«11»

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«Cameron mi annoio»

È da poco partito l'aereo e io mi sto annoiando a morte, non passano nemmeno le hostess per chiederti se hai fame o sete, che palle.

«Dormi e non rompere» borbotta Cameron
«Hai il ciclo per caso?»
«Ah ah ah divertente. Mi girano perché quando torneremo da Brooklyn ci sarà la verifica di chimica e io non sono bravo in chimica. Quella mi odia» sbuffa
«Già... E va beh... Copieremo da qualcuno come al solito»

Nel giro di qualche minuto mi addormento con la testa appoggiata alla spalla di Cam mentre lui gioca al telefono.

***

Mi sveglio di colpo perché Cameron, quella merdaccia del mio migliore amico, mi sta facendo il solletico ai fianchi pur di farmi svegliare dato che tra poco atterreremo e ci metteremo anni ad uscire da sto cazzo di aereo perché è pieno di vecchietti lenti come delle lumache, anzi no come delle tartarughe, le lumache sono veloci al confronto di loro.

«Cam, svegliami un'altra volta così e ti uccido mentre dormi sappilo.» borbotto

Una volta atterrati ci catapultiamo fuori dall'aereo superando tutti per andare a prendere le valigie dal nastro trasportatore.

Mentre ci dirigiamo verso l'uscita per fermare un taxi, noto un volto familiare.

Jack Gilinsky.
Che cazzo ci fa lui qui?

«Layla!» urla non appena mi vede
«Chi è?» ringhia Cam, geloso
«Jack Gilinsky»

Appena è davanti a me, mi abbraccia dandomi poi un bacio sulla fronte come quando eravamo piccoli.
Con la coda dell'occhio noto che Cameron è rosso come un peperone e sta stringendo i pugni facendo diventare le nocche bianche. Mi stacco da Jack e riprendo il borsone che mi era caduto quando lui mi aveva abbracciata mettendomi al fianco di Cameron.

«Jack, lui è Cameron. Cam, lui è Jack, un amico di mio cugino Jack»
«Ma cos..» dice non capendo
«Non chiedermi come facciamo per chiamarli perché è troppo complicato da spiegare.. Quindi detto questo.. Hai la macchina spilungone?»
«Si, Jack mi ha mandato a prenderti... non sapevamo venisse anche lui... Comunque andiamo» dice prendendomi il borsone
«Okay»

Lo seguiamo verso l'esterno e ovviamente è venuto con la sua Range Rover, che ha da molti anni, nera. Posa i nostri bagagli nel cofano e noi entriamo in macchina e Jack ha insistito che mi mettessi davanti vicino a lui facendo incazzare ancora di più Cameron.

«Allora... Come va con la baracca?» chiede
«Oh beh, ci siamo trovati Jc e i suoi cagnolini dentro la fabbrica e io ho avuto l'onore di sparargli alle ginocchia. Tutto normale guarda.»
«E i novellini? Ne avete?» chiede mettendo una mano sulla mia coscia
«Si, Lay ne stava per uccidere uno» dice Cameron, mettendosi in mezzo
«Ehi! Mi aveva chiamata puttana.»
«Anche da piccola era una bambina piuttosto aggressiva. Ti ricordi quando stavi per mandare all'ospedale Jack?» ride Jack alludendo a quando venivamo qui a Brooklyn in vacanza da piccoli io, Matt, papà e mamma...
«Uffa! Ma perché devi sempre tirare fuori quella storia?! Non era mia intenzione tirargli contro una pentola!»
«Una pentola?! Ma che cazzo assumevi da piccola?» chiede ridacchiando Cam
«Coglione, devo per caso dire cosa facevi tu da piccolo?»
«No no..» risponde velocemente

Tutto il resto del viaggio rimaniamo in silenzio ascoltando la musica che passa alla radio.
È rimasto tutto uguale a quando venivo da piccola, forse solo il parco è cambiato.. Nel senso... I giochi sono nuovi e hanno aggiunto anche un pneumatico attaccato alla corda che pende da un albero.

Quando arriviamo alla villa dei Jacks, troviamo mio cugino Jack che viene inseguito da un cane per tutto il giardino fino a quando non sbatte contro la portiera della macchina che avevo aperto poco prima di vederlo.

«Cazzo!» urla massaggiandosi la fronte
«Idiota!» dico ridendo
«Layla!» urla abbracciandomi
«Jack non respiro. Ripeto soffoco!»
«Oops!» ridacchia «Tu devi essere Cameron giusto?»
«Si, piacere» dice dandogli la mano
«Matt è dentro al secondo piano, le stanze sono al primo. Layla mostra al tuo amico la stanza, io vado a stracciare tuo fratello alla play» dice a mo di ordine mio cugino Jack

Prendo per mano Cameron e lo trascino dentro la villa per mostrargli le cose essenziali del piano terra, del primo, secondo e terzo piano.

«Allora... Li a destra c'è la cucina. Di sopra le camere, con i bagni, poi al secondo piano la sala giochi e la sala cinema mentre al terzo piano c'è un'unica stanza. Cioè quella con i PC per controllare tutta la casa e altre cose»
«Scusa.. Ma è miliardario tuo cugino?» chiede strabiliato Cameron
«Più o meno. I miei zii si sono fatti il culo per anni per arrivare a dove sono ora»
«Che lavoro fanno?» chiede mentre sale le scale dietro di me
«Posseggono una multinazionale a New York e si sono espansi in quasi tutta l'America. Se non mi sbaglio ora stanno cercando di espandersi anche in Cina e Giappone»
«Figo» dice

Passiamo davanti alla stanza di Jack, a quella di Matthew e poi entriamo nella mia. È rimasta come quando ero venuta l'ultima volta, anche se hanno cambiato il letto e hanno aggiunto una scrivania davanti al letto e un armadio enorme.
Le pareti, la prima volta che misi piede qui dentro, erano rosa ma essendo che già da piccola odiavo quel colore le feci dipingere di un blu chiaro ma allo stesso tempo scuro cambiando anche il tappeto che era anch'esso rosa e lo feci mettere bianco.

«Quindi questa è la tua stanza» dice d'un tratto, interrompendo il silenzio
«Si e pensare che prima le pareti erano rosa e quel tappeto bianco pure. Era orribile. Mi ricordo, come se fosse ieri, che quando entrai qui per la primissima volta iniziai ad urlare per lo schifo e obbligai mio zio a ridipingerla.»
«Layla passione odiare il rosa. Prossimamente per qualsiasi console!» mi sfotte
«Posa sulla sedia il tuo borsone. Andiamo dagli altri»

Annuisce e non appena posa il borsone, si cambia la maglietta davanti a me mostrandomi i suoi addominali.

«Ti piace quello che vedi?» chiede ridendo
«Fottiti stronzo»

Gli salto sulla schiena e lui mi porta di sopra.

«Beh stavamo dicendo che... Layla!» urla Matthew

Scendo e corro ad abbracciare mio fratello per poi tirargli un pugno sul braccio.

«Ahio! Perché?!» urla dal dolore
«La prossima volta avverti o ti uccido!»

All or Nothing || Nash GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora