ti rendi vulnerabile? Ora chiunque sia ti farà le scarpe tirando in ballo la tua vita...privata."
" Lo so...ma non so cosa mi stia prendendo... anche se con Tris é diverso..."
" T-Tris? La figlia di Ferdinando e Natalia?"
" Si..."
" Oh! Gloria santissima! Ma proprio la crumira ti dovevi portare a letto!?" Sbotta mia madre.
" Mamma...ti prego, non chiamarla così! É una brava persona!"
" Ma é anche una collega! Ettore, ma ti ho fatto con l'acqua nel cervello?"
Abbasso lo sguardo e resto in silenzio, anche di fronte a mia madre mi sento in imbarazzo.
" Figlio mio..." Esordisce lei. " Io sono la prima a volerti vedere sistemato, ma se continui così ti farai solo male, ti circondi di donne poco gestibili e soprattutto vicine al tuo lavoro...ti avveleni la vita e la carriera!"
" Lo so..."
" Forse a te piacciono i caratteri forti, probabilmente anche la ragazzina doveva avere gli attributi..." Mormora riferendosi a Sara.
" Puoi dirlo forte e anche per questo che i miei sospetti nei suoi confronti di fanno sempre più forti."
" Cerca di fare chiarezza, su tutto, nella tua vita professionale, come nella vita intima e..." Mamma resta un attimo in silenzio, come se non fosse convinta di voler proseguire, poi, però, riprende: " E fai attenzione alla Croce, so che con gli uomini ha avuto dei brutti precedenti... Natalia alle volte si vergogna dei suoi trascorsi, ma non chiedermi di dirti altro, se vuole, te ne parlerà lei..."

Cerco di non pensarci, ma non ce la faccio, mia madre se lo poteva anche risparmiare quel commento sibillino, soprattutto in un periodo come questo, sbuffo e mi infilo sotto le coperte, se quando sono andato dai miei genitori avevo il morale a pezzi, appena sono tornato a casa era proprio sbriciolato!
Mi avviluppo tra le lenzuola cercando di addormentarmi, ma mille pensieri mi affollano la mente, che si tratti di Sara e della sua vendetta o dei fantomatici trascorsi di Beatrice, mi rendo conto di quanto siano vere le parole di Giocasta...le donne, per me, sono una vera malattia, mi sto consumando lentamente e ogni giorno perdo un pezzo di me...
Che faccio? Tronco anche con la Croce? Affronto definitivamente Sara?
No... nessuna delle due ipotesi mi alletta, del passato di Tris non mi interessa e un faccia a faccia con Sara sarebbe infruttuoso, non ammetterebbe mai questo genere di bassezze, soprattutto dopo la sceneggiata di fronte alla porta del mio studio.
Sospiro e afferro il cellulare sul comodino, ho bisogno di parlare con qualcuno, vorrei telefonare a Giocasta, ma non ho cuore di impensierirla ulteriormente, ignorando gli avvertimenti di mia madre digito il numero di Tris.
" P-pronto?" Mormora con la voce impastata dal sonno.
" Ehm...sono io..." Balbetto in imbarazzo, é notte fonda, nessuno sano di mente chiamerebbe ora.
" Ettore!? Ma...ma ti sembra il momento di telefonare, é tardissimo..." Esclama con una punta di irrigazione.
" Lo so...ti giuro che mi dispiace... ma..." Onestamente non ho nemmeno idea di cosa dirle, avevo solo bisogno di sentire una voce amica.
" Ma ci sono sempre nuovi casini... Ettore, sei una calamità, mi fai venire l'angoscia..." Borbotta rassegnata.
" Dai, Tris, non esagerare! Ho solo...ho solo sentito la necessità di un po' di comprensione."
" Comprensione? Una scopata si chiama così adesso?"
" Come sei carnale! Mica dobbiamo sempre fare sesso!"
" Meno male! Non ultimamente mi stai usando come traforo del Monte Bianco."
" Vedi di non esagerare...ho molto rispetto per te! Non sei una pallina antistress." Ribatto piccato.
" Lo so...lo so... volevo solo farti innervosire un po'." Dice ridacchiando. " Sai, Dottore, tu sei l'unico che forse è più interessato alla mia compagnia che alla mia vagina, non hai idea di quanto mi faccia piacere."
" Almeno questo...mi dipingi come un mostro!"
" Mostro? Tu? Ma va' là! Sei il prototipo del chierichetto! Tu non li conosci i mostri...quelli che usano il tuo epitelio pavimentoso pluristratificato come zerbino!"
" No, non li conosco, come puoi immaginare le mie parti basse sono un tantino diverse dalle tue, mi manca l'epitelio pavimentoso pluristratificato!" Ridiamo come due sciocchi, io e Tris riusciamo sempre a ribaltare le situazioni più tragiche o deprimenti, non credo che tra noi ci sia solo sesso, siamo buoni amici e questo mi fa sentire più leggero, meno oppresso da questa situazione assurda, soprattutto ora che Giocasta è off-limits!
" Ehi, sai che ti dico?" Esordisce cercando di ricomporsi.
" Cosa?"
" Vestiti e vieni da me, non mi va di saperti solo e abbattuto!"
" Ora ora?" Chiedo sbigottito.
" Yes! Ora ora, sai, mi sto abituando ad averti per casa...e..." Tentenna un attimo, credo che sia in imbarazzo.
" E?" La incalzo.
" E...poi mi sta piacendo dormire con te...sei meglio di un peluches!"
" Anche a me piace dormire con te...mi riscaldi..."
" Come un termosifone?" Chiede ironica.
" No...mi riscaldi il cuore..." Dico quasi senza pensarci.
" Ettore..."
" Dimmi."
" Che dici, ora che mi raggiungi, le vuoi le chiavi di casa mia? Così puoi venire quando vuoi..."
É proprio vero...Tris mi scalda il cuore...

Come quattro zeri sul cuore (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora