Capitolo 39.

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      ❤️❤️❤️Buon pomeriggio ❤️❤️❤️

Scendiamo tutti dall'aereo, Rebecca non si scolla dal mio fianco.

Mi fermo al centro dell'aeroporto.

<Allora, adesso le nostre strade si dividono! Non mi interessa dove te ne vai, ma non ti azzardare a seguirmi! Anzi sai che facciamo? Adesso ti prenoto un volo e te ne ritorni a casa tua!>

<Non puoi obbligarmi! Siamo in piena democrazia, e sono libera di fare quello che mi pare!>.

Dio dammi la forza di non picchiarla!

<Perfetto, ma fallo lontano da me!>.

Mi allontano prima di commettere qualche sciocchezza.

Esco fuori dall'aeroporto, fermo uno dei tanti taxi appena arrivati.

Salgo a bordo.

<Dove la porto?>

<CHARLOTTENBURG>.

Il taxista per tutta risposta fa un fischio, lo ignoro, sono abituato a questa reazione.

Charlottenburg è un quartiere borghese, ricco, ben tenuto, lontano dal caos del centro.

Basta pronunciare questo nome per far capire il proprio conto in banca.

Mi fa strano rivedere le strade della mia città, tutti i posti dove sono cresciuto, dove ho amato ed imparato ad odiare.

Guardo il cellulare, vorrei tanto chiamarla. Sentire la sua voce mi farebbe stare meglio, vorrei sapere come sta Jason, ma questa volta sta a lei fare il primo passo , deve essere lei a cercarmi.

Il taxi si ferma riportandomi alla realtà.

Pago la corsa.

Davanti me la casa dei miei genitori...

Aurora

È da ieri che non ho sue notizie, mi sento uno schifo.

Non so se è arrivato, se sta bene.

Sono a casa, nel lavello c'è la tazzina dove ha bevuto il suo caffè, è passato solo a prendere le sue cose, non ha dormito qui.

Il letto è intatto.

Mi stendo dal suo lato, odoro le lenzuola profumano di lui.

Chiudo gli occhi.

Le immagini degli ultimi giorni si fanno spazio nella mia mente.

La corsa in ospedale.

Stephan che non risponde al telefono.

Il suo arrivo al pronto soccorso, stremato, spaventato quanto me.

Le nostre litigate.

Rebecca.

L'immagine di quella strega si forma nitida, le sue parole risuonano nella mia testa.

Stephan deluso da me.

I suoi occhi mi guardavano sconfitti quando ha capito che non gli credevo.

Una ragione per ricominciare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora