Capitolo 62

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Erano dieci minuti buoni che mia mamma piangeva sulla mia spalla sinistra, io intanto le accarezzavo i lunghi capelli marroni per calmarla.
Quando sollevò il volto mi si spezzò il cuore alla vista dei suoi occhi rossi e gonfi a causa delle lacrime.

"Spero siano lacrime di gioia" sussurrai cercando di farla ridere, ma ottenni un leggero schiaffo sul braccio.

"Certo che sono lacrime di gioia, mi sei mancato così tanto, temevo di non rivederti più" disse asciugandosi le guance bagnate di lacrime con il retro delle sue mani.

"Non ti sbarazzerai così facilmente di me" ridacchiai facendo finalmente ridere anche lei.

Restammo abbracciati e seduti sul divano di casa di Zayn per così tanto, probabilmente erano passate ore. Ma mi era mancato parlare con lei.
Le dissi che ero stato rapito ma che non vidi mai la faccia del mio rapitore siccome indossava sempre una maschera. So che non è il massimo delle bugie ma credevo potesse andare bene. Lei mi disse che il mattino seguente mi avrebbe portato dalla polizia per denunciare l'accaduto.
Dopo tanti (troppi) "mamma, davvero non c'è ne bisogno" credo che riuscì a convincerla, ma ero sicuro sospettasse qualcosa ancora.
Ad interrompere la nostra conversazione furono i passi pesanti di Zayn che stava scendendo le scale.

"Zayn perché non ti siedi qui con noi?" Chiese mia mamma dolcemente.

"Ho già parlato con lui" borbottò andando in cucina.

"È arrabbiato?" Mi domandò sottovoce mia mamma per non farsi sentire.

"È arrabbiato perché non voglio denunciare" ammisi. La vidi annuire pensierosa.

-

"Grazie per avermi ospitata Trisha, davvero" disse mia madre abbracciando la mamma di Zayn.
La loro era un amicizia bellissima, si conoscevano da così tanti anni eppure erano ancora legatissime e quando ce ne era bisogno l'una si prendeva cura dell'altra, come facevano quando erano ragazze.
Stavamo per tornare a casa, avevo in una mano la valigia con le cose che mia mamma aveva portato a casa Malik e con l'altra ogni tanto le accarezzavo la schiena.
Dopo aver salutato Trisha mi girai verso Zayn. Era ancora arrabbiato.

"Dobbiamo ancora finire di parlare" mi disse quando gli fui vicino.
Non avevo nient'altro da dirgli ma se lui voleva parlare allora avremmo parlato.
Così annuì semplicemente.
Mi strinse in un abbraccio e mi lasciò un bacio dietro l'orecchio prima di staccarsi.

-

Era sera ed io e mia madre eravamo seduti sul divano con una ciotola piena di popcorn ed un film in televisione a cui non stavamo dando un minimo di attenzione visto che avevamo tante cose da dirci. Prima avevamo messo i nostri pigiami abbinati per stare più comodi.

"Si è fatto tardi" constatò mia mamma guardando l'orologio che portava al polso destro.
Era vero, era passata la mezzanotte da un bel po' ormai.

"Forse è meglio se andiamo a dormire" le dissi. Poi sbadigliai e mi coprii la bocca con una mano.

"Notte angelo, ti voglio tanto bene" mi salutò con un dolce bacio sulla guancia.

"Notte mamma".

Salì al piano superiore e dopo aver lavato i denti mi stesi sul letto e mi portai le coperte fino a sotto il mento.

"Notte Harry" sussurrai come se lui potesse sentirmi.
Chiusi gli occhi e mi addormentai.

-

Il giorno successivo fu molto tranquillo. Feci pace con Zayn, aveva detto che nonostante pensava fossi pazzo per essermi innamorato del mio rapitore voleva che le cose tra noi tornassero come prima. E così fu.

HARRY

Mi mancava il mio Louis, così tanto.
Ma non potevo farci niente, dovevo essere forte per entrambi perché se fossi crollato avrei rovinato tutto e non potevo assolutamente permettere che succedesse.
La mia casa sembrava così vuota senza la sua voce e la sua risata.
Ogni pomeriggio uscivo, per distrarmi.
Non riuscivo a sopportare tutta quella solitudine, eppure prima di conoscerlo era così facile.
Passavo per casa sua quasi tutte le sere ed ogni volta era sempre più difficile. Averlo così vicino ma allo stesso tempo così lontano mi faceva diventare pazzo.

Angel ☼ Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora