" Piccola, ti prego, ho bisogno di te..."
Non l'avevo mai visto così indifeso e vulnerabile, il senso di colpa mi invase in un'istante; come ho fatto a dimenticare, lui ha bisogno di me tanto quanto io ne ho di lui; dovevo superare questa cosa per lui, per me e per noi.
Per un attimo mi parve di respirare di nuovo ma il mio sguardo si posò sul collo di Ale, rosso, e il ricordo di quella mattina si fece di nuovo prepotentemente largo nella mia mente mettendomi, mio malgrado, di fronte ad un'amara consapevolezza; loro erano qui insieme....
Cercai di calmarmi ma la cosa non funzionò minimamente; faceva male...
Ma la cosa peggiore era che non riuscivo a capacitarmi del fatto che quell'immagine mi stesse logorando; vedere quel marchio sulla sua pelle fu come rivivere tutto da campo, solo in maniera molto più amplificata, il che mi metteva di nuovo, mio malgrado, di fronte alla consapevolezza che averlo sorpreso insieme ad una donna mi stava facendo impazzire.
Chiusi gli occhi e le lacrime cominciarono a rigarmi il viso, mi sentivo così confusa, persa, sola.
"Perché tutto questo dolore?"
Poco dopo sentì le gambe cedere e la stanchezza impadronirsi di me, dovevo andarmene subito! Avevo giurato! Basta dolore, basta rabbia basta sconvolgimenti, basta emozioni che non posso controllare :
" Devo andare" Soffiai mentre istintivamente mi girai e mi diressi di corsa verso l'ascensore.
Corsi a perdifiato lungo il pianerottolo finché non raggiunsi l'ascensore e solo una volta entrata mi concessi di lasciarmi andare.
Era un casino, un vero casino, era tutto troppo complicato, chiusi gli occhi in preda a una crisi isterica ma quando alzai lo sguardo nello specchio rimasi senza parole.
Lui era stato più veloce di me, impedendo alle porte di chiudersi, non ebbi nemmeno il tempo di riflettere e mi ritrovai stretta tra le sue braccia.
Con un filo di voce sussurrò "Aspetta ti prego..." Non potevo restare, faceva male, era troppo:
" Non posso." Affermai d'un fiato continuando a divincolarmi, in quel marasma di emozioni l'unica cosa di cui ero certa era che avevo bisogno di stare lontana da lui:
" Ti prego no, non puoi!" Mi afferrò strattonandomi in preda all'angoscia e finì con lo sbattere contro la parete, il mio cuore perse un battito, ma non fu per lo spavento.
" Lasciami..." Sussurrai stremata, ben attenta a non incrociare il suo sguardo:
" Guardami ..." Mi sussurrò di rimando, io cercai di oppormi ma lui mi afferrò il viso con una mano obbligandomi a guardarlo:
" Non ti lascio Roxy, hai capito ? " Ringhiò deciso , senza mai staccare gli occhi dai miei, e io , io rimasi senza fiato e mi persi nel blu di quegli occhi, senza riuscire più a dire una parola e nonostante mi odiassi per quello, quelle parole erano state dannatamente rassicuranti.
Non so per quanto rimanemmo in quella posizione ma di una cosa ero certa, lui non aveva alcuna intenzione di lasciarmi andare:
"Mi dispiace tanto, sono un idiota ho combinato un casino ma non farlo, non andartene."
Cercai di oppormi ancora una volta , non riuscivo a sopportarlo, non sapevo perché ma l'idea di stare in quel posto, lo stesso posto dove loro avevano...Santo cielo no! Mi veniva davvero da vomitare solo a pensarci, così mi ritrovai a implorarlo di lasciarmi andare:
"Ale io non voglio restare qui, per favore..." ma lui mi interruppe subito:
"No, non puoi andartene...Resta, non lasciarmi, non tu."
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Beyond Us
RomanceC'era una volta una bambina felice, un'amicizia speciale, un legame indissolubile. Si c'era, perché questa è la mia vita non una fiaba... Tutto sta per cambiare, il passato sta per tornare e io ho paura: paura di affogare di nuovo in quell'incubo...