trentasei

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La notizia é rimbalzata dai notiziari locali alle reti nazionali, non c'è quotidiano, settimanale o mensile che non ne parli, la scomparsa di Ilaria ormai ha sconfinato anche nella quotidianità del paese, siamo tutti sul filo del rasoio, é come se stessimo camminando sul ciglio di un burrone, ma il nostro cadervici dentro o no dipende solo dall'epilogo di questa faccenda.
Gli inquirenti battono ogni pista possibile, ma per ora non ci sono sviluppi, tutto l'ospedale é stato ascoltato, amici e parenti hanno fatto quanto in loro potere per aiutare nelle ricerche, ma il compito più duro é spettato a Sara...la mia piccola ha dovuto mettere a nudo l'intimità della sua migliore amica e raccontare della sua storia con Lucarelli...beh... che dire, da quel momento si è innescata una reazione a catena e tutti gli altarini sono saltati fuori, compresa la faccenda dell'ipotetico sputtanamento mediatico a mio discapito operato da Ilaria in persona...a pensarci adesso mi sembrano solo piccoli dispetti operati da una ragazzina offesa, chi comunque sta pagando un bello scotto é Lucarelli in persona, stando a quanto dicono i ben informati la sua signora lo ha messo alla porta visto che tutte, ma proprio tutte le sue scappatelle sono venute a galla, compresa quella con Tris, ma quel che è peggio é che quel gran pezzo di merda é stato iscritto nel registro degli indagati, perché dai tabulati telefonici del cellulare di Ilaria é risultato che l'ultima chiamata l'ha fatta proprio al suo amato prof prima di volatilizzarsi! Gran bel casino! Sembra un giallo alla Hitchcock!
"Ehi, uomo pensante, su cosa ti stai arrovellando le meningi?" Io e Tris ormai non passiamo più una singola notte l'uno lontano dall'altra e anche questa mattina mi sono svegliato al suo fianco, ma credevo che dormisse ed invece eccola che monitora ogni mio stato d'animo.
" A cosa penso? Beh...solo all'argomento più chiacchierato di questo mese... stavo riflettendo che da quando é sparita Ilaria la mia vita ha trovato la pace che le mancava da parecchio, niente calunnie, niente messaggi molesti, praticamente tranquillità assoluta!"
" E questo ti turba?"
" Un po' si, possibile che per stare tranquillo io debba aspettare che qualcun altro soffra?"
" Mah...non mi sembra che la cosa sia proprio così...se ci pensi era Ilaria che ti dava il tormento ed ora che si è defilata tu sei finalmente libero, praticamente ha fatto tutto lei!"
Ascolto le parole di Tris, ma non sono proprio del tutto convinto, é come se stessi scambiando la mia felicità per quella di Ilaria.

La moka inizia a borbottare e Beatrice serve il caffè ad entrambi, mentre mi pone la tazzina di fronte la vedo che cerca di intercettare il mio sguardo con i suo occhi verdi.
" Cosa vuoi?" Le chiedo seccato.
" Nulla, solo strapparti un sorriso."
" Tris...é da questa mattina che mi dai il tormento, ma ti giuro che qualsiasi cosa tu possa fare oggi non riesci a darmi uno scossone, ok?"
" Niente niente?" Domanda mettendosi a cavalcioni su di me.
" No... niente...." Le dico cercando di sollevarla di peso da me, ma lei non si sposta.
" Sai, dottorino, lo stress ti fa male e fa molto male anche a me..." Sussurra sorniona.
" Tu dici?" Rispondo ironico.
" Io ho i miei bisogni e da quando sei sull'orlo di una crisi di nervi questi bisogni sono stati trascurati..." Beatrice mi si accosta all'orecchio e con la lingua sfiora maliziosa il lobo.
" Tris... che vuoi fare?" Sussurro già con la mente in procinto di perdere la ragione.
" Indovina?" Sento le sue mani solcarmi il torace, bottone dopo bottone le sue abili dita mi liberano dalla camicia, le sue labbra si posano sullo sterno lasciando una lussuriosa scia di baci.
" Tris... siamo di turno in reparto stamattina..." Cerco debolmente di protestare, ma la mia donna ha ben pensato di ignorarmi, imperterrita mi slaccia la cintura e libera la mia evidentissima erezione.
" Oh! Ma guarda chi si vede! Mi sa che gli sono mancata!" Esclama civettuola.
" Che scema che sei!" Le sussurro sorridendo.
Beatrice si solleva da me e con un balzo si siede sul tavolo della cucina, i suoi occhi mi stanno sfidando e senza staccarli dai miei la vedo sfilarsi le mutandine da sotto la gonna di jeans.
"Allora...vuoi farti un giro o preferisci guardare?" Mormora lei allargando le gambe e sfiorando con l'indice l'apertura della sua intimità.
" Il reparto per ora può aspettare..." Le ringhio lanciandomi letteralmente tra le sue cosce, in un attimo la penetro con violenza e la sollevo dal tavolo poggiandola a me, la sento gridare soddisfatta per ogni mio movimento, ad ogni mia spinta cerco di insinuarmi sempre più in lei, sono in preda ad un desiderio cieco, un desiderio animale e Tris sembra apprezzare il mio temperamento rude, ogni stoccata é un grido di puro piacere.
" Mi sa che ne avevi proprio bisogno..." Commenta con la voce rotta dal piacere."
"Zitta...ora si scopa, poi si parla..." Le sussurro poggiandola con la schiena sul tavolo, ora non voglio sentire altro all'infuori del suo piacere, spingo sempre più forte, sempre più in fondo fino a quando in un ruggito non raggiungiamo entrambi l'orgasmo, mi riverso in lei come un fiume in piena ed assieme al mio seme fluisce anche la mia angoscia.

" Beh? Come ci sentiamo adesso?" Chiede Beatrice ricomponendosi.
" Direi benone."
" Anche io, mi serviva un bel giro di giostra!" Schiocca maliziosa.
" Ah! Quindi sarei una giostra?" Le chiedo intrappolandola in un abbraccio. " Non dovevo essere io quello che aveva bisogno di sfogare?"
" Chi ha parlato di te? Non ricordi che i bisogni trascurati erano i miei?" Beatrice inchioda i suoi mirabolanti occhi verdi nei miei e mi schiocca un bacio da capogiro.
" Mi sa che ne avevamo bisogno entrambi..."
Libero Tris dalla presa e mi dirigo in salotto per recuperare il cappotto, ormai l'inverno sta arrivando verso la fine e da quando è iniziato questo pandemonio sono passati mesi, mi sembra di essere salito su uno di quei treni ad alta velocità, tutto é passato troppo velocemente....

Io e Tris usciamo di casa un sorrisetto idiota sulle labbra, l'amore ci ha fatto bene, forse un po'troppo, infilo le chiavi nella toppa e chiudo l'ingresso, ma il movimento della mia mano viene interrotto dallo squillo del mio cellulare, cazzo mi sa che stamattina abbiamo fatto proprio tardi forse é la caposala che richiama noi discoli all'ordine! Cerco il telefono nella tasca e lo estraggo giusto in tempo per leggere il nome sul display: Stefania.
Resto per un secondo inebetito, Tris vede il mio sguardo perso e mi fa un cenno per cercare di svegliarmi da quello strano stato catatonico.
" Ma chi era?" Chiede un po'in ansia per il mio comportamento.
" S-Stefania...la mia ex compagna..."
" E che vuole?" Con tono leggermente seccato.
" Non lo so...non sono riuscito a rispondere..."
" Allora chiama e senti."
Richiamo Stefania con uno strano presentimento che mi pervade la mente, ad ogni squillo sento l'angoscia salirmi fino al cuore, ma perché?
" Ettore?" La voce di Ste mi arriva fioca dall'altro capo dell'apparecchio.
" Ciao...ho...ho trovato la tua chiamata, ma non sono riuscito a rispondere...dimmi tutto..."
" Ettore, senti...ho bisogno di parlarti urgentemente."
" É successo qualcosa?" Chiedo cercando di mantenere la calma, quello strano disagio che ho provato da quando ho letto il suo nome sul display sta peggiorando, mi sento soffocare, c'è qualcosa che non và, ne sono certo.
" Si...ma non a me personalmente...é complicato..." Risponde lei nervosa.
"Tranquilla...." Cerco di rassicurarla.
" Si...si tratta di quella ragazza, quella tipa che lavora in ospedale con te...forse ho qualche notizia da darti su Ilaria...."

Come quattro zeri sul cuore (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora