L'abitazione di Roberto era situata in luogo molto suggestivo appena fuori dalla città,in un angolo di paradiso, fra il verde di una campagna incontaminata e le dolci colline che degradavano all'orizzonte.
Appena scesi dall'auto un gatto pezzato si fece loro incontro andando a strusciarsi contro le gambe di Sheila, inarcando la schiena e facendo le fusa.
Amava gli animali Sheila,ed in particolare i gatti.Si chinò per accarezzarlo, il suo accompagnatore invece rimase fermo,in silenzio,mostrando di non gradire la presenza dell'animale,poi vedendo che la donna continuava a dedicargli attenzioni,lo allontanò con gesto brusco della mano.
"Lascialo perdere"disse facendo trapelare nella voce una nota di fastidio.
Sheila ne rimase colpita sfavorevolmente, ma archiviò anche questa sensazione negativa che l'uomo le aveva trasmesso e obbedendo lo seguì verso la porta di casa,che si aprì con uno scatto secco della serratura mostrando un ingresso- soggiorno non molto grande,arredato sobriamente ma con stile.
Roberto la prese in braccio : "Voglio darti la benvenuta così" le sussurrò all'orecchio,facendola sentire felice, le pareva quello,un bel gesto propiziatorio .
"Eccoti nella mia tana" scherzò,poi facendosi più serio e posandola delicatamente su un basso divano: "non ci crederai,ma non porto quasi mai nessuno qui,tu sei la prima dopo tanto tempo".
Sheila vrebbe voluto chiedere di più,ma vinta da una certa forma di pudore preferì non indagare oltre,almeno per il momento,limitandosi a frasi di convenienza.
"Vieni, ti faccio vedere il resto,anche se è poco" continuò lui prendendola per mano.
La cucina era deliziosa,piccola ma ben accessoriata, ordinatissima,con il pavimento in cotto, mobili bianchi con rifiniture in acciaio lucidissimo e lei si immagino' a cucinare lì,con il grembiule allacciato alla vita, il volto sorridente ed il cuore in festa come si vedeva in tante pubblicità "vintage" ...poi frenò la sua fantasia rendendosi conto di correre veramente troppo con il pensiero.
"...ed infine c'è la mia camera" la voce profonda dell'uomo la fece tornare alla realtà,mentre le cingeva la vita. Lei rimase immobile,in attesa, frastornata da tutto quello che le stava accadendo così velocemente.
le labbra di Roberto si posarono sulle sue in un bacio di velluto,leggero e profumato di vetiver.
Era quello,il momento tanto atteso,tanto agognato,addirittura pensato come impossibile, invece no, non era impossibile,stava diventando realtà.
Rispose al suo bacio abbracciandolo stretto ,camminarono così uniti fino alla soglia della stanza da vedere...
STAI LEGGENDO
Se...
Romanceil titolo porebbe essere provvisorio,in quanto scrivo di getto ,spinta da una fantasia, da una vena spontanea che mi porta ad immaginare cosa irreali,come se fossi la spettatrice di una vita che accade "ma non c'è". Anche in questa opera non mi r...