Divergent

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Il tempo passa; di giorno studio, la sera lavoro e di notte...Be la notte da qualche tempo è diventata troppo interessante per dormire.

Sono distrutta è vero ma non potrei essere più felice di così, guardo distrattamente l'orologio mentre percorro a piedi nudi, l'ormai famigliare corridoio per arrivare in cucina, vestita solo della sua camicia, sfioro il colletto e ispiro, il suo profumo invade i miei sensi all'istante e come ogni mattina non posso fare altro che sorridere.

Sono le 7 quando sbadiglio assonnata mentre mi arrampico sul ripiano della cucina nell'inutile tentativo di raggiungere la mensola per prendere il caffè.

"Accidenti!" Brontolo.

" Qui tutto è a misura di gigante e io...Be io sono diversamente alta ok? "

Mi metto in punta di piedi e allungo le braccia nell'ennesimo tentativo di aprire quella maledetta mensola, sono talmente concentrata, che per poco non mi viene un infarto quando sento due mani grandi afferrare saldamente il mio sedere.

"Oddio!" Grido spaventata:

"Buongiorno anche a te Baby, hai bisogno di una spinta? " Mi domanda maliziosamente sfregandosi contro il mio sedere.

Un sospiro mi sfugge dalle labbra, mentre mi lascio andare contro il suo corpo duro :

"Ti odio quando fai così." Borbottai alzando lo guardo, lui sorrise:

" E io odio svegliarmi senza di te, nuda nel mio letto. Come la mettiamo?" Mi girai verso di lui appoggiando la mani sul suo petto, in tutta risposta lui senza attendere oltre mi baciò, togliendomi il respiro: le sue mani grandi artigliarono ancora più forte le mie natiche, i nostri respiri si fusero in uno mentre le nostre lingue si cercavano disperate in una battaglia di bocche affamate.

Quando ci staccammo entrambi eravamo senza fiato:

"Tu crei dipendenza stronzetta." Sbottò lui ispirando profondamente:

"Io? " Balbettai affannata, lui si avvicinò mordendomi il labbro:

" Mi fai impazzire."

Senza attendere alcuna replica mi afferrò e mi depositò sul bancone, la mia mente partì per la tangente e mille pensieri davvero inappropriati invasero la mia mente.

Allungai le mani e lascia che accarezzassero ovunque quel meraviglioso corpo, morivo dalla voglia di mangiarlo di baci, in quell'istante i suoi occhi si accesero di malizia, lo sapeva, sapeva bene a cosa stavo pensando:

" Mi piace quando mi guardi come se non sapessi da dove cominciare: come se fossi una fetta del tuo dolce preferito dopo mesi di dieta." Io sorrisi provocandolo:

"La gola è uno dei due vizi che preferisco...Tu si che sai come prendermi." Sorrise a sua volta poi lentamente si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi roco:

" Sfacciata. Puoi dirlo forte ma visto che il tuo dolce preferito è il tiramisù, devo dirti che purtroppo il caffè è finito, ci toccherà ordinarlo da Jerry."

Alzai lo sguardo verso la mensola, notai che era aperta e che ora accanto a me c'era il contenitore del caffè praticamente vuoto.

Scoppiai a ridere di gusto mentre Ale non riuscì a trattenere un sorriso mentre chiamava da per ordinare i nostri caffè:

" Arriveranno tra poco ci toccherà rimandare." Io lo guardai mordendomi il labbro

"Nessun problema, infondo abbiamo tutto il tempo del mondo, non scappo.

Intanto preparo qualche pan cake e un estratto alla frutta che dici ?"Lui sorrise osservandomi compiaciuto.

"Assolutamente si, non so da quant'è che fantastico di averti nuda a cucinare per me qui dentro, mi pare giusto prendermi del tempo per sbavarti addosso diavoletto."

Beyond UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora