Siamo in macchina da una ventina di minuti e io sono annoiata a morte e affamata.
«Mi vuoi dire dove stiamo andando?»
«No» sono venti minuti che glielo chiedo e mi risponde sempre no
«Possiamo almeno fermarci per fare colazione? Io ho fame»
«Ho capito mi fermo!» esclamaNash parcheggia davanti ad un bar e dopo essere scesi dalla macchina entriamo e ci sediamo al bancone.
«Cosa ordinate ragazzi?»
«Io un caffè e una brioche alla nutella» dico alla cameriera
«Io solo il caffè grazie»La cameriera annuisce e inizia a prepararci i caffè.
«Ecco a voi»
Metto una bustina di zucchero nel caffè, giro il cucchiaino e nel mentre mangio un pezzo di brioche.
«Non ti azzardare a pagare» dico guardandolo male
«Ma sta zitta»
«Parlare con te è come parlare con un mulo, non capisci un cazzo»
«Ah l'amour» dice teatralmente una delle cameriere
«Vabbè vado in bagno»Scendo dallo sgabello e mi dirigo verso la porta con scritto sopra Toilette, la apro e successivamente la chiudo a chiave. Mi cambio velocemente l'assorbente, butto quello sporco e mi lavo le mani.
Quando esco dal bagno però Nash non c'è più.«Hai per caso visto il ragazzo che era con me?» chiedo alla ragazza che ci aveva servito
«È uscito fuori credo»La ringrazio ed esco dal bar trovando il ragazzo che cercavo appoggiato alla fiancata della macchina concentrato sul suo telefono.
«Vuoi un foto?» borbotta
«Ne ho troppe»Nash alza lo sguardo dal display del suo cellulare e lo punta su di me.
«Potevi aspettarmi»
«Sono uscito per una chiamata.»
«Tutto okay?»
«Fatti i cazzi tuoi e sali in macchina» ordina con un tono di voce che non ammette repliche e che mi ci fa rimanere di merdaSalgo in macchina e mentre aspetto il ciclato dalla borsa prendo le cuffie. Nash dopo poco entra in macchina e appoggia una mano sulla mia coscia che tolgo immediatamente.
«Non toccarmi» dico a denti stretti
«Perché non ti fai toccare da me?» mi chiede marcando l'ultima parola «Perché Dallas, Gilinsky e Johnson si e io no?»
«Perché loro sono la mia famiglia e di loro mi fido»
«Io.. Scusami per prima.. Mi ha chiamato Jc e io.. Scusa»
«Per favore non parliamo di loro.. Per una volta vorrei essere un'adolescente normale» dico a bassa voce
«Noi non saremo mai normali piccola mia»Mette in moto e io faccio partire la musica dopo essermi messa le cuffie nelle orecchie.
***
C'è qualcosa o meglio qualcuno che mi sta muovendo la spalla da qualche minuto interrompendo il mio bellissimo sogno dove sposo Calum sono un figo assurdo Hood.
Apro gli occhi e la prima cosa che noto è un parcheggio, mi tolgo le cuffiette e mi giro verso Nash.
«Un parcheggio?»
«Scendi dai» mi incitaFaccio come mi dice e scendo dalla macchina.
Secondo me siamo qui perché vuole uccidermi.«Non voglio ucciderti se è quello che stai pensando»
Sposto lo sguardo su di lui e inizio a saltare come una bambina quando noto cosa c'è alle sue spalle.
«Mi hai portata al Luna Park!» urlo e lo abbraccio «Ahm.. Io.. Scusa»
Quando mi rendo conto di ciò che ho fatto mi stacco imbarazzatissima e abbasso lo sguardo sull'asfalto.
«Sei carina quando ti imbarazzi»
«Ti odio»
«Ah si?» mormora avvicinandosi a me tanto che io indietreggio di qualche passo «Ehi no.. Layla non farò nulla che tu non voglia okay? Voglio che tu ti senta a tuo agio»Annuisco e come se niente fosse ci dirigiamo verso l'entrata del Luna Park.
«Dove vuoi andare?» mi chiede fermandosi davanti ad una bancarella
«Uhm.. Tiro al bersaglio!»Andiamo verso lo stand e una volta davanti aspettiamo che un ragazzo finisca di giocare.
«Chi dei due gioca?» ci chiede il signore
«Io!» diciamo all'unisono
«Vado prima io!» mi giro verso Nash e lo trovo con il portafoglio in mano «Ti detesto»Il signore mentre cerca di non scoppiare a ridere mi passa la pistola a pallini.
«Hai dieci colpi, fai del tuo meglio!»
Inizio a colpire le lattine come meglio posso perché il signorino mi sta facendo il solletico al fianco destro sapendo che lo soffro.
«Peccato che tu ne abbia mancati solo tre.. Con sette colpi puoi scegliere tra quel cappellino nero con la visiera e il peluche di una mucca» mi dice il signore mentre indica gli oggetti
«Il cappellino»Me lo passa e dopo averlo messo in testa trascino Nash alla coda per le montagne russe.
«Sono più brava io con la pistola» borbotto guardandolo male
«Si certo come no»
«Ti spacco»
«Ehi ma io non ci voglio andare sulle montagne russe!» dice dopo essersi accorto dell'imponente struttura davanti a noi
«Eh no cocco, mi hai fatto sbagliare? Ora paghi»
«Vi sbrigate?!» borbotta quello dietro di noi
«E calmati madonna» gli dice Nash
«Posso pagare io?»
«Scordatelo»Alzo gli occhi al cielo e dopo che Nash ha pagato ci sediamo all'inizio del vagoncino.
«Odio le montagne russe»
«Non puoi tornare indietro bello mio» dico sorridendo innocentemente
«La prossima la scelgo io, ti avviso»Non ho neanche il tempo di rispondere che fanno partire i vagoncini. Ho sempre amato andare sulle montagne russe fin da quando ero piccola.
«Ora sbocco me lo sento» si lamenta, di nuovo, Nash
«Sicuro di avere diciotto anni e non cinque?»
«Spiritosa mi dicono»
«E ci manca solo... Ora dove andiamo?» gli chiedo
«Autoscontri!» dice elettrizzato
«Confermo, tu hai cinque anni»
«Disse quella che si è messa a saltare quando si è accorta dov'era» ribatte
«Touch黫Layla Espinosa?»
Speravo di non incontrarli mai più in vita mia ma a quanto pare..
«Cos'è non ci saluti più?» mi chiede ironicamente Alli
«Simpson è sempre un disgusto vedervi»
«Oh come sei simpatica» dice Cody mentre alza gli occhi al cielo
«Io sono sempre simpatica»Per fortuna Nash è andato in.. Oh m'andiamo!
«Chi sono i tuoi amici Lay?»
«Non sono miei amici» borbotto
«Già. Io e te siamo amici con benefici» dice malizioso Cody
«Io ti spacco la faccia Simpson!»
«Si certo vallo a dire a qualcun altro» dice Nash «Non so chi tu sia ma vedi di stare alla larga da Layla»Nash mi prende per mano e ci allontaniamo dai fratelli Simpson.
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All or Nothing || Nash Grier
FanficLayla è in una delle due gang più temute di Los Angeles. Fa parte degli All Blacks con suo fratello Matthew e il suo migliore amico Cameron. I Titans sono la loro gang rivale da anni. E se un ragazzo entrasse a far parte della vita di Layla racconta...