Come un uragano.

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Quando varcammo la soglia dell'enorme salone, una strana e inquietante sensazione mi invase all'istante, perché cavolo ero così nervosa?

 Sarà che non mi piacciono queste feste, tutti questi sguardi furtivi, quei finti sorrisi e be, tutto questo lusso , mi mettono a disagio e credo che questa cosa non cambierà mai. Ant mi conosce bene, infatti tempo zero mi ritrovai con un bicchiere di vino rosso in mano pronta per iniziare il giro di saluti di rito.

 Nonostante l'iniziale agitazione la serata passò tranquillamente, ammetto che il vino era di grande aiuto, tra un bicchiere e l'altro la situazione era sempre più sopportabile, persino le fitte erano quasi scomparse .

 Ero in piedi accanto a un'enorme vetrata da cui potevo vedere il duomo , ero completamente rapita dal panorama quando sentì una donna ridere:

 " Davvero una bella serata anche se non capisco nulla di DSA e di questi BES..."

 La mia mente ci mise qualche istante a elaborare quanto avevo appena sentito :

 " Che cosa aveva detto ? Cazzo! Non sarà mica..." Annaspai , mentre la mente mi riportava indietro nel tempo:

***

"Abbiamo già discusso abbastanza non credi ? Parlami di questa festa." Dissi accennando un sorriso (...) " E' una serata a sostegno di un'associazione che si occupa di ricerca e sviluppo per i DSA." (...) " I disturbi specifici dell'apprendimento, davvero?" Domando entusiasta. (...) " La serata sarà qui a Milano, perciò puoi decidere con tutta calma cosa fare, ma se te la senti mi farebbe piacere che mi accompagnassi."

***

" Oh Cazzo! " Ripetei ancora in preda all'angoscia e a una crisi isterica :
" Andiamo non può essere..." Mi dissi cercando di riprendermi.

 " Tutto bene? Sei impallidita. " Mi sussurrò Anthony all'orecchio:

 " Io... Si certo, non è niente..." Balbettai in preda all'ansia, insomma non è detto che sia la stessa festa, e anche se lo fosse c'è un sacco di gente potremmo non incontrarci.

 Anthony mi osservò poco convinto:

 " Sto bene ..." Lui annuì, ma sapevo che non se l'era bevuta:

 " Farò finta di crederci, posso presentarti alcuni colleghi ?" Io mi girai abbozzando il solito sorriso di circostanza :

 " Certo." Sorrisi ancora e mi ritrovai tre paia di occhi curiosi puntati addosso, ok ero ufficialmente a disagio : 

" Signori, lei è Roxanne Rose, come promesso vi presento la ragione dei miei assidui ritardi." Io abbozzai l'ennesimo sorriso , stringendomi nelle spalle leggermente imbarazzata mentre Anthony mi circondava la vita con un braccio, stringendomi orgoglioso:

 " Piacere di conoscervi." " Adesso è tutto chiaro!" Risposero tutti e tre in coro ridendo.

Erano davvero uno strano trio, due di loro dovevano essere fratelli, avevano i capelli scuri e gli occhi verdi mentre il terzo aveva i capelli leggermente brizzolati e gli occhi scuri. Non chiedetemi i nomi perché non me li ricordo, troppo vino, troppa gente e troppi pensieri... Devo dire che erano tutti piuttosto simpatici , passammo un altra buona parte della serata seduti ad un tavolino a chiacchierare e bere, sembrava tutto tranquillo, fino a quando mentre tornavo dal bagno, i miei occhi si posarono su una bionda in piedi davanti a Anthony...

Bionda; bella, alta , snella e...Quelle gambe chilometriche avevo come l'impressione di averle già viste da qualche parte; Ma dove?

 Un flash di immagini a dir poco osé, invasero la mia mente, ma certo! L'avrei riconosciuta ovunque, era lei...

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