capitolo 5

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Alexandru pov

"Luna dai, svegliati"

mugola qualcosa in risposta e si stringe più vicina al mio petto; è già passata una settimana dal nostro primo appuntamento se così posso definirlo e i giorni passati con lei sono stati fantastici, ho iniziato a conoscerla veramente, imparando ad apprezzare le più piccole cose. E' ormai mezz'ora che la sveglia ha suonato, capisco che è presto però Luna non accenna ad alzarsi, nonostante mi faccia piacere che si sia stretta ancora di più a me le strappo le coperte di dosso

"Ma cosa diavolo fai?"

E' bella anche la mattina appena sveglia, anche con la faccia arrabbiata

"Vestiti, oggi tu e Aida andrete alla spa"

"E tu non vieni con noi?"

Vedo il suo sguardo farsi improvvisamente cupo; sfortunatamente oggi devo lavorare e sistemare dei conti in sospeso. Inoltre Luna non sa che la spa è di mia madre e avrà l'occasione di conoscere una delle due donne più importanti della mia vita

"Devo lavorare, ma dovrei riuscire a liberarmi per cena forse"

"Mi stai dicendo che non sai se tornerai a casa stasera?"

Si sta alterando e mi viene inevitabile sorridere

"E adesso perché ridi?"

"Perché ti stai comportando come se fossi mia moglie e non potrei essere più felice di questo... Adesso vai a infilarti un costume e una borsa con il cambio, ti aspetto giù"

Le lascio un baci sulle guancia, vicino alle labbra e la sento sospirare

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Luna pov

"Ma questa spa è meravigliosa, così piccola e accogliente"

Aida mi sorride soddisfatta

"Speravo che ti piacesse, in effetti è un posto molto esclusivo e serve la prenotazione con settimane di anticipo, ma fortunatamente ho i miei agganci..."

"Amore mio, eccoti!"

La nostra chiacchierata è interrotta da una bellissima donna sulla cinquantina vestita in modo molto elegante, ha i capelli neri e due occhi verdi così familiari..

"Tu devi essere Luna, io sono Isabella la madre di Aida"

Ci metto un attimo a collegare il tutto: la mamma di Aida e quindi anche la mamma di Alexandru. Oddio, quindi questo schianto che ho davanti è mia suocera?

"Non ti mangio, tranquilla. Vieni, Aida conosce molto bene questo posto, e spero che tu ti possa ambientare presto"

Lancio un occhiata di gelo ad Aida e lei mi sorride furba e alza le spalle, come per scrollare la colpa a qualcun'altro. Una volte che Isabella ci ha mostrato il piccolo centro relax ci indica gli spogliatoi dove prontamente andiamo a cambiarci

"Aida Volkov, cosa diamine aspettavi a dirmelo?"

"Pensavo che Alex te lo avesse detto..dai non essere arrabbiata"

"Non sono arrabbiata, solo sorpresa. Se l'avessi saputo mi sarei vestita decisamente meglio"

"A mamma piaci, l'ho notato subito"

Mi spoglio velocemente e sistemo il tutto all'interno di un armadietto, rimanendo con un costume nero molto semplice, che però mi lascia le chiappe troppo scoperte, a tanto Alex non c'è quindi non devo sorbirmi nessuna ramanzina

"Che fisico Luna che hai, aspetta quello è un tatuaggio?"

Mi indica le costole sulle quali ho tatuato una rosa, non molto grande ma piuttosto vistosa

"Non dirlo a tuo fratello, non vorrei che si arrabbiasse con me, ti prego"

"Non si arrabbierebbe mai, comunque è molto bello..cosa significa?"

"Dai, magari te lo racconto un'altra volta"

Aida mi guarda con uno sguardo poco convinto ma fortunatamente lascia perdere l'argomento.



La giornata alla spa è volata sfortunatamente, mi sono rilassata moltissimo, non che a casa di Alex faccia molto, però è pur sempre un modo alternativo di passare la giornata Inoltre Isabella ci ha "regalato" un massaggio alla schiena per entrambe che è stato fenomenale.

Ci accingiamo ad andare verso l'uscita della spa, a Isabella mi trattiene

"Posso parlarti?"

"Certo, è successo qualcosa?"

"No, è solo che volevo dirti di Alessandro. Preferisco chiamarlo così oppure Alex, non rinnego le mie radici; non aver paura di lui, anche se sembra freddo non lo è. E' dovuto crescere in fretta, appena diventato adolescente era già considerato un adulto a causa del giro di cui fa parte mio marito ma non fermarti alle apparenze mai. Gli voglio davvero molto bene e non voglio che soffra, quindi trattalo bene perché è raro"

Non so davvero cosa rispondere, avevo capito che Alex e sua madre fossero in buoni rapporti ma non credevo così tanto. Le sorrido e lei mi tira in un caloroso abbraccio, prima di lasciarmi andare via con Aida.

Una delle guardie che ci ha accompagnato qui corre verso di noi

"Signora Volkov, signorine dovete venire immediatamente con noi"

"Cosa è successo?"

Chiede Aida

"C'è stata una sparatoria mentre il signor Volkov e altri stavano sistemando degli affari. Fortunatamente nessuno è morto, ma c'è stato un ferito"

"Chi?"

"Signorina, dovete venire con me, senza storie"

"Chi è stato ferito, dimmelo!"

Non riesco a non urlare

"Alexandru è stato colpito da una pallottola"

I miei occhi si riempiono di lacrime e Isabella mi sostiene prima che possa cadere in terra.

"Luna, calmati adesso, il mio bambino è forte. Portaci all'ospedale dove è stato ricoverato immediatamente"

Saliamo velocemente in macchina e partiamo subito per la nostra meta.

Alexandru pov

"Forse non ci siamo capiti, devi darci tutti i soldi che ti abbiamo prestato, mi sono rotto il cazzo di dover aspettare!"

L'uomo di fronte a me mi osserva terrorizzato e non fa in tempo a rispondermi che la porta alla mia destra si spalanca

"Guarda guarda chi si rivedere, Alexandru Volkov e i suoi cagnolini"

"Cosa vuoi Sebastian?"

Conosco Sebastian fin da quando sono nato, inizialmente eravamo buoni amici, poi crescendo abbiamo scoperto che le nostre famiglie non sono mai andate d'accordo e l'amicizia si è trasformata in odio puro e profondo

"Alex vattene"

"Mi deve 185 mila euro, mi sono rotto di aspettare. Quello che se ne deve andare sei tu, sei nel mio territorio"

"Territorio un cazzo, lui ha i miei soldi"

Mentre mi volto a guardare l'uomo di fronte a me sento un boato e un bruciore alla spalla e inevitabilmente il mio pensiero va a la mia piccola Luna

"Ci rivedremo Alex, questo non è un addio"

E da lì non sento più niente, il nero.



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