La sveglia suonò puntuale come quasi ogni mattina alla sei e mezza.Sheila fu così destata dal suo sonno profondo,ma sapeva che doveva alzarsi velocemente perchè le cose da fare prima di raggiungere l'ospedale erano tante.
Da quando aveva conosciuto Roberto si era risvegliato in lei il desiderio di piacere ,si divertiva a scegliere pettinature nuove e abbinamenti studiati per ciò che indossava,senza tuttavia stravolgere il proprio stile.
Un giorno portava i capelli sciolti sulle spalle,un altro legati a coda di cavallo,l'altro ancora esibiva un elegante chignon,oppure passava dai comodi jeans e camicetta a pantaloni scozzesi e golfino bon ton, qualche volta osava la gonna o un vestitino colorato.
Aveva iniziato a truccarsi leggermente, una passata di mascara, un rossetto rosato e brillante, qualche pennellata di fard per ravvivare l'incarnato delicato , tutti piccole cose che la rendevano più sicura di sè e le davano la carica per sperare in un "qualcosa" di più con il collega oculista.
Quella mattina indugiò più del solito davanti all'armadio, indecisa su cosa mettersi, arrivò persino a sfogliare qualche rivista di moda che aveva acquistato per l'occasione nel tentativo di fare la scelta giusta riguardo l'abbigliamento,alla fine fece di testa sua e indossò una gonna a ruota color coloniale a cui abbinò un twin set di lana leggera a fiori, molto romantico e adatto alla primavera incipiente.Completò l'insieme con decolletè marroni in camoscio dal tacco non troppo sottile e la linea sobria, un makeup adeguato, i capelli raccolti ,qualche goccia del suo profumo preferito e si sent' pronta per affrontare la giornata, avrebbe consumato la colazione al bar.
Il locale di mattina presto non era molto affollato,anche se di lì a poco si sarebbe riempito di avventori, c'era qualche medico e infermiere che smontava dal turno di notte sulla cui faccia si leggeva chiaramente la mancanza di riposo,qualcun altro che si apprestava ad entrare in servizio,alcuni utenti arrivati di buonora per effettuare il prelievo del sangue.
Fra questo esiguo numero di persone Sheila si distingueva per la bellezza e signorilità dei gesti, cosa che sarebbe successa anche in una piazza affollata e Roberto arrivato pochi minuti dopo di lei , non ci mise molto a localizzarla.
La dottoressa stava sorbendo il suo caffè davanti al bancone del bar, non aveva pensato di sedersi ai tavolini di formica bianca e rossa che erano quasi tutti vuoti,aveva fretta di terminare la colazione di iniziare ad organizzarsi la giornata lavorativa che sarebbe stata pesante e lunga,quando una voce maschile la salutò:"Ciao Sheila,sono arrivato troppo tardi per offrirti la colazione,ma in tempo per invitarti ad un caffè nel pomeriggio sì" disse l'uomo con uno sguardo sorridente e divertito.
Sheila si sentì mancare, un lieve tremore si impadronì di lei,non si aspettava questa sua reazione e nel giro di pochi giorni si trovò a dover fronteggiare le sue reazioni eccessive dettate dall'emozione.
Rimase un attimo in silenzio cercando le parole da dire e riuscì a mettere insieme solo un "Grazie, con piacere" che le uscì dal petto con voce strozzata., Roberto non parve accorgersene e si congedò frettolosamente avendo visto Tiziana varcare la porta,non prima di aver aggiunto:"ci vediamo qui alle cinque, va bene? Oggi non posso liberarmi prima."
"si,a dopo" concluse a mezza voce la donna,mentre Tiziana irrompeva nel locale che si stava mano mano riempiendo.
"Ah,hai già fatto" si rivolse così alla collega che l'aveva appena salutata educatamente
poi continuò"ho visto che parlavi con Roberto,ti ha forse offerto la colazione?"
"Ci siamo solo salutati" rispose cortesemente trattenendo un'inconsueta rabbia che stava affiorando in superficie "tranquillizzati" avrebbe voluto dirle ma tacque per non dare adito ad una probabile discussione.
Tiziana fece un sorriso tirato e ordinò anche lei un caffè,a quel punto Sheila ne approfittò e si dileguò salutandola velocemente, il lavoro l'attendeva anche se il pensiero di rivedere Roberto la teneva con il fiato sospeso ed il cuore in subbuglio.
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Se...
Romanceil titolo porebbe essere provvisorio,in quanto scrivo di getto ,spinta da una fantasia, da una vena spontanea che mi porta ad immaginare cosa irreali,come se fossi la spettatrice di una vita che accade "ma non c'è". Anche in questa opera non mi r...