<Non mentirmi Wolfhard, ti difende pure. Non vedi che bel pezzo ti ritrovi nelle mani?> ringhiai contro Schnapp e Finn lo spinse.
Io e Finn ci guardammo contemporaneamente: avevamo già capito come sarebbe finito tutto ciò.
Si avvicinò a me poggiando le sue mani calde sui miei fianchi <Fidati di me...> la sua voce mi riscaldò l'orecchio facendo formare un sorriso sulle mie labbra.
Mi girai verso Mark ed entrambi sorridemmo.Il mio sorriso era un segnale per fargli capire che sarebbe andato tutto bene, il suo invece era una frecciatina. Lui che desiderava così tanto un "noi", che non ci sarebbe mai stato nonostante quello che stava succedendo, aveva la prima visione di tutto.
Incrociai gli occhi di Schnapp <Cosa guardi?> ringhiai <Bellezza stai calma, non to porto via dal tuo amato> mi avvicinai pericolosamente a lui nonostante fosse molto più alto di me.
<Senti "figlio viziato di papà> presi un respiro <Io e il tuo caro amico Finn Michael Wolfhard non stiamo insieme né ora né mai, per quanto mi riguarda. Ora tu lo saluti facendogli "ciao" "ciao" con la manina e ci lasci in pace a ridere r scherzare, come stavamo appunto facendo prima della tua fatidica comparsa> a quanto pare alzai un po' la voce, perché ricevetti gli sguardi dell'intero locale.
Noah mi guardò impassibile dall'alto verso il basso e mi accarezzó la guancia.
Fece un passo indietro e si diresse verso la porta da cui era entrato, quel gesto fu accompagnato da un'occhiolino.
Appena la porta dietro di lui si chiuse tirai un sospiro di sollievo e Finn mi abbracció un po' imbarazzato e triste.Mi girai verso gli altri ragazzi i quali mi guardarono a bocca aperta e io ricambiai con uno sguardo perplesso.
<Questa è la ragazza forte che conosco> mi abbracció Mark baciandomi la guancia.
Finn mi guardò sorridendo sillabando qualcosa che non riuscii a capire.Usciti dal locale ognuno tornò verso la propria abitazione e Finn mi accompagnò nuovamente a casa.
<Come conosci Noah?> chiesi sperando di non irritarlo.
Abbassò leggermente il capo <Lunga storia...> si voltò verso di me e sorrise lievemente per poi tornare con lo sguardo sulla strada.
<Scusa> balbettai appoggiando la testa sulla sua schiena e stringendo la presa ai suoi fianchi in seguito ad una buca.
<Figurati, non devi scusarti...> prese un respiro <Sono io a doverti delle scuse> abbassò la testa.
<Tranquillo, non è successo niente di grave> sorrisi abbracciandolo da dietro.Mi aiutò successivamente a sistemare il veicolo nel garage.
<Ci si vede> lo guardai sorridendo <Ci si vede> si avvicinò per poi abbracciarmi, appoggiò il suo mento sulla mia testa e mi strinse.
Sciolsi l'abbraccio e gli lasciai un leggero bacio sulla guancia.
Sorrise arrossendo lievemente. Ricambiai il tutto per poi entrare in casa dove i miei amati libri mi aspettavano.
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My favorite mistake was you/ ~Finn Wolfhard
Fanfictionadolescènza s. f. [dal lat. adolescentia; v. adolescente]. - L'ultima fase dell'età evolutiva, interposta tra la fanciullezza e l'età adulta, caratterizzata da una serie di modificazioni somatiche, neuro-endocrine e psichiche, che accompagnano e seg...