Capitolo 6

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Erano arrivati quasi oltre la metà del lago quando si ritrovarono ribaltati in acqua.

Nico glielo stava dicendo che aveva i muscoli delle braccia indolenzite e sentiva le gambe essere come gelatina. Will insisteva che doveva semplicemente tenere duro, che voleva arrivare all'altra sponda del lago.

I movimenti delle braccia lentamente iniziarono a diventare sempre più scoordinati e Nico invece di usare le gambe per darsi la spinta pensò di far leva esclusivamente con le spalle, inclinandosi verso il bordo della barca e inevitabilmente sbilanciandosi fino a farla ribaltare del tutto. I due finirono a mollo seguiti dalle risate delle Ninfe che da lontano avevano visto la scena, scomparendo poi sott'acqua.

I due ragazzi riemersero, ansimanti e con i capelli che ricadevano bagnati sugli occhi. Nessuno dei due disse nulla, semplicemente si fissarono in silenzio scoppiando nell'istante dopo in una azzurra e trascinante risata. Will si passo una mano sulla fronte, spostando quei suoi non più tanto perfetti ricci che gli stavano ricadendo sugli occhi. Nico fece altrettanto con i suoi, portandosi dietro le orecchie i capelli.

« Ce la fai a nuotare? » chiese Will. Nico annuì, gli facevano ancora piuttosto male i muscoli, ma sentiva di riuscire ancora a fare qualche metro in stile libero. «Ma come facciamo con la barca?» domandò, indicando quella che era capovolta. Will la fissò, facendo spallucce il secondo dopo. « Ci penserà una Ninfa » guardò verso un punto imprecisato del lago.

I ragazzi ripercorsero una bracciata dopo l'altra il lago, finché non raggiunsero l'altezza tale da toccare e proseguire a piedi, insieme agli occhi interrogativi di tutti che li guardavano. « Tra parentesi, di Angelo, il bagno lo avevo fatto stamattina » gli disse, strizzandosi i capelli, che bagnati gli arrivavano alle spalle.

« Ho già detto che mi dispiace! » borbottò Nico, stringendo i bordi della maglia.

« In realtà non l'hai fatto » gli disse Will, riprendendo a sorridere un secondo dopo.

« Beh, fa finta che l'abbia detto » lo guardò torvo Nico, togliendosi le goccioline dal viso, mascherando così una risata dietro la mano. Will alzò gli occhi al cielo, sbuffando come se fosse veramente scocciato.

Risalirono poi il campo insieme, con gli occhi di tutti rivolti verso di loro, che li additavano e ridacchiavano al loro passaggio. «Cercherò di venire in infermiera più tardi» promise. «Ti aspetto» gli disse, allargando un raggiante sorriso. «Ci vediamo dopo!» esclamò, prendendo la direzione opposta per andare verso la sua cabina, con Will dietro che lo salutava pronto per andare verso la sua di cabina per farsi un'altra doccia e cambiarsi.

Nella sua cabina, Will si prese una parte della mattina che avrebbe dovuto passare con Nico per rimettersi a posto. Si passò l'asciugamano sul volto appena finita la doccia, tamponandosi con cura i capelli che con il vapore stavano tornando mossi. Passò qualche minuto davanti allo specchio, a guardare la sua figura riflessa, ripensando a quella breve mattina passata con Nico, al delicato complimento che gli ha fatto. Velocemente si rivestì, asciugandosi con il phone i capelli. Uscì dal bagno pronto per affrontare un'intera giornata all'infermeria ad organizzare l'inventario alla vista della fine di un altro anno al campo e preparare nuovi infusi. Proprio quando si stava chiudendo alle spalle la porta del bagno entrò nella cabina un allegro e solare Austin. « Era calda l'acqua? » domandò, non trattenendo la risata, trascinando anche Will.

« Vedo che si è già saputo » commentò Will, cercando le sue infradito arancioni.

« Altroché! » confermò il fratello, stendendosi sul proprio letto, tirando fuori l'ipod cercando un brano di Bo Diddley. « Quindi tu e di Angelo... » disse con fare allusivo.

RICOMINCIO DA TE // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora