Capitolo 59

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Il riccio mi afferrò la testa e ricambiò il bacio sempre con più passione.
Poi avanzò col corpo facendomi indietreggiare e cadere di schiena sul letto.
Lui mi seguì e si mise sopra di me, con le mani ai lati del mio viso per non schiacciarmi.

"Adesso ti mostrerò che non ne ho mai abbastanza del tuo corpo e di te" sussurrò maliziosamente al mio orecchio facendomi rabbrividire.
Poi afferrò con le sue grandi mani l'orlo della mia maglietta sfilandomela.
Io copiai i suoi movimenti e feci lo stesso con la sua, passando poi ai pantaloni che calai insieme ai boxer neri.
Sentì le mani di Harry sfiorarmi i capezzoli e scendere lentamente verso il basso, giocò con l'elastico dei miei slip e dei pantaloni prima di sfilarli piano.
Mugolai per la frustrazione, era così dannatamente lento! Alzai il bacino verso l'alto per incoraggiarlo a darsi una mossa.

"Piano" sussurrò Harry ridendo e sfiorandomi le labbra con la lingua, rendendomi ancora più impaziente. Afferrò dal comodino di fianco al suo lato del letto una boccetta di lubrificante con cui iniziò ad inumidirsi le dita.
Poi prese a disegnare una scia umida sul mio petto con la lingua, giocò con i miei capezzoli usando le labbra e i denti rendendoli turgidi e doloranti mentre portava un dito bagnato di lubrificante all'interno del mio corpo.

"H-harry" gemetti inarcando la schiena.
Quanto mi era mancato.

Quando fu sicuro di avermi preparato per bene con le dita le sfilò da me e le sostituì con il suo membro penetrandomi lentamente e lasciandosi sfuggire un sospiro di sollievo.
Dopo pochi secondi iniziò a muoversi ed incrociai le gambe dietro alla sia schiena per spingerlo ancora di più verso il mio corpo, facilitando i suoi movimenti.
Mi aggrappai alle sue spalle e sentì i suoi ricci solleticarmi le guance.
Aprì gli occhi e quel che mi trovai davanti era davvero uno spettacolo: il suo viso arrossato, gli occhi serrati per il piacere e le sue labbra rosse per i baci e socchiuse che si lasciavano sfuggire dei gemiti
Fu quella vista, assieme ad un paio di spinte dirette verso la mia prostata, a farmi venire.

-

Quel pomeriggio uscimmo di casa solo io e il riccio. Volevo godermi gli ultimi momenti con lui.
Andammo al cinema e devo ammettere che del film non ricordo neanche il titolo, ero troppo preso a guardare il suo profilo concentrato a capirci qualcosa per girarmi verso lo schermo. Poi andammo in pizzeria e lasciai che lui scegliesse anche la mia pizza, disse che non me ne sarei pentito, infatti fu squisita. Ritornammo tardi a casa,al piano di sotto tutte le luci erano spente e probabilmente Gemma e Niall dormivano. Ci infilammo nel letto dopo esserci messi il pigiama ed aver lavato i denti.

"Mancano tre giorni adesso" sussurrai, più a me stesso che ad Harry.

"Già" affermò rafforzando la presa sul mio corpo.

"Quindi non ci rivedremo mai più" dissi, tracciando con la punta dell'indice i contorni di un cerchio immaginario sul suo petto.

"Louis, potremmo vederci lo stesso se ti va" mi accarezzò i capelli.

"Sul serio?" Sobbalzai con gli occhi colmi di gioia, guardandolo negli occhi.

"Certo piccolo, magari non subito, per non destare sospetti" confermò.

"Dovrà essere come se ci incontrassimo per la prima volta?" domandai.

"Esatto, almeno agli occhi degli altri. Non dirai nulla di tutto questo, vero?" Mi chiese, ma non aveva un tono duro o minaccioso, era come se già la sapesse la risposta che stavo per dargli e la sapevo ormai anch'io, infatti dissi spontaneamente "ovvio che non dirò niente". Mi sorrise e mi baciò le labbra.

**

Quei tre giorni passarono troppo velocemente.
Adesso era notte, ieri sera preparammo le valigie e quella mattina stessa avevamo il volo. Ovviamente non riuscivo a dormire, ormai era diventata un'abitudine per me.
Mi girai e rigirai nel letto un infinità di volte, ma nulla. Così mi alzai e scesi di sotto, mi sedetti sul divano e presi il telecomando tra le mani per accendere la televisione, abbassando però il volume per non svegliare nessuno.
Mi portai le ginocchia al petto e rivolsi la mia attenzione alla tv.

Non so quanto tempo passò prima che sentii dei passi scendere le scale ed un peso sul divano a mio fianco.

"C'è un motivo preciso sul perché a quest'ora non ti ho trovato al mio fianco a dormire ma rannicchiato sul divano?" Mi chiese Harry dolcemente, portando un mio ciuffo di capelli dietro ad un orecchio.

"Non credo, no" risposi scuotendo la testa.

"Vieni qui" mi disse indicando con il capo verso di sé ed allargando le braccia. Mi misi tra le sue gambe ed appoggiai la testa sul suo petto, lasciandomi circondare nelle sue braccia accoglienti.

"Sei in ansia per il volo?" Mi chiese.
Scossi la testa senza rispondergli sul serio, non era quello il motivo per cui ero sveglio.

"Amore parlami" mi pregò, alzandomi il capo per poterlo guardare negli occhi.

"Non è niente, davvero" sorrisi dandogli un bacio leggero sulle labbra per farlo distrarre.
Mi guardò sospettoso ma per fortuna non aggiunse nient'altro.

Poi passammo tutta la notte abbracciati a guardare uno stupido programma in televisione.
Quando fu mattina decidemmo di farci insieme una doccia calda. Dopodiché dopo esserci vestiti ed aver portato le nostre valige vicino all'ingresso, andammo a fare colazione. Gemma e Niall si svegliarono presto per far colazione con noi, così avremmo potuto scambiare qualche parola prima della partenza. Mi sarebbero mancati quei due.

Dopo la colazione ci accompagnarono all'ingresso, li ringraziammo per averci ospitato per tutto quel tempo e per essere stati fantastici con noi in tutto, ed inoltre io ed Harry in quei giorni avevamo comprato dei pensierini per loro, per ricambiare in un certo senso la loro ospitalità.
Ci abbracciammo tutti, prima singolarmente e poi in un bel abbraccio di gruppo che fece scendere qualche lacrima alla ragazza, la quale si difese dalle prese in giro scherzose di Niall dicendo che fosse colpa della gravidanza, che la rendeva emotivamente instabile.

Io ed Harry afferrammo le valigie e dopo aver ringraziato i ragazzi un ultima volta uscimmo dalla villa.

Angel ☼ Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora