Alle 17.00

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Alle 17,00 in punto Sheila si trovava  davanti al bar.

Roberto le aveva telefonato qualche minuto prima ricordandole l'appuntamento ,cosa che lei,ovviamente non aveva dimenticato.

Mentre era indecisa se varcare la soglia e immergersi fra la folla che si accalcava alla cassa o attendere fuori dal grande locale,si sentì prendere  a braccetto;quel contatto fisico inaspettato le provocò un'emozione intensa  tanto da sentirsi frastornata e ancora una volta si trovò a dover combattere con il proprio sentire,con la fragilità delle proprie emozioni,mentre Roberto,l'autore della stretta,i sembrava perfettamente a proprio agio:

"Buon pomeriggio Sheila" esordì "mi pare che qui dentro ci sia troppa folla e poi è tutto il giorno che stiamo tra queste mura...che dici se ci spostiamo alla pasticceria qua fuori? Oppure devi tornare al lavoro?"

"No...no, non devo ritornare a lavoro, per oggi ho finito, va bene andare in pasticceria" Rispose con il cuore che le martellava nel petto, con il pensiero rivolto al suo aspetto,nel tentativo di immaginare come potesse essere vista dall'esterno e la cosa la mandò ancora di più in confusione.

Il poco trucco della mattina probabilmente non riusciva a cancellare le tracce della stanchezza,i capelli  non ne volevano sapere di stare al loro posto, sfuggendo in lingue di fuoco dal basso chignon che aveva cercato di mantenere intatto, l'abbigliamento  non avrebbe certo riparato a tutto questo, per non apparire eccessivamente curata "agghindata a festa" come lo definiva lei, aveva  scelto una mise semplice rimanendo fedele al proprio stile, pantaloni scuri,camicia bianca dal taglio maschile,golfino di cachemire blu, ma per Roberto era deliziosa,perfetta nella sua semplicità,cosa che lo intrigava particolarmente,ma questo lei ancora non lo sapeva.

"L'Angolo della Felicità" così si chiamava la piccola ma rifornita pasticceria vicina al grande complesso ospedaliero li accolse con i suoi fragranti profumi  di caffè,vaniglia e cioccolata, mentre sontuose torte e pasticcini dalle forme e decorazioni più svariate facevano bella mostra di sè al di là dei cristalli tersi e scintillanti degli espositori.

A dire il vero Sheila non aveva nessun desiderio di assaggiare quelle meraviglie, nonostante fosse golosa per natura e avesse una particolare predilezioni per i dolci lievitati come brioches, croissants, kranz ,di fronte alla vista di tali delizie rimase imperturbabile  e già paventava il momento in cui avrebbe dovuto scegliere,le sembrava scortese rifiutare ,ma Roberto,ancora una volta la precedette:

"Due croissants con la marmellata.Di albicocche,per favore" aggiunse ordinando ad una solerte cameriera che si era prontamente avvicinata all'elegante tavolo dove si erano accomodati, poi rivolgendosi   alla collega: "so che ti piacciono, ti ho vista più volte ordinarli".

Lei sorrise sorpresa.Sì,in effetti  amava particolarmente quel tipo di dolce,ma non pensava che la cosa potesse essere balzata agli occhi di qualcuno, in particolare di Roberto !Questo era un punto a suo favore,se ne avesse avuto bisogno...

Il pomeriggio si concluse  dopo qualche chiacchiera  e tanti sorrisi, Roberto si era dimostrato un buon parlatore, un conversatore amabile,che sapeva spaziare  fra i vari argomenti senza risultare noioso o eccessivo, dava spazio all'interlocutore, lo portava ad entrare nel vivo della discussione, ascoltava, si interessava, qualità,queste che Sheila apprezzava molto, pur impegnandosi usando il suo lato diffidente,non riusciva a trovare un difetto al bellissimo uomo, eccetto,forse, l'essere un po troppo sicuro di sè,cosa che a lei mancava.

Chiusa nel proprio mondo ,era sempre molto restia a farvi entrare realmente qualcuno e quando incontrava chi potesse romperne le difese, chi potesse penetrare attraverso la spessa cortina che lei stessa aveva eretto fra sè e gli altri, si sentiva vulnerabile e questo non le piaceva,avrebbe voluto riprendere le redini delle proprie emozioni,senza cedere ai turbamenti cosa che lei,purtroppo non poteva controllare.

"Grazie della tua compagnia" le disse nel congedarsi Roberto "ci vedremo nei prossimi giorni" poi le rivolse un sorriso malandrino e le porse la mano in un gesto che poteva sembrare formale ma non lo era.

"Grazie a te" rispose asciutta  un po' delusa,perchè avrebbe desiderato qualcosa di più, come un altro  invito, un complimento, un gesto eloquente, tutte cose che non erano accadute

.Si chiedeva quale fosse stato lo scopo dell'invito ,forse lei ci aveva ricamato sopra,immaginando un interesse che in realtà non c'era.

"Fra persone normali usa così" si disse "ci si può incontrare per un caffè solo per il piacere di farlo,come un atto  che fa parte dei normali rapporti sociali,sei tu che con la tua solita fantasia esagerata e le tue emozioni ridicole ingigantisci tutto e vedi cose che non  esistono!" si rimproverò,mentre la delusione si stava impadronendo di lei.

Quella sera,una volta a casa,nella quiete del suo appartamento provò a riflettere rivivendo i momenti salienti (almeno per lei)  del pomeriggio appena trascorso, a tratti si rinvigoriva nello spirito ripensando ai bei sorrisi e a certe gentilezze che  le aveva rivolto il collega,a tratti si immalinconiva perchè avrebbe voluto che accadesse "di più".

Il telefono squillò strappandola a questi pensieri che la facevano sentire come sulle montagne russe,ad un tratto su ,sempre più in alto e poi giù verso il basso e così via.

"Ciao" la voce dall'altro capo del filo la fece tremare, anche se apparentemente  non ne aveva motivo,una Tiziana dalla voce neutra,troppo neutra e piatta per essere credibile la stava salutando.

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