Capitolo 6

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"Cosa?" domandai pensando di essermelo immaginato.

"So che hai sentito, non farmi ripetere" disse.
"Vedrai che andremo d'accordo se fai come ti dico" aggiunse.

Non risposi.

"Innanzitutto devi obbedire a tutto quel che ti dico, non voglio sentirti lamentare nè protestare. Mi segui?"

"Si" risposi sbuffando.

"Seconda regola: non sbuffare con me" disse socchiudendo leggermente gli occhi.

Ma chi cazzo si crede di essere?
Il mio istinto in quel momento era quello di alzarmi e dargli uno bello schiaffo in faccia, nessuno mi aveva mai parlato con quel tono in tutta la mia vita. Ma ovviamente non potetti farlo, così stetti semplicemente zitto.

"Quarta regola: non devi uscire da questa stanza senza il mio permesso".
"Quinta regola: non farmi domande, mi puoi chiedere solo qualcosa di importante, come andare in bagno o mangiare, capito?" Chiese.

"Si" risposi.
"Ma adesso posso farti una domanda che non c'entra con il bagno ed il cibo?" domandai poi.

"D'accordo, solo una" acconsentì.

"Quanti anni hai?" Chiesi incuriosito.

"Ventitré" rispose.
Era esattamente l'età che gli avrei dato, quindi non ne ero sorpreso.

"Mia madre verrà a cercarmi" affermai convinto.

"Ci ho già pensato angelo, tu rilassati, non devi preoccuparti di nulla" disse divertito.

"Ho lasciato una lettera in cui le dicevi che saresti stato a casa di un tuo amico" spiegò.

"Non ci crederà mai" dissi.

"Ci ha già creduto" sorrise.

Come cazzo era possibile? Mia madre sapeva che già era un miracolo se mi ricordavo di scriverle un messaggio, figuriamoci una lettera.. di sicuro mi starà cercando, ne ero convinto.

"Bene angelo, adesso ho bisogno di farti qualche domanda, e dovrai rispondere onestamente" cambiò argomento.

"Okay" sussurrai.

"Quanti anni hai?"domandò.

"Diciasette" risposi.

"Sei fidanzato?".

"No" risposi, perché cazzo mi chiedeva una cosa del genere?

"Amici stretti?" Chiese.

"Ne ho tre" dissi.

"Parlami del ragazzo che era con te al pub" ordinò.

"Si chiama Zayn, ci conosciamo da quando eravamo piccoli, siamo come fratelli" dissi.

"Bene" rispose.

"Sei vergine?" Chiese poi con un sorriso malizioso.

Oh cristo

Le mie guance diventarono rosse e spalancai gli occhi per la sorpresa.

"Perché me lo chiedi?" Domandai.

"Allora? Si o no?" Chiese, ignorando la mia domanda.

"No" mentii diventando ancora più rosso.

"Non devi mentirmi, piccolo" sussurrò avvicinandosi.

"Perché me lo chiedi se già lo sai?"domandai spasientito.

"Forse perché mi piace vedere come ti imbarazzi "sorrise.
Si stava divertendo lo stronzo.
Persi la pazienza, volevo allontanarmi il più possibile da lui, così mi alzai di scatto avvicinandomi alla porta ed abbassando la maniglia. Ma ovviamente la porta non si aprì, avevo dimenticato che l'aveva chiusa a chiave.

"Mi credi così deficiente da lasciare la porta aperta?"domandò irritato.

Non risposi e non lo guardai nemmeno.
Volevo solo andarmene da quel posto e sopratutto da Harry.

"Torna a letto, mi stai facendo arrabbiare"disse duramente.
Obbedì, ma rimasi comunque abbastanza distante da lui.

Stava per dirmi qualcos'altro quando sentì il mio cellulare vibrare nella tasca dei suoi pantaloni.

Angel ☼ Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora