Profondo Blu.

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" Sta lontano da me..."

 Le mie stesse parole riecheggiavano nella mia mente mentre mi allontanavo. 

Non potevo credere di averlo detto, il vuoto che quelle parole generarono dentro di me, mi lasciò senza fiato; faceva male, più male di quanto credessi, gli occhi cominciavano a pizzicare ma non dovevo cedere, devo essere forte, infondo non sono sola c'è Anthony. Nel momento stesso in cui lo pensai mi resi conto che nemmeno io ci credevo... 

Chiusi gli occhi per una frazione di secondo cercando disperatamente di rimettere in ordine il putiferio che si stava scatenando dentro di me ma Ale mi afferrò per un braccio e mi strattonò mi prendendomi il viso tra le mani:

"Roxy! Stai scherzando vero?! Non puoi dire sul serio..." 

Le sue mani sul mio viso, quegli occhi, quello sguardo, non sarei riuscita a resistere ancora per molto: 

"Ti sembra che stia scherzando?" Gli risposi, cercando di racimolare le ultime energie che mi restavano per non scoppiare a piangere:

 "Sei impazzita? Tutto questo è ridicolo ! Quello stronzo ti ha fottuto anche il cervello?!". Ringhiò con voce roca e piena di rabbia, fulminandomi con lo sguardo. 

 Io lo guardai di sbieco, non potevo credere a che lo avesse detto davvero, mi morsi il labbro per non replicare ma alla fine la mia lingua velenosa ebbe il sopravvento: 

" Sono lieta di informarti, Signor Arman, che quella è l'unica parte di me che Anthony ha risparmiato...In ogni caso come ho detto, tutto questo non ti riguarda; e ora lasciami in pace." Appena pronunciai quella frase Ale lasciò il mio polso visibilmente sconvolto e se devo essere sincera anche io lo ero; davvero non potevo credere di aver detto una cosa del genere.

Vidi Ale passarsi una mano tra i capelli, come per cercare di calmarsi, il suo sguardo era scuro, profondo e lui era strano, sembrava ferito : 

" Smettila di comportarti così non lo sopporto, sappiamo entrambi che non sei quel genere di donna..." Affermò roco. 

"E questo chi te l'ha detto?!" Soffiai acida, i suoi occhi cambiarono ancora, quello sguardo non prometteva nulla di buono: 

" Roxanne, finiscila, vuoi farmi incazzare?!" 

"Non sei stato tu ha dirmi che mi faccio trattare come una puttana??! " gli urlai stremata. 

 " Sta zitta cazzo! " Ringhiò e mi afferrò un braccio trascinandomi di nuovo verso la macchina. Io cercai di oppormi ma lui non mi lasciò andare: 

 "Ale mollamiiii!!" 

 "Cristo Santo! Ho bisogno di parlarti, è importante.""Non ho nulla da dirti! E tantomeno voglia di ascoltarti!" Risposi piccata.

 "Io si!"

 " Non mi importa!"

 " Cazzo non so come dirtelo Roxanne...Sto cadendo a pezzi... Non ce la faccio più! " Ringhiò esasperato. 

 Dopo quell'affermazione, rimasi in silenzio e smisi di divincolarmi, lo osservai per qualche secondo e notai subito che qualcosa non andava, non era per niente in forma; il volto era segnato da delle occhiaie scure, gli occhi erano spenti e stanchi e il suo viso era pallido, troppo pallido. In meno di un secondo la rabbia lasciò spazio alla preoccupazione... Ok in quel momento ero molto arrabbiata ma la necessità di accertarmi che stesse bene prevaleva su tutto, aveva davvero una brutta cera, era stanco , nervoso, agitato e i suoi occhi erano lucidi e scuri; il suo sguardo era così diverso dal solito.

"Ale..." Sussurrai avvicinando una mano al suo viso. 

"Roxy.." Sussurrò lui.

 "Tu...non stai bene..." Affermai debolmente: 

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