Adesso ricordo.
La malattia, Betan, i segreti da mantenere, gli incontri con dottori e scienziati.Non appena torno nel salotto, un leggero ma percettibile tremito si diffonde nella casa, lungo il pavimento, nei muri e attraverso il buio.
Il lampadario di alluminio, spento e perfettamente lucidato, oscilla appena sopra la mia testa in una danza colma d'ansia; i quadri vibrano alle pareti, come condannati alla crocifissione colti da spasmi. Qualcuno di essi riesce persino a liberarsi, lanciandosi nell'abbraccio del vuoto.
I libri accatastati nella libreria tremano, cozzano tra loro, si lamentano della disposizione irrazionale e del proprio equilibrio precario; quando il tremito del loro mondo si fa più intenso qualcuno cede, non resiste alle forze arroganti che li chiamano verso il basso, cadono, precipitano al pavimento.
Anche il vaso sul mobiletto basso a sinistra dell'ingresso, inizialmente imperturbato, comincia a muoversi, sempre più veloce, inesorabilmente verso il bordo e la propria fine.
I cassetti e gli sportelli dei mobili si sono aperti, scatole e barattoli riversati fuori, spinti nel baratro come anziani da sacrificare al titano Crono.
Il terremoto mi scuote le gambe, mi fa girare la testa e sento di poter svenire da un momento all'altro. Il mio corpo vacilla, mentre con una mano cerco un appiglio, un appoggio sicuro.
Invece, il fremito trova un suo limite e si arresta, dolcemente. Si spegne come una candela che ha finito il suo stoppino. L'ordine ha ripreso il controllo con una calma serafica.
Il telefono squilla.
"Da: Marta
Complimenti Dave, sei arrivato allo STEP QUATTRO."Non c'è altro? Cosa devo fare adesso? Mi era stata garantita la libertà, ma come? Devo forse uscire?
Non capisco... che significa?«Significa che hai finito» una voce alle mie spalle mi fa ghiacciare il sangue nelle vene.
«Chi sei?» dico puntando la torcia nel cono d'ombra che abbraccia l'entrata del corridoio, illuminando una figura maschile sconosciuta. «Come sei entrato?»Non vedo anima viva dall'inizio di tutta questa storia, ma quell'individuo dallo sguardo glaciale mi mette a disagio.
L'uomo, alto e slanciato, mi guarda in silenzio e, senza degnarmi di una risposta, attraversa il salotto ed entra in cucina.«Ehi, mi hai sentito?» ripeto senza muovermi dalla mia posizione, il camice bianco che indossa è quello di Betan, ma lui non l'ho mai visto prima.
«Oh, che disastro» mormora lo scienziato, chiudendo qualche sportello ed osservando il disordine tutt'intorno a lui.Mi decido quindi ad avvicinarmi, con circospezione. «Ho riconosciuto il camice, so chi siete.»
«Buon per te amico, vieni ad illuminare qui se non ti dispiace» risponde sarcastico, chinandosi a raccogliere due bustine color nocciola dal pavimento.«Ehi!» mi avvicino ancora di più, rimanendo all'altro lato del bancone, la sua calma mi disorienta e mi destabilizza. Cos'è che vuole? Dovrei forse affrontarlo? Del resto questa è pur sempre casa mia.
«Ti sbagli, non è casa tua» mi lancia un sorriso beffardo. I suoi occhi sono freddi ed imperscrutabili, ma il tono della sua voce è quello di chi è convinto di conoscermi bene. Il suo volto ancora abbastanza giovane, però, mi è totalmente estraneo. «Ma non te ne sei ancora accorto.»
«Io... non ho detto niente» balbetto sorpreso, colto alla sprovvista. Certo che è casa mia, è forse impazzito?
«Ma l'hai pensato» la melodia della sua voce torna pacata, mantenendo però quella sottile nota ironica che l'aveva contraddistinta fino ad ora. «Hai qualcosa da dire» aggiunge poi distrattamente, recuperando un pentolino cromato dal pavimento «oppure preferisci pensare che io sia pazzo?»
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THE SMS GAME (Romanzo Social)
Misterio / SuspensoUn uomo rinchiuso, strani messaggi, un fitto mistero da scoprire. TSG è un romanzo social che sfida le convenzioni di genere nell'accompagnare il lettore alla scoperta di un grande mistero. Nello scrivere questa storia ho elaborato una trama piena d...