CAPITOLO 22

274 20 11
                                    

Tutto era buio, sentiva una voce vicino a lui ma non riusciva a distinguere le parole, le palpebre pesanti non si alzavano non ostante i suoi sforzi poi una piccola mano calda strinse la sua, cercò di stringerla a sua volta ma le dita sembravano come immobilizzate.
Sentì il cuore accelerare preso dal panico, voleva reagire, muoversi, aprire gli occhi e guardarsi intorno ma non ci riusciva.
Tutto era immobile, tutto era silenzioso, tutto era nero poi udì, in sottofondo, il suono di una risata e le sue labbra si piegarono in un sorriso, sentì il calore di una mano e la sua si strinse, sentì l'odore di quel dopobarba che odiava ma allo stesso tempo amava ed arricciò leggermente il naso poi vide i tratti leggeri del suo viso leggermente sfuocati ed aprì di colpo gli occhi, si guardò intorno spaesato, disteso sul pavimento, lo cercò per la stanza senza trovarlo e uno strano senso di tristezza lo accolse.
Sospirando si rialzò e prese quel vecchio diario ormai quasi finito, raccolse la penna che si picchiettava sul labbro mentre fissava il foglio bianco cercando di dare un ordine al casino che aveva in testa.
li passarono davanti flash dei loro momenti felici ma anche di quelli tristi, le loro labbra unite, lui che se ne va sbattendo la porta, le lacrime sui loro volti durante una lite, le notti passate a fare l'amore, le corse in campagna, i balli sotto le stelle, i baci dati di nascosto, la Paura di non essere accettati, lo passarono davanti flash di quell'amore troppo grande per esistere ma anche per finire e senza accorgersene si ritrovò piegato sul foglio a scrivere per l'ennesima volta di lui.

"Sono un amante dell'arte, che sia intesa come musica, pittura, scultura o scrittura.
Amo l'arte in tutte le sue forme, mi sono innamorato della notte stellata, delle pennellate sulle tele e le sfumature a matita, del dolce suono di un pianoforte e delle note cantate con delicatezza, dell'armonia delle sculture, delle parole che, anche se scritte da altri, mi rappresentano.
Se mi avessero chiesto quale fosse la mia opera d'arte preferita qualche anno fa probabilmente non avrei saputo rispondere ma se mi facessero la stessa domanda adesso risponderei il suo nome senza esitare.
Lui è la mia opera d'arte preferita.
Lui è pura arte.
Quel tipo di arte che non puoi descrivere con delle banali e futili parole, quel tipo di arte che ti toglie il fiato, ti emoziona, ti fa piangere perché troppo bella per esistere.
Sono arte i suoi occhi che fin dalla prima volta, quando li incrocia per sbaglio in mezzo alla gente, mi tolgono il fiato.
È arte il suo sorriso che ha uno strano effetto su di me, mi fa tremare e mandare in confusione il cervello, ma soprattutto fa sorridere anche me.
È arte la sua anima di cui mi innamoro sempre un po' di più, l'ascolterei parlare per ore senza mai annoiarmi.
È arte lui che quando sentivo solo un grande vuoto e riuscito a farmi sentire vivo semplicemente esistendo."

Si asciugò le poche lacrime che erano scese sulle sue guance al ricordo della perfezione del suo volto, del suo sorriso, del suo modo di essere, prese un grande respiro e quando l'ennesimo flash li passò davanti la penna tornò a scorrere sulle pagine bianche sporcandole del loro amore.

"Liam e Zayn erano stretti l'uno tra le braccia dell'altro sotto le coperte mentre in silenzio si fissavano di nascosto scambiandosi piccoli sorrisi e sguardi innamorati
"Lee?"
Sussurrò il minore nascondendo il viso nel suo petto mentre il maggiore sorrideva intenerito accarezzandogli i capelli
"Dimmi piccolo"
"Ho paura di perderti"
Ammise con gli occhi lucidi solo al pensiero, a quelle parole Liam fece un piccolo sorriso capendo perfettamente cosa intendeva, molte erano le volte in cui la paura di perderlo lo assaliva e si sentiva mancare l'aria all'idea di una vita senza di lui.
"Non succederà Zay, non mi perderai" sussurrò stringendolo forte a se, come se volesse diventare una cosa sola.
"Ce lo promettiamo?" Chiese il Moro guardandolo con i suoi grandi occhi e l'aria da bambino, Liam ridacchiò intenerito limitandosi a scuotere la testa.
"Perché no?"
"Le persone non mantengono mai le promesse e poi non ne ho bisogno, il futuro è incerto e non sappiamo cosa succederà, non voglio promesse su un futuro incerto e lontano voglio che te stai qui, adesso, voglio stare tra le tue braccia con il cuore che batte troppo velocemente a sorridere come un ebete, l'importante è adesso non il futuro""

Rilesse più volte scuotendo leggermente la testa, senza accorgersene aveva riempito altre pagine parlando di lui e odiava questa cosa ma non poteva farci nulla se era pieno di lui, ogni parte del suo corpo era piena della sua opera d'arte preferita.

Spazio autrice🌹

Ebbene sì, sono ancora viva, mi scuso per questa lunga assenza e so di non avere scuse ma questo è stato un periodo un po' strano ma adesso si rincomincia, non posso assicurarvi che pubblicherò tutte le settimane ma cercherò di essere un po' più presente.

Grazie a chi non ostante tutto è rimasto.

~Cecilia🌙

Memories [ziam mayne]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora