Eventualmente...

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"Credo che il mio intuito avesse ragione".

Sheila si trovava a tu per tu con se stessa, senza veli,senza remore,decisa a buttar fuori tutto quello che aveva dentro e nel far questo si rivolgeva a lui,Alfonso,come se potesse sentirla.

In fondo  era convinta che l'uomo la potesse sentire,potesse cogliere quelle parole corrispondenti a puro sentimento,a gocce di luce che si riversavano nell'universo, era sicura che Alfonso fosse sulla sua stessa lunghezza d'onda e potesse percepire quello che lei gli inviava con il cuore, come se un flusso incessante di energia li collegasse.

"Ieri mi hai telefonato" continuava la donna, ti aspettavo, sapevo che ti saresti fatto vivo e ho avuto ragione.Lo so, era per lavoro, non era certo per invitarmi fuori o per conversare piacevolmente,ma nella tua voce ho ben distinto una nota più morbida rispetto ai nostri precedenti colloqui, mi sei sembrato più "umano", se posso, più vulnerabile, come se tu avessi abbassato un po' le difese.

Mi hai ringraziata più volte per l'aiuto che ti sto dando nel tuo lavoro e questa per me è stata una gratificazione enorme,non sono professionalmente,ma come persona.

Ti ho sentito "vicino", come se stessi sul mio stesso piano, senza gerarchie,senza ruoli da dover difendere e ribadire".

Si passò una mano sui lunghi capelli castani dai riflessi dorati  e sorrise, osservandosi con gli occhi della ragione poteva definirsi quasi ridicola, ma lei sapeva che non era così,la ragione stava facendo il "censore" per riportarla sui binari di una vita non sua, una vita che si sentiva costretta a recitare,ma ora aveva deciso di vivere sul serio,abbandonando quel palcoscenico  su cui si muoveva come una marionetta, lei,solo lei avrebbe manovrato i fili della sua esistenza, diventandone l'attrice,la protagonista.

Da un rapido calcolo aveva capito che Alfonso non aveva letto materialmente quanto da lei scritto,frasi piene di poesia e di sentimenti elevati,infatti le visualizzazioni del suo blog erano ferme,ma "qualcosa" era giunto lo stesso  al cuore di quell'uomo bellissimo quanto apparentemente imperturbabile.

"E ora cosa accadrà?"il suo soliloquio era tornato a fluire

"può accadere di tutto" si rispose "basta che tu lo voglia,anzi,che tu  permetta che accada"

"devo rimanere tranquilla,fiduciosa e serena, in poche parole?"

"sì,brava,hai capito come devi fare,come devi comportarti!"

"ma se..."

"ma se un corno! Lascia che sia...e sarà!"

Sheila ripercorse con la mente la telefonata del giorno prima,sapeva di essere arrivata ad un punto nella collaborazione con il dottor De Grandi in cui la  sua presenza non era quasi più necessaria, gli aveva fornito tutti gli elementi che poteva fornirgli e lui l'aveva congedata con un "ci riaggiorneremo eventualmente".

"Eventualmente" si ripetè a fior di labbra la donna, ed in quella parola sentì tutto il peso del suo futuro.


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