My favorite mistake was you/ ~Finn Wolfhard

Quattro

Alla fine Mark venne da me per finire i compiti e sul tardo pomeriggio uscimmo.
Presi la bicicletta e accompagnai il mio migliore amico a casa sua.

<Anche gli altri sono in bicicletta?> <Si, non so Finn ma gli altri in teoria dovrebbero> ridacchiò <Ti senti tanto a disagio con Finn?> sorrise.
E ma cazzo, non ho detto nulla ora.
Lo fulminai con lo sguardo <Eddai su, scherzavo> rise.
<Senti, facciamo che per ora la smettete, ma nel caso, e solo nel caso, oggi dovesse succedere qualcosa... potete pensare a un futuro noi> inclinai la testa <ok?> rise <va bene> sorrise <ora andiamo> annuii.

Incontrammo gli altri al parco difronte a casa mia ma appena io e Mark arrivammo, mancavano ancora Tiler e Christian.
Non feci in tempo a rimangiare ciò che avevo pensato che qualcuno mi fece il solletico da dietro.
<Bastardo> continuai a ridere come un'assatanata con gli sguardi basiti dei passanti.
Embè, che cazzo guardardano?
<Basta Crhistian ti prego> supplicai <Ok, basta> disse  Finn abbastanza irritato.
È un fungo? È spuntato dal nulla...

Christian smise di farmi ridere e già sentivo i futiri commenti da parte di Mark dopo quel pomeriggio.
<Ciao attrice> <Hey Finn> sorrisi.
<Conosco una casa abbandonata al confine della città, vi va di andarci?> propose Tiler.
<Ma qua c'è una signora> mi guardò Mark <Sarò l'unica femmina ma hey, ci voglio andare lo stesso> ammisi.
Spalancarono tutti gli occhi e, in sella alle nostre biciclette seguimmo Tiler.
Il colmo? Beh, Finn non aveva la bicicletta avendola portata a riparare, inoltre io ero l'unica ad avere il portapacchi posteriore e fu così che, Finn Wolfhard,mi portò alla casa abbandonata in sella alla mia bicicletta.

Mark é il tuo momento, fatti sentire.

Devo ricordarmi di non salire più dietro a Finn.
Lui é quel tipo di ragazzi bastardi che si divertono a far finta di cadere quando hanno dietro qualcuno, soprattutto se si tratta di una ragazza.

<Ti odio Wolfhard> ridacchiai  <Eddai Allison, non sono andato così male> sorrise e appoggiò il suo mento sulla mia testa.
Entrammo nella struttura ormai andata e Christian accese la torcia che si era portato dietro per non rischiare la caduta di qualcuno.