La ragazza guardò il riccio esterrefatta per poi ridere in modo isterico ma allo stesso tempo nervoso <No no no> prese un respiro per calmarsi con scarsi risultati <Tu la odi> sputò quasi gridando per far cadere gli sguardi delle persone nel locale -nuovamente- su di noi.
Ci fu un silenzio tombale, in silenzio che parve un'eternità simile ad alcuni pomeriggi piovosi, come quei pomeriggi in cui ti organizzi per uscire e poco prima di mettere il piede furoi casa inizia a piovere; allora ti sdrai sul letto ed inizi a leggere con la musica che risuona dalla tue cuffiette nella tua testa.
La pioggia si fa sempre più forte e perdi le speranze, comincia piano piano a battere sulla finestra bagnando un poco il vetro formando le giocciole che fanno a gara per disputare la più veloce -finendo poi per incontrarsi sulla stessa strada e unirsi-.
Ti rilassi e migliaia di pensieri vagano per la tua mente facendoti riflettere su tutto quello che è stato, quello che è e quello che sarà in futuro -in un futuro migliore-. Persa la conizione del tempo rimani davanti alla finesta ad ammirare le giocciole che dopo tempo si riuniscono -che dopo tempo si ricongiungono per stare insieme
Il rumore della sedia -precedentemente occupata da Wyatt- mi riportò sulla questione ancora irrisolta, il ragazzo si avvicinò pericolosamente alla sua vecchia compagna di scuola; fece per dire qualcosa ma si zittì girando il capo verso di me incrociando i nostri sguardi -nessuno dei presenti capiva-. <Io non la odio> sputò Wyatt per poi essere mangiato da un mio abbracciato <Non ti lascio più> sussuró al mio orecchio con la sua calda voce facendo diventare esterrefatto -ma allo stesso tempo deluso- lo sguardo della mora.
Fece per dire qualcosa ma la ignorai sedendomi al tavolo cercando di dimenticare il tutto, -disgustata- Megan se ne andò lasciando sbattere la porta del locale alle sue spalle.
Sospirai sollevata. Alzando il capo incrociai gli occhi color nocciola di Noah abbastanza sconvolto dalla situazione, <Non farlo più> mi abbracció Jack preoccupato, lo guardai confusa ma preferii lasciare perdere.
Mi voltai verso Finn che mi lanciò uno sguardo triste.
Provai a parlare ma niente, avevo un modo alla gola -vederlo così mi faceva stare male-; Jack si staccò dall'unione tra i nostri corpi per andare a pagare.
Io e il riccio continuano a guardarci, <Possiamo abbracciarci senza parlare?> balbettó -anche lui con un nodo alla gola-. La nostre mani si incrociarono e i nostri corpi si unirono grazie alle nostre braccia, riuscì a scaldarmi con il suo calore e a tranquillizzarmi passando la sua mano sulla mia schiena, appoggiò la testa nell'incavo del mio collo solleticandomi lo zigomo con i suoi ricci sbizzarrini
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My favorite mistake was you/ ~Finn Wolfhard
Fiksi Penggemaradolescènza s. f. [dal lat. adolescentia; v. adolescente]. - L'ultima fase dell'età evolutiva, interposta tra la fanciullezza e l'età adulta, caratterizzata da una serie di modificazioni somatiche, neuro-endocrine e psichiche, che accompagnano e seg...