Lipari

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Rosaria arrivò a Taormina in mattinata, un po' in ritardo rispetto al previsto, ma sempre prima che Roberto e Sheila avessero lasciato l'abitazione per recarsi sul mare.

Posteggò la sua  auto sportiva, rosso fiammante, davanti alla grande costruzione; un foulard a tenerle i capelli  in ordine, grandi occhiali neri  che le nascondevano gran parte del  volto , rendendola misteriosa e  importante come una diva del passato.

Scese dalla vettura guardandosi intorno, come se stesse cercando qualcuno, ma non vedendo anima viva si diresse co verso il portone d'ingresso.

Aveva l'aria di una regina indispettita, contrariata del fatto che nessuno le fosse andato incontro, eppure chi occupava quella casa, seppur di notevoli dimensioni, non aveva potuto far a meno di  accorgersi del suo arrivo. La tal cosa la  indisponeva e soprattutto la indisponeva il pensiero che Roberto non le si fosse fatto incontro.

Prese in mano il pesante battente di bronzo per bussare, quando la porta si spalancò all'improvviso, tanto che lei rimase in equilibrio precario, colta di sorpresa.

"Buongiorno". Roberto le si parò davanti  con aria imbarazzata, pur cercando di contenere il disagio di quel momento non facile.

"Buongiorno" rispose lei  fingendosi sorpresa di trovarlo lì.

"Entra pure ".

L'uomo si fece da parte mentre Sheila spuntava  alle sue spalle, già pronta per uscire.

"Sono Rosaria"  disse la donna con falsa disinvoltura rivolgendosi a Sheila, poi continuò: "Temo che i nostri comuni amici abbiano  commesso un errore... mi hanno  concesso la loro casa per una breve vacanza, ma non sapevo che fosse già occupata...non mi hanno avvertita."

"Non preoccuparti, noi ci tratterremo solo per poco e comunque  c' è spazio in abbondanza" concluse asciutto,poi rivolgendosi a Sheila: " Lei è Rosaria, un'amica di famiglia. Ci conosciamo da molto tempo" precisò.

Sheila  rimase  per un attimo confusa, non sapendo cosa pensare.

Avvertiva come pericolosa la presenza della nuova arrivata, ma le sembrava plausibile la spiegazione data , un errore da parte dei proprietari della villa, ma qualcosa la disturbava, poi, ad un tratto, ricollegò il tutto: lei era la donna di cui parlava Claudia , la bella mora che Roberto aveva portato a Natale  a Posillipo. Tentò di dissimulare ciò che la stava  devastando dentro, un misto di rabbia e di delusione, riuscendoci a mala pena.

" Sono Sheila" riuscì a dire con voce incolore, stringendo la mano che la donna le tendeva.

"Scusatemi ancora per aver invaso la vostra privacy, ora vado a riposarmi..." lasciò la frase in sospeso non sapendo realmente dove sistemarsi, quale camera occupare, aspettando un cenno da parte di Roberto, o una qualche indicazione.

"Avvertirò subito i domestici  del tuo arrivo" fece lui spiccio, desideroso di togliersi da quella situazione più imbarazzante di quanto avesse immaginato e detto questo infilò la porta di casa seguito da  una Sheila attonita e triste.

"Sali pure in auto, io vado a sistemare questa questione poco gradevole" disse più a se stesso che alla compagna, mentre si dirigeva verso l'abitazione  di  Antonia e Pietro.

Sheila ubbidì sistemandosi nell'abitacolo,  tenendo a bada la voglia di mettersi alla guida e di scomparire dalla vista di Roberto e della su fiamma, sì,perchè quella era indubbiamente la sua fiamma e lei un triste ripiego, non c'era altra spiegazione!

In quel lasso di tempo che era sola, cercò di  pensare come  comportarsi di lì a breve, affrontare Roberto o stare a vedere cosa sarebbe successo mantenendo gli occhi ben aperti per non lasciarsi sfuggire niente?

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