❤️❤️❤️Buona sera ❤️❤️❤️
Aurora
Apro la porta di casa con Jason fra le braccia.
Finalmente posso stare un po' con lui.Bacio la sua testolina.
<Ti sono mancata oggi amore mio?>
<Ti>.
Stringe le mie guance fra le sue manine.
<Sei la mia vita patatino>.
Ed è vero.
Quando morì Jason, avevo abbandonato tutti i miei sogni, non mi importava più di vivere.
Lui era tutto per me, stavamo insieme dai tempi del liceo. C'eravamo fidanzati a quattordici anni e non c'eravamo mai lasciati.
Lui lavorava in banca, aveva fatto domanda per avere un prestito solo le realizzare il mio sogno, perché lui era così, io venivo prima di tutto.
Io che non ho una famiglia in lui avevo trovato tutto.
Senza di lui non avevo più nulla.
Neanche ricordavo più l'esistenza del ciclo mestruale in una donna, quindi quando per il primo mese lo saltai neanche ci feci caso.
Poi però arrivarono le nausee, la stanchezza, i giramenti di testa, bastó un esame del sangue per sapere che dentro di me viveva una parte di lui.
Non mi aveva lasciata sola, fino all'ultimo aveva pensato a me, regalandomi la vita.
Il mio piccolo ometto.<Mimi>.
Guardo il mio bambino, ancora non riesce a dire mamma.
<Hai ragione amore non devo piangere>.
Asciugo il mio viso, lascio il bambino dentro il box a giocare, mentre preparo la cena per me ed il latte per lui.
Guardo fuori dalla finestra, ha iniziato a nevicare, ringrazio Dio per avere una casa per me ed il mio bambino, per avere un lavoro ed un piatto caldo come pasto.
Tanta gente questa fortuna non l'ha, il mio pensiero va all'uomo di questa mattina, chissà se questa notte avrà un posto per ripararsi..Finisco la minestra, prendo Jason in braccio.
<Amore il lattuccio>.
Lo cullo mentre beve il latte dal suo biberon.
Mi guarda con i suoi occhioni azzurri è assurdo quanto fiducia ripongano i noi i nostri figli.
A lui non importa se in questo momento ho dei capelli orrendi, gli occhi affossati dalle occhiaie a lui basta sapere che io sono qui, a lui basta il mio contatto per calmarlo mi ama a prescindere da me.
<Sai il tuo papà sarebbe stato felicissimo di sapere della tua esistenza, conoscendolo non mi avrebbe più permesso di muovermi per il resto della gravidanza>.
Bacio la sua manina.<Tu lo avresti amato forse più di quanto ami me>, fa una faccia buffa come se non credesse alle mie parole.
Ha finito il suo latte e si è addormentato.
Per fortuna ci pensa Tina a lavarlo ed a fargli indossare il pigiamino.Lo metto a letto e mi godo una bella doccia calda..
Come ogni mattina il rumore della sveglia mi desta dal mio sonno.
Cavolo avrei bisogno di una settimana di sonno ininterrotto.
Come ogni giorno attuo la mia solita routine, finisco di prepararmi e sento i tocchi alla porta di Lina.
Le bacio la guancia e vado a lavoro.
Fuori è pieno di ghiaccio, faccio fatica a non scivolare.
Il cielo è nero non promette nulla di buono.
Volto l'angolo della strada dove lavoro, l'occhio mi cade sull'uomo steso per terra, sta
tremando.Mi avvicino a lui sarà congelato povero.
Provo a scuoterlo..
Stephan
Mi stendo sul cartone come la sera prima, avvolgo la coperta sul mio corpo, cavolo questa sera fa ancora più freddo ha anche iniziato a nevicare. Per fortuna sono sotto i portici.
Chiudo gli occhi, immagino me in un posto caldo, dentro una casa, magari anche con il
camino acceso, un piatto caldo per cena.
Seduto a tavola con la mia donna parlando del più e del meno, di come è andata la giornata in azienda io che le parlo dei miei successi lei che mi racconta di quello che ha fatto, del nostro bambino.
Una serata normale come tante altre, una serata vissuta con le persone che ami.Sto quasi per addormentarmi quando delle voci, mi svegliano.
Dei ragazzini che passeggiano, urlando e scherzando, ancora inconsapevoli di quanto la vita possa essere bastarda, inconsapevoli di quanto le persone possano farti del male, solo per il gusto di farlo.
Credo che la temperatura sia scesa sotto lo zero, il mio corpo è mosso dai brividi di freddo.
Mi addormento con la speranza di risvegliarmi domani mattina.
Sento qualcuno che mi scuote, percepisco un tocco leggero, apro gli occhi.
Davanti a me c'è una ragazza, le si vedono solo gli occhi da quanto è coperta.'<Mi scusi si sente male?>
<No>
<Stava tremando, pensavo avesse freddo>
<Sto bene>, rispondo infastidito.
Alza le mani,
<d'accordo mi scusi allora>.Le volto le spalle, faccio finta di riaddormentarmi.
Non voglio la pietà della gente tantomeno quella di una donna.
Anche se ha dei bei occhi.Come la scorsa mattina, mi sistemo nel bagno pubblico.
Torno nel mio angolo questa volta però non trovo la colazione ci resto quasi male.
Sistemo i mie attrezzi per iniziare la giornata..
Aurora
Non posso crederci volevo solo aiutarlo ed invece ho solo dato fastidio!
Arrivo davanti il negozio, oggi Laura non c'è, ha il giorno libero.
Trovo il vassoio che ieri avevo utilizzato per portargli la colazione lì davanti, lo raccolgo da terra, lo ruoto per metterlo sotto il braccio, noto sotto un foglio ripiegato tenuto da del nastro adesivo.
Lo stacco facendo attenzione a non romperlo.
Apro il foglio, un sorriso nasce fra le mie labbra, c'è disegnato un vassoio con una tazza ed un cornetto, è davvero bellissimo.Apro la mia bottega, chiudo la porta alle mie spalle, ancora è presto per l'apertura al pubblico.
Entro nel laboratorio, indosso il camice.
Attacco il disegno sulla parete, mi ha dimostrato di aver apprezzato il gesto di ieri.Inizio la preparazione dei miei dolci, ho in mente di riportagli la colazione.
È tutto pronto mancano pochi minuti all'apertura, sistemo tutto nel vassoio come ieri e mi avvio verso il ragazzo misterioso.
Questa volta è lì, sta sistemando delle tele sul marciapiede.
Mi avvicino a lui, tossisco per far notare la mia presenza, alza lo sguardo verso di me.
Non sembra molto felice di vedermi...
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Una ragione per ricominciare
RomanceAurora e Stephan. Lei 23 anni, lui 28. Due persone apparentemente opposte. Lei buona, dolce, amorevole. Lui chiuso, deluso, arrabbiato. Lei ama la vita. Lui ha deciso di sopravvivere.. Ognuno con il suo trascorso, ognuno con il proprio bagaglio. Le...