Ventisei

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<Allora chiediglielo...> ribattè Jack per la milionesima volta.

Finn aveva sempre lo sguardo basso e non diceva una parola.
<Se uno dei due non fa passo avanti vi faccio mettere insieme io.> finì Wyatt in modo freddo e distaccato.

Ancora non capivo il motivo dei loro gesti e e delle parole così decisi di chiedere spiegazioni. <Perché vi ostinate così tanto?> chiesi ricevendo come risposta degli sguardi scioccati da parte dei presenti.

Wyatt scoppiò  <Allison stai dicendo davvero?> ride quasi istericamente per poi continuare cercando di calmarsi <Tu gli piaci! Finn è cotto di te... e la stessa cosa vale per te mia cara> finì tirando un forte respiro.

Discutemmo ancora a lungo su me Finn senza arrivare ad una vera e proprio conclusione.

Rimanemmo io e Finn con ancora un po' di tempo da trascorrere insieme, solo io e lui, solo i nostri sguardi, sono i nostri silenzi e solo i nostri sorrisi.

Tra poco sarei dovuta andare a casa e fu così che Finn interruppe quel silenzio eterno ma bellissimo.
Si alzò dal letto prendendo la sua chitarra ed iniziò ad accordarla.

Mi guardò, sorrise ed, una nota dopo l'altra, iniziò a suonare.

<When I walk around my room
There is nothing else to say
When I walk around my room
Everything will be okay, ow!

I am a city boy
You are a city girl
You date the city tool
I am a city fool
I am a city boy
City boy

When you have an artistic view
It’ll rub off on your take
When you answer to a bunch of dudes
You should run away

I am a city boy
You are a city girl
You date the city tool

I am a city fool
I am a city fool
I am a city fool
I am a, I am a city fool
I am a, I am a city, city fool>

Finì rivolgendomi un sorriso, non era la prima volta che mi dedicava una canzone.

Le lacrime iniziarono a contornare il mio viso, una dopo l'altra.
Il ragazzo mi guardò addolcito e, dopo aver posato il suo strumento, mi inglobò tra le sue bracccia.

Mi coccolò dolcemente toccandomi costantemente i capelli e passandomi una mano sulla schiena.
Rimanemmo lì ad abbracciarci senza dire nulla, non ci fu assolutamente nulla ad interromperci.

<Ti amo Allison> quelle parole uscirono in un solo modo ma in milioni di colorazioni diverse.
Dirette, veloci, felici e tranquille: quelle parole che aspettavo sentirmi dire da qualcuno arrivarono.
Allo stesso tempo però era serio, come  se non volesse lasciarmi andare.

Mi staccai dalla presa per poi sorridere  <Anche io penso di amarti> mi avvicinai a lui sfiorando le sue labbra...

My favorite mistake was you/ ~Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora