Sheila ormai aveva iniziato a conoscere le abitudini di Roberto,perlomeno alcune e ne rimaneva talvolta contrariata.
Amava farsi vivo lui e non era molto disponibile quando era lei a cercarlo,dopo l'iniziale precisione agli appuntamenti si era rivelato abbastanza ritardatario ed approssimativo, rimandava o anticipava l'orario degli incontri,quasi non tenesse conto delle sue esigenze,lavorava anche lei e come lui aveva orari ed impegni da rispettare, non poteva vivere con le incertezze di un incontro dovendosi ,poi, barcamenare per far coincidere le improvvise richieste di Roberto e i propri doveri professionali.
Ne avevano parlato insieme e lui non aveva dato cenno di voler cambiare,aveva sminuito il problema facendo sentire Sheila una scocciatrice e non sempre tanto amabile.La faceva sentire in difetto.Spesso,troppo spesso.
Ecco,Roberto aveva la capacità di riversare sugli altri le conseguenze dei propri difetti, se lui era latitante o arrivava in ritardo non era questo un suo difetto,ma era un problema di scarsa elasticità da parte di chi glielo faceva notare, tuttavia non passava sopra le presunte o reali mancanze degli altri, essendo piuttosto portato alla critica.
"Ma non potevi vestirti un po' meglio?" Era solito apostrofare Sheila quando arrivava trafelata per un appuntamento combinato all'ultimo minuto,oppure,di fronte ad un esperimento culinario di lei, anche se ben riuscito: "Non sai fare la pasta al pomodoro? Questa salsa non mi attira..."
Accanto a tali atteggiamenti convivevano,però altri molto più amabili, come regali inaspettati, cene romantiche e piccole gite in luoghi deliziosi che organizzava nei dettagli,per poi tornare,purtroppo , a mostrare l'altra faccia ,quella fredda, irritata e sfuggente.
I mesi passarono e Sheila era sempre più coinvolta dal fascino dle bellissimo collega e fu in prossimità delle vacanze estive che si chiese cosa sarebbe successo fra loro due, se Roberto l'avrebbe invitata con sè o se avrebbe voluto fare un viaggio senza di lei...
Questi pensieri la portavano ad innervosirsi ed il nervosisimo si rifletteva negativamente nel rapporto che stava vivendo,non essendo serena era sempre sul "chi va là",in fondo non si fidava di quello che considerava il proprio compagno,anche se il loro rapporto non le era ancora chiaro, aveva contorni indefiniti, le appariva a tratti privo di spessore...
Roberto non si era mai addentrato a parlare del loro rapporto, dei sentimenti provati nei suoi confronti, viveva un po' alla giornata o poco più,dando l'idea di non volersi soffermare a riflettere a prendere un minimo impegno,lasciandola come sospesa nel vuoto, senza fiato.
Mai come in quel periodo si era sentita sola,le sembrava di vagare nel nulla, senza appigli,senza un faro o una luce che le indicasse la strada da percorrere.
Oltre Tiziana non aveva molte conoscenze nè tantomeno amicizie, i suoi genitori erano andati a vivere in Irlanda,lei si era trasferita in quella piccola città toscana da Firenze e aveva allentato i rapporti con parenti ed amici, si era chiusa in una bolla , in un guscio protettivo che la faceva star bene,ma il cambiamento dovuto al nuovo amore si stava rivelando doloroso,la metteva di fronte a domande a cui non sapeva rispondere.
Tiziana si era allontanta da lei come comprensibile, le era rimasta una ragazza conosciuta in palestra con cui si vedeva ogni tanto per un aperitivo dopo gli allenamenti,ma da quando la sua tabella di marcia era stata scardinata da Roberto,aveva allentato anche le puntate in palestra e le uscite con la ragazza.
Pensò anche di rivolgersi ad uno psicologo,giusto per avere un punto di riferimento,qualcuno che l'ascoltasse, ma poi scartò l'idea, avrebbe dato tempo al tempo ed era sicura che le risposte che cercava sarebbero arrivate puntuali,ma ci soffriva e la sua sofferenza si ripercuoteva negativamente nel suo modo di rapportarsi con gli altri.
"Questa sera non possiamo cenare insieme" le disse Roberto al termine di una faticosa giornata in cui aveva atteso ansiosamente un suo cenno di vita.
"Mi ha invitato a cena Martin,un collega tedesco che è venuto a trovarci.Ha fatto uno stage in reparto da noi lo scorso anno e ora che è venuto in Italia per una vacanza, ha voluto rivederci tutti insieme ." Disse questo tutto di un fiato con l'aria di chi accampa una scusa,ma Sheila fece finta di crederci .
"Va bene" disse lei guardandolo negli occhi sfuggenti,mentre sorseggiavano un aperitivo al solito bar pasticceria vicino all'ospedale.
"Potevi avvertirmi prima" aggiunse con voce apparentemente calma ma incrinata di rabbia.
Roberto alzò il mento come in segno di sfida ,di superiorità:
"L'ho saputo poco fa" fu la sua risposta secca.Poi,cercando di mitigare la sua reazione, le sorrise debolmente e dandole un buffetto sulla guancia aggiunse
:"domani mi prepari quella deliziosa salsa al prosciutto che ho criticato la volta scorsa? E magari anche la spigola alla Vernaccia come sai preparare solo tu?Naturalmente la spesa la farò io..."
Sheila fece un lungo respiro liberatorio e si adagiò in quella che le pareva una situazione felice, in fondo non le bastava molto per tornare a sorridere e a guardare il mondo con gli occhiali rosa,anche se nel suo intimo più segreto sapeva,sapeva che Roberto non corrispondeva alle aspettative e che lei si stava solo adeguando,accontentandosi in un certo senso delle briciole di un rapporto che stentava a crescere,come una pianta anomala,malcurata.
Lo guardò andar via, solleticando la sua immaginazione su come si sarebbe svolta la cena del giorno dopo.
Amava molto cucinare e soprattutto amava farlo per le persone a cui teneva.Non avrebbe mai permesso che fosse Roberto a fare la spesa, anzi,l'indomani mattina sarebbe andata di buon ora al centro commerciale che rimaneva aperto anche la domenica e avrebbe scelto tutto con estrema cura, però la salsa al prosciutto non si sposava bene con la spigola...questo pensiero le fece per un attimo rivedere i propri progetti culinari, ma infine considerò anche che era stato lui a suggerirle quel menu e così avrebbe fatto...sì,avrebbe fatto proprio così,la sua mitica pasta che incontrava sempre il favore di tutti e la stupenda spigola alla Vernaccia,la cui ricetta era stata rivelata a sua madre da uno chef di un noto ristorante tanti anni prima.
Con queste idee concluse la giornata, si sentiva contenta ma non appagata, sperando in un miglioramento veloce nel suo rapporto sentimentale. Non voleva più nascondere che di Roberto si era innamorata, fino ad allora non glielo aveva mai detto e forse non lo aveva rivelato neppure a se stessa.
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Se...
Romanceil titolo porebbe essere provvisorio,in quanto scrivo di getto ,spinta da una fantasia, da una vena spontanea che mi porta ad immaginare cosa irreali,come se fossi la spettatrice di una vita che accade "ma non c'è". Anche in questa opera non mi r...