«6»

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C'è Cameron che sta cercando di battermi alla play a Black All ma con scarsissimi risultati.

«Dai! Fammi vincere!» piagnucola
«Ma anche no!»

Dopo l'ennesima sconfitta lui lancia il controller sul tavolino e inizia a fissarmi in modo inquietante.
Spengo la TV e poso i controller nel mobile.

«La smetti di fissarmi?»
«Non ti sto fissando.» ribatte
«Cameron...»
«Sai.. Stavo pensando a quando eri una bimbetta di sette anni che ce l'aveva con il mondo... Te la prendevi anche con me... Che tempi» ridacchia

Mi risiedo vicino a lui sul divano e chiudo gli occhi, finché non sento più il divano ma le braccia del mio migliore amico.

«Cam che stai facendo?»
«Shhh... dormi piccola» sussurra baciandomi la fronte

Mi ritrovo dopo pochissimo tempo sotto le coperte con Cameron che sta blaterando qualcosa ma non capisco.

«Cam...»
«Sono le due dormi» ordina dolcemente
«Rimani qui?»
«Va bene» risponde

Credo di essere girata verso di lui ma non ne sono del tutto sicura perché ho gli occhi chiusi, così allungo le braccia e mi ritrovo a toccargli la faccia.

«Ma che stai facendo?» ridacchia sbadigliando
«Boh»

Lo abbraccio e cado definitivamente nelle braccia di Morfeo.

***

Quando mi sveglio sono da sola nella stanza, in compenso però si sente un profumo di pancakes che viene dalla cucina.
Scendo di sotto e trovo Cam ai fornelli mentre li prepara.

«Pancakes!»

Lui sobbalza non appena sente la mia voce e io scoppio a ridere come una stupida perché gli è caduto dell'impasto a terra.

«Ma ti diverti?» chiede innervosito
«Eddai Cam! Non volevo spaventarti o forse si...»
«Vaffanculo! Dai mi ero impegnato» sbuffa

Gli do un bacio sulla guancia e poi mi siedo su uno sgabello mentre cazzeggio su Twitter.
Cam mi passa un piatto pieno di quelle squisitezze e io li divoro senza lasciare nemmeno una briciola.

«Ma lasciarmene uno?» chiede
«Nahhh»
«La solita....» ridacchia
«Che giorno è oggi?»
«Mh.... Sabato» risponde

Ah già... Ieri, venerdì, ho iniziato scuola... Se fosse per me non ci andrei nemmeno ma Matthew mi obbliga quindi...

«Andiamo al mare o allo skate park?» chiede finendo i suoi pancakes
«Boh... come vuoi»
«Tira fuori le tavole piccola. Si va allo skate park!» urla battendo le mani

Anche se facciamo parte di una gang ci comportiamo come ragazzi normali della nostra età, per non destare sospetti.

Corro di sopra per vestirmi, prendo un pantaloncino e una canotta nera dei Ramones che apparteneva a mio cugino e ai piedi indosso le mie compagne di mille avventure, le vans nere.
Mi metto del mascara e poi dopo essermi messa il cappello dell'Obey all'incontrario scendo in cantina per prendere il mio skateboard.
Avevo imparato ad andarci quando avevo sei o sette anni, perché vedevo sempre dei ragazzi passare davanti a casa con le tavole e avevo costretto anche mio fratello Matthew ad imparare.

Prendo il mio longboard e torno di sopra.

«Pronta? Passiamo prima da me che mi cambio e poi andiamo» spiega
«Okay»

Arrivati a casa sua, ci apre Sierra dato che il babbuino ha dimenticato le chiavi da qualche parte. Non ricorda manco dove. Stupido.

«Io mi vado a cambiare, torno subito» dice Cam sparendo al piano superiore
«Layla, posso farti una domanda?» mi chiede Sierra
«Certo, dimmi tutto»
«Ma.. Tu e Cam...
«Sierra non stiamo insieme» la interrompo
«Non era questa la domanda...» ride

All or Nothing || Nash GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora