Capitolo 43

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Ci avevano detto di uscire da casa alle cinque del mattino e così con grande sforzo ci eravamo lavati e sistemati e una volta in macchina il mio cervello aveva lentamente iniziato ad attivarsi. Fede al mio fianco era molto più sveglia e non smetteva di sorridere. Era il giorno dell'uscita del nostro disco e sapevamo che la redazione ci stava portando sicuramente in un posto legato a quell'evento.

"Te la ricorderai se è una bella giornata... te la ricorderai quest'alba!"- dissi guardando la meraviglia che c'era fuori dal finestrino della macchina. Federica mi sorrise ed entrambi capimmo che quello sarebbe stato il nostro giorno. Dovevamo godercelo a pieno, senza pensare alle conseguenze. Era rimasta solo una settimana e sapevamo che una volta finito il programma, saremmo stati inondati di impegni che ci avrebbero separati per parecchio tempo. E quando Federica mi prese per mano una volta scesi dalla macchina, capii che anche lei voleva godersi gli ultimi giorni insieme senza pensare alle telecamere che ci stavano intorno.

"Ti guido io, Riccardo!"- esclamò felice.
"Andiamo andiamo!"- dissi stringendo forte la sua mano e insieme iniziammo a camminare come una vera coppietta. E appena arrivammo a Piazza di Spagna e vidi l'enorme scalinata completamente vuota, mi si accese una lampadina in testa.
"Wow... la facciamo?!"- dissi e in fretta mi staccai da Fede e iniziai a correre e a salire le scale veloce, mentre la mia ragazza mi seguiva.

"Sei già stanca?"- chiesi voltandomi verso di lei che era qualche gradino più sotto.
"Mi sono appena svegliata, dammi tempo di caricare!"- disse con il fiatone e le tesi la mano che immediatamente afferrò e salimmo insieme ridendo come due scemi. Una volta in cima iniziai a saltellare e poi scendemmo nuovamente giù, però lentamente.

"Che facciamo adesso?"- chiese Fede ad alcuni uomini della redazione e loro ci dissero che potevamo andare dove volevamo.
"Andiamo a vedere il corso! Andiamo di qua!"- esclamò euforica indicandomi la strada, così iniziammo a camminare per il corso ridendo e scherzando come se fossimo completamente soli. Le posavo il braccio intorno alle spalle, lei si aggrappava al mio braccio, ci tenevamo per mano... era tutto perfetto. Eravamo una coppia normale che usciva insieme passeggiando e scherzando. Amavo ogni singolo momento passato con lei.

"Quest'anno vince Federica!"- urlò ad un tratto una signora e lei scoppiò a ridere.
"Anche per me! Ma va bene uguale, signora."- urlai a mia volta ed ero assolutamente convinto di ciò che dicevo. Avevo raggiunto un traguardo assurdo e conosciuto quella ragazza che aveva rubato il mio cuore, se avesse vinto lei sarei stato comunque felice, perché si meritava di vincere. Federica Carta era una droga per me, lo sarebbe stata anche per il resto del mondo. E la sua musica era pura magia, così come la sua voce.

Ci spostammo alla fontana di Trevi e ci diedero delle monete da gettare in modo da esprimere il desiderio e l'unica cosa a cui pensai fu lei, perché solo grazie a lei sarei andato avanti sia nella mia vita quotidiana, sia in quella artistica perché stava semplicemente diventando la mia musa.

"Ci arrestano!"- esclamò Federica dopo essersi arrampicata al cancello per entrare a prendere i nostri dischi.
"No, non stavamo facendo niente!"- esclamai con fare teatrale che mi fece beccare uno schiaffetto in testa da parte di Fede che rise di gusto. Dopo aver fatto un giro in galleria, uscimmo e ci andammo a sedere in un muretto. Federica mi sorprese mettendosi semidistesa appoggiandosi a me. Avevo tanta voglia di accarezzarle i capelli, ma mi trattenni perché avevamo le telecamere puntate addosso.

"Se dobbiamo prendere il disco, io prendo il tuo e tu prendi il mio."- dissi massaggiandomi i capelli dietro il collo, mentre i miei occhi si spostavano dal suo volto alla telecamera davanti a noi che riprendeva tutto. Ero in imbarazzo, ma Fede sapeva sempre come fare per aiutarmi.
"Amici per sempre!"- disse ridendo con una voce piccolina, mi tese il mignolo della mano e immediatamente lo allacciai al mio ridendo.

"Per sempre, perché non ti libererai di me."- dissi sorridendo e riferendomi tutt'altro dell'essere amici.
"Sai che vale lo stesso per me."- disse lasciando la mia mano, poi si alzò in piedi e mi indicò di fare lo stesso.

"Andiamo Marcuzzo, fammi vedere quanto sei forte!"- urlò e poi mi saltò addosso sulla schiena allacciando le braccia intorno al mio collo. Prontamente l'afferrai per le gambe e iniziai a camminare ruotando ogni tanto per farla ridere.
"Non farlo mai più! Mi girava la testa."- urlò quando scese per terra e mi diede un morso sulla spalla che fece ridere entrambi. Poi ci comunicarono che era arrivato il momento di prendere i nostri dischi ed entrammo alla Feltrinelli alla ricerca e quando li trovammo ci bloccammo, perché finalmente il nostro sogno si era davvero realizzato.

"Bello, è perfetto. È un bellissimo effetto, fa strano vedersi sopra un disco, poi in vendita, quindi vuol dire che qualcosa di buono hai fatto."- dissi sinceramente guardando il mio disco fra le mani. Ero orgoglioso perché dietro quella copertina c'era stato tanto lavoro e finalmente veniva ripagato.
"Qualcuno lo comprerà!"- disse Fede guardando il suo disco. Ero emozionato e felice allo stesso tempo. Non potevo desiderare niente di più.
"Dobbiamo fare anche un regalo ad Andre. Io prendo quello di Fede e il mio."- dissi ricordandomi del mio migliore amico.
"E io prendo quello di Riki e il mio."- disse la paperella prendendo i dischi. Poi andammo a pagare e una volta usciti scattammo qualche foto insieme e parlammo un po' davanti alle telecamere.

Quando ci riportarono agli studi eravamo stanchi, ma estremamente felici. Una volta entrati in casetta, corsi sul divano e posai i nostri cd sul tavolinetto per guardarli e studiarli attentamente. Stavano bene anche insieme, erano perfetti.
"Sono così felice, Riko."- disse Fede sedendosi al mio fianco. Mi voltai a guardarla e allungai la mano accarezzandole la guancia.

"Anche io amore, anche io."- la attirai a me e la abbracciai forte. Si accoccolò e la sentii ridere. Era una risata pura e cristallina e mi faceva stare bene, davvero.
"Ricorderai questa giornata?"- chiesi dandole un bacio sulla fronte, ma lei sollevò il viso sporgendosi verso di me e mi diede un bacio veloce sulle labbra. Non la lasciai però andare, infatti le afferrai il viso e la spinsi nuovamente sulle mie labbra. La feci coricare sul divano e le salii addosso cercando di non fare peso con il mio corpo. Le sue labbra si muovevano sulle mie chiedendo di più e cercai di contenere tutti i pensieri che mi passavano per la testa con la promessa che dopo quella settimana sarebbe stata davvero mia.

"Ricorderò l'alba di stamattina. Ricorderò ogni istante di questo giorno."- disse staccandosi dalle mie labbra. Sorrisi e ripresi a baciarla perché era l'ultima cosa che in quella giornata mi avrebbe fatto essere felice.

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Buonasera meraviglie! Scusate il ritardo, ma ho un po' di problemucci ultimamente, ma eccomi qui con un nuovo capitolo♥ 

Vi rendete conto che sono passati mesi dall'uscita dei loro primi dischi e adesso siamo al secondo per Riki e fra poco anche per quello di Fede. I miei piccoli stanno crescendo:')

E soprattutto, come dimenticare quella giornata così stupendamente Rederica?♥ 

Dolcezze, ci vediamo al prossimo capitolo,
elusivelook♥ 

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