Capitolo 41

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❤️❤️❤️Buon pomeriggio, non so ogni quanto aggiornerò, ma data la vostra pazienza, i vostri messaggi, che passavano dall'incoraggiamento alle minacce di morte 😂😂😂(Scherzo). Sto provando a riportare avanti la storia.❤️

Stephan

<Da quanto tempo mi seguono?>

<Da sempre. Credo che abbiano sempre tenuto sottocchio Aurora>.

Devo tornare a casa il più presto possibile.

Arriviamo davanti l'abitazione di Brian, da fuori sembra una normale casa.

Suono il campanello.

In pochi secondi è davanti a noi.
Non è cambiato.
Un ragazzone di 1.90, tatuato dalla testa ai piedi.

<Figlio di puttana!>.

Mi stringe a se.

Ricambio la stretta mi è mancato.

<Dovrei essere incazzato nero con te, ti sei ricordato di me solo nel momento del
bisogno!>.

Non oso rispondergli, so che ha ragione, è l'unico amico che non mi ha mai tradito.

<Perché c'è una rossa che ci fissa?>.
Sussurra al mio orecchio.

<Perché i casini sono aumentati>.

<Entrate>.

Lo seguiamo dentro.

Si ferma al centro del salone.

<Ci possiamo fidare di lei?>

<No, ma non abbiamo scelta>.

<Dammi il cellulare>.
Brian si rivolge direttamente a Rebecca.

<Fai come ti ha detto>.

Senza rispondere gli porge il cellulare.

Guardo il mio amico estrarre la sim dal telefono di Rebecca.

<Aspettatemi qui>.

<D'accordo>.

Rebecca non parla è abbastanza impaurita, ed è un bene.

La paura ti fa collaborare.

Brian torna in stanza, ha uno strano aggeggio fra le mani.

<Serve a percepire microcamere o microfoni>.

Si avvicina a Rebecca.

<Non ho nulla addosso>.

<Perfetto fatti controllare allora>.

Abbassa il capo.

<Alza le mani>.

Fa come le chiede Brian.

Passa vicino al suo corpo quello che sembra quasi un metal detectors.

<È pulita. Andiamo>.

Scendiamo le scale che portano al seminterrato.

Davanti a noi c'è una porta blindata, Brian inserisce il codice.

La porta si apre.

Una sala operativa degna di 007 è quello che abbiamo dinanzi a noi.

Una ragione per ricominciare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora