Capitolo 11

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I due semidei passarono insieme un altro pomeriggio, scambiandosi qualche parola di tanto in tanto. Nico fu ben felice di lasciare parlare il figlio di Apollo, intervenendo qualche volta quando il discorso si faceva interessante. Will gli accennò ancora della sua vita fuori dal campo, dei corsi extrascolastici che avrebbe voluto fare quell'anno. Nico sollevò un sopracciglio, abbastanza incuriosito. « Che tipo di corsi? ».

Will scrollò le spalle, rispondendo: « Ancora non lo so, devo vedere » effettivamente non aveva idea che tipo di corsi la scuola avrebbe proposto quell'anno.

« A te cosa piacerebbe fare? » gli domandò ancora Nico. Il ragazzo rimase per un momento in silenzio, riflettendo sulla domanda. « Musica » rispose, non potendo evitare di ridere.

« Davvero? » domandò Nico, non potendo credere a quello che aveva appena sentito.

« Sì » rispose imbarazzato Will. « So di essere bravo, ma mi piacerebbe comunque farlo » spiegò. Nico annuì, non era comunque un'idea bizzarra la sua, dopotutto essendo il figlio del dio delle arti era difficile trovare qualcosa che non riuscisse a fare.

Ormai i due avevano terminato con il lavoro, rimasero solo a chiacchierare un po', di quello che li aspettava una volta fuori dal campo. Nico non aveva idea di ciò che lo attendeva se fosse veramente andato a studiare a Nuova Roma, pensava solo che avrebbe dovuto studiare parecchio per mettersi in pari come tutti gli altri. « Chiederò a Jason o Hazel di aiutarmi con il latino » disse Nico, anche se una piccola parte di sé sperava che non ci fosse la materia, oppure che avrebbero chiuso un occhio per lui e insegnato greco antico.

« Poi mi dovrai raccontare » sorrise Will.

« Ti manderò un messaggio-Iride tutte le sere » rispose Nico, davvero intenzionato a farlo. Poi suonò ancora la conchiglia, richiamando l'attenzione dei semidei. Ancora una volta arrivarono alla mensa insieme, salutandosi e dandosi appuntamento davanti al falò.

Il figlio di Ade si andò a sedere al suo solito tavolo, sorpreso di non vedere nessuno ad aspettarlo o così gli sembrava: nemmeno cinque minuti e arrivarono anche gli altri. Nico lo doveva ammettere a se stesso, per un momento si era sentito solo, ormai abituato alla soffocante ma piacevole presenza dei suoi amici. « Allora? » domandò Jason, prendendo posto e appoggiando sul tavolo il vassoio.

« Allora cosa? » rispose a sua volta Nico.

« Glielo hai chiesto? » specificò Piper. Nico li guardò uno ad uno, quasi dispiaciuto di dover dare loro brutte notizia. « No » rispose, come se la cosa non gli importasse.

«Dovresti farlo» intervenne Annabeth, per nulla soddisfatta della risposta. Nico si limitò a scrollare le spalle. « Quando ne sentirò il bisogno lo farò » rispose, lasciando finalmente cadere l'argomento "Will". I semidei allora iniziarono a parlare di altro, preferendo non interferire troppo nella vita privata del figlio di Ade.

Anche loro parlarono della vita che li attendeva fuori dal campo, sia Percy che Annabeth comunicarono la loro scelta di frequentare l'università a Nuova Roma, che da quando il figlio di Poseidone lo aveva raccontato ad Annabeth, quel posto era diventato la sua nuova ossessione. Tuttavia, a quelle parole Nico non poté negare di sentire come un tuffo al cuore: avrebbe visto Percy Jackson anche al campo romano. « Anche Nico diceva di andare a studiare lì » raccontò il figlio di Giove. « Jason! » esclamò Nico, non aspettandosi che l'amico lo rivelasse. « Anche tu? » gli occhi di Annabeth brillarono, meravigliata dalla notizia. Nico non poté far altro che sospirare. « Sì » rispose, passandosi una mano tra i capelli. « Ma è solo un'idea » aggiunse, ancora non era del tutto sicuro della sua scelta soprattutto ora che sapeva che anche loro due sarebbero stati lì. « Dovresti andarci » lo incoraggiò Annabeth, ottenendo l'approvazione di tutti.

RICOMINCIO DA TE // solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora