Quattordici

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Quella sera sembrava non finire, mezzanotte non voleva scoccare.
Arrivati a casa di Finn sistemammo le nostre biciclette... sistemammo per mpdo di dire, piu che altro lanciammo i nostri veicoli per terra lasciandoli sullo strato di cemento sul retro della casa.

Quello spiazzo di cemento era contornato da un prato formando un giardino.
Sugli alberi e sui cespugli si era depositata un leggero strato di ghiaccio chiamato anche brina.
Guardai l'orario sul cellulare e ancora nulla, la mezzanotte non era ancora arrivata.
Entrammo in casa e la maggior parte dei ragazzi andò in salotto a giocare con le console del riccio.

<Finn> si girò incrociando il mio sguardo <Potresti dirmi dov'è il bagno?> accennó un sorriso e mi indicò una stanza al piano superiore.
Salii le scale ammirando le varie foto appese sul muro.
Un anno... tre anni... sette... undici fino ad arrivare a quattordici.
Col tempo i suoi leggeri capelli ricci si fecero sempre più marcati ed i ciuffi presero la propria curvatura.
Arrivai alla prima stanza del piano superiore, quella alla fine degli scalini.
Notai affianco una stanza semichiusa.
"DO NOT ENTER" "GET OUT" "SECRET ROOM" erano i vari adesivi che ricoprivano la bianca porta in acero. Poggiai la mano sulla maniglia per poi piegarla ed entrare in quel regno.
Quella stanza era piena dei vari poster e foto sparsi sui muri: da cantanti a band fino a videogiochi.
La tapparela era abbassata ma nonostante ciò, una piccola parte di leggera luce lunare filtrava illuminando un poco la stanza.
La fonte che emanava più luce era una piccola lampada poggiata sulla scrivania.
Libri scolastici sparsi ovunque, cappellini lanciati sul letto a causa dell fretta... quella stanza era in disordine ma era bella così.
I miei occhi caddero su alcune foto di altri compleanni, quella era la stanza di Finn.
"Happy Birthday Finn" si poteva leggere dal festone presente nella figura.
Il bambino era stato immortalato nel momento in cui soffiò sulle candeline "1" e "0". Quel momento ,contornato da una cornice piena di scritte fatte successivamente a pennarello, era adorabile tanto che sul mio viso si formò un sorriso.
<Ero un figo da piccolo vero?> ridacchiò il riccio oramai grande.
Era appoggiato alla porta con il peso che ricadeva su una spalla, era lì da tempo <Scusa... Non sarei dovuta entrare> ridacchiò tranquillizzandomi.
<Nulla, non c'è nessun problema> entrò nella stanza chiudendo la porta rilevando una chitarra <Suoni?> la domanda mi nacque spontanea.
Annuì e prese in mano lo strumento iniziando ad accordarlo, si sedette e io appoggiai la foto nel posto in cui la trovai poco prima.
Mi appoggiai per terra con la gambe incrociate ammirando il quattordicienne maneggiare quella chitarra fiammeggiante.

Sollevò lo sguardo rivolgendomi i suoi occhi <Qualche richiesta?> sorrise.
Scossi la tetsa ed iniziò a provare un paio di note per poi cominciare a suonare veramente.
<I met you in the dark, you lit me up
You made me feel as though I was enough
We danced the night away, we drank too much
I held your hair back when
You were throwing up...> sorrisi senza interrompere la sua voce.
Mi si formarono le lacrime agli occhi e lui si fermò al seguire del ritornello.
<Come fai a sapere che mi piace?> chiesi asciungandomi il viso <Segreto del mestiere> sorrise e lo abbracciai.
Esitò un momento e successivamente ricambió.

Il mio telefono squilló annunciando la mezzanotte.
<Auguri riccio> ridacchiai formando sul suo viso un sorriso.


spazio autrice•

Tranquille che per le 18 pubblico un altro capitolo sempre a seguito del suo compleanno, oggi devo perforza.

Per chi se lo chiedesse la canzone che stava cantando era "Say you won't let go" di James Arthur.

Happy Birthay Love.
Oggi è il compleanno della mia piccola crush, del mio ricco preferito.
Auguri Finnolo +15 😍

My favorite mistake was you/ ~Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora