Capitolo 17

1.1K 85 30
                                    

Oddio! Siamo a +1k di letture, non ci credo
Sono al settimo cielo
Grazie mille <3






Dopo quella notte erano già passati diversi mesi, ormai il primo trimestre stava per concludersi.

Nico parlò di nuovo con Will e non mancarono lunghi silenzi imbarazzanti e occhiatine sfuggenti. Il figlio di Apollo non gli aveva ancora detto nulla del suo prossimo arrivo al campo, pensava che sarebbe stata una bella sorpresa se glielo avesse detto due giorni prima della partenza.

Hazel ogni tanto andava a trovarlo, correggendo le sue lunghe versioni di latino. In breve tempo era riuscito ad imparare anche quella lingua, anche se ancora non riusciva a pronunciarla tanto bene quanto i suoi compagni di classe.

Ancora non aveva stretto amicizia con qualcuno in particolare, ma almeno i compagni avevano smesso di indicarlo. Nico pensò che si fossero arresi e lo avrebbero dunque sopportato per il resto dell'anno.

I compiti andarono abbastanza bene, era piuttosto soddisfatto del suo rendimento anche se il primo mese era stato davvero difficile e il secondo praticamente impossibile. Presto tutte le materie si andarono a incavallare tra di loro riuscendo a far venire solo una grande confusione nella testa del semidio.

Novembre sembrò accelerare improvvisamente con tutti quei compiti ed interrogazioni, per fortuna ad addolcire la pillola c'erano quelle brevi ed intense chiacchierate notturne con Will che gli raccontava della sua vita in Texas, del suo corso di canto che stava andando molto bene e che il professore era molto soddisfatto. Gli disse che prima delle vacanze invernali avrebbero tenuto una specie di concerto nell'auditorium della scuola, a Nico sarebbe piaciuto andarci.

« A proposito di questo inverno » interruppe il discorso Will, attirando l'attenzione di Nico su di sé. « Stavo pensando di passare le vacanze al campo » gli disse accennando un sorriso, sperando in una sua reazione positiva. Nico lo fisso, schiudendo leggermente le labbra. « Oh » gli occhi gli brillarono.

« Devo occuparmi della mia cabina, cioè sono pur sempre il capo gruppo » aggiunse in fretta, come se quella fosse la vera scusa. Il ragazzo dall'altra parte della finestra di vapore e luce annuì.

« Così ti avrò tra i piedi anche per l'inverno. Che bello » commentò ironico Nico, sollevando teatrale gli occhi verso il cielo.

« Ehi! Dovresti essere felice » stette al gioco Will. « Insomma ti porto il Sole, ti porto me, nel giorno più cupo e freddo dell'anno » disse, non riuscendo a trattenersi dal ridere

« Capirai » borbottò.

« Okay! Mi ritengo offeso » esclamò, incrociando le braccia al petto e mettendo su un adorabile e comico broncio.

« Ma dai! Stavo scherzando » si scusò Nico.

« Anch'io » rispose Will, abbandonando il broncio per lasciare il posto al suo sorriso.

« Cosa? Ma mi stavo quasi per sentire in colpa! »

« Solo quasi? » chiese, trattenendo a fatica una risata.

« Diciamo un po' » sospirò, stringendosi nelle spalle. « Mi fa piacere che tu venga » aggiunse dopo, non mollando in suoi occhi azzurri.

« Pure a me » sussurrò Will, abbassando leggermente lo sguardo.


Continuarono ancora per un po' la loro conversazione, prima che qualcuno bussasse alla porta di Will ed entrando gli ricordò di andare a dormire.

RICOMINCIO DA TE // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora